
Lella Granito si è spenta a Milano dopo aver combattuto invano un male incurabile che l’ha travolta nel giro di pochi mesi. Un abbraccio mortale rapido e irreversibile oltre ogni più pessimistica previsione.
Si dice che dietro un grande uomo ci sia una grande donna.
Forse un tempo era così, oggi è più giusto dire che dietro un grande ristorante c’è sempre una grande padrona di casa.
E Lella lo era, eccome se lo era. Madre, moglie, accoglieva tutti gli ospiti con un sorriso inesauribile, sempre un passo indietro nelle discussioni finali ma allo stesso tempo pronta a fare valere la propria opinione su un piatto, su un oggetto.
Oggi se ne va una delle protagoniste dell’irripetibile stagione vissuta dalla Penisola Sorrentina in questi venti anni nel corso dei quali si è affermato l’orto-mare come chiave di lettura dei principi di una cucina moderna e compatibile come poche altre al mondo.
Lella ha accompagnato Peppe sin dai primi passi insieme all’inseparabile Eduardo Buonocore. Una squadra formidabile dedita al culto dell’accoglienza e del benessere del cliente. Anno dopo anno, successo dopo successo, sino alla consacrazione della stella Michelin e alle soddisfazioni degli ultimi anni.
Siamo profondamente addolorati per la famiglia, a cui ci legano affetto e stima, e per la perdita che subisce la ristorazione campana.
Non c’è mai una fine giusta, nemmeno quando si è andati oltre ogni aspettativa di vita, ma in questo caso Lella è stata falciata nel pieno della sua maturità professionale, proprio adesso che avrebbe potuto esigere le cambiali che il tempo e i sacrifici le avevano estorto: vedere la crescita dei progetti e dei figli Francesco e Rossella.
Noi la ricorderemo sempre con il suo sorriso dolce, la battuta pronta.
Chiediamo a Peppe di farsi forza perché il miglior modo per ricordarla è portare avanti i progetti in cui lei stessa ha sempre creduto. Abbracciamo i figli consci di un dolore che purtroppo non potrà mai più lasciarli.
Ciao Lella.
I funerali di Lella si tengono domenica alle ore 10.45 al convento San Francesco a Vico Equense
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