La notizia arriva come un fulmine, ormai il mondo è connesso come mai avremmo immaginato: Romolo Algeni è andato via per sempre.
Tutti nel mondo food lo conoscevano bene, era l’uomo che non dormiva mai, come un operatore di Borsa operava per l’intera giornata incurante dei fusi orari. Interveniva con sagaci battute, polemiche violente in maiuscolo nelle quali esprimeva l’odio e l’amore per l’Italia tipico di tutti gli emigranti di non ritorno. E sempre quei puntini fra una frase e l’altra. Amore struggente per il passato e per i prodotti, odio per una mentalità ristretta, piccola, troppo piccola per un Paese così importante dal punto di vista gastronomico.
Passare un po’ di tempo con Romolo, nome di battaglia Pepito nelle notti della Grande Mela, manager del ristorante italiano Paola‘s, era un tappa obbligata quando si andava a New York. Profondo conoscitore di ogni angolo della città che sentiva propria come, bastava poco tempo per stare con lui per entrare nel ventre gastronomico della metropoli. Abruzzese, profondo conoscitore di vini e di prodotti di qualità, aveva la capacità di farti sentire immediatamente a casa tua quando andavi a Manhattan. Ti portava dove avevano girato Law And Order, da Katz per la scena del finto orgasmo di Meg Ryan e ti immergevi nella realtà dove cinema e vita vissuta sono tutt’unico. <del resto le piccole città e i paesi sonmo un rifugio, le grandi metropoli un palcoscenico, a Romolo, come tutti gli italo-americani, era felice di calcarlo, troppo felice per andare a dormire.
Può esembrare una esagerazione, ma per molti di noi sarà incredibile tornare lì e non trovarlo ad accoglierti, a bere un bicchiere con lui nel caldo afoso estivo parlando di cibo, di vino, di donne e di attori.
La vita è questa, e per fortuna, una volta tanto, i social network hanno contribuito ad alimentare un rapporto di tanti di noi con Romolo nella vita quotidiana, come se il distacco non fosse mai avvenuto.
Ciao Romolo, ci hai fatto amare New York come pochi
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