di Marco Galetti
Giovedì venti febbraio a pranzo sono stato da Berton, il giorno dopo, su questo stesso blog, è stato pubblicato il mio articolo sul ristorante Berton a Milano, oggi vorrei raccontare il dietro le quinte, oltre le apparenze, l’esperienza di cui fare tesoro oltre l’innegabile buonissima riuscita del menù Armonia con accompagnamento al calice.
Varcata la soglia e in attesa della sogliola, leggasi anguilla per onor di cronaca, lascio in deposito in guardaroba la sciarpa e la pelliccia di mia moglie nonché il mio copri giacca.
Dopo il caffè e i titoli di coda ci riconsegnano i nostri abiti ma la sciarpa non si trova.
Lascio detto al personale di chiamarmi, non appena fosse ricomparsa la sciarpa ma non ricevo trilli in proposito da via Mike Bongiorno.
Venerdì dopo le undici chiamo il ristorante e chiedo di parlare col responsabile di sala, mi viene detto che riferiranno della mia chiamata e che verrò ricontattato al più presto da Gianluca che alle quattordici mi richiama per dirmi che la sciarpa incriminata non è stata trovata e che nessun cliente ha chiamato per restituirla.
Il mio menù è costato trecentonovanta euro, alla carta si viaggia su cifre simili, i tavoli sono pochi e quel che viene consegnato in guardaroba, presumibilmente di valore commisurato all’ambiente, dovrebbe essere costudito con maggior attenzione, ma non è questo il punto.
Si può sbagliare, tutti commettiamo errori, basta pagare per i propri, se lo facessimo tutti sarebbe un mondo migliore, sono stato cresciuto con questo principio e con un’indicazione: fai valere i tuoi diritti, che in toscano suona un po’ più volgare, mi riservo di compiere altri passi, queste mie righe valgono denuncia, il ristorante sarà sicuramente assicurato contro i furti, avrebbero potuto e dovuto rimborsarmi, la colpa del danno, se pur involontario è loro, inequivocabilmente.
Da romantico sognatore avrei preferito, e spero, di ricevere una chiamata da Andrea Berton che per scusarsi dell’inconveniente mi invita a pranzo, ABC della buona educazione, lui AB, parte avvantaggiato, sento trillare…
Dai un'occhiata anche a:
- Omofobia e social, ecco perchè aspettavamo da tempo il giorno in cui Massimiliano Di Caprio sarebbe diventato famoso. Cioè oggi
- Intervista a L’Enologo/ Il vino italiano? Ce n’est qu’un début:-)
- Irpinia doc, figlia di un Fiano minore? Riflessioni sulla stupidità accertata di alcuni (molti) consumatori e tre aziende da svaligiare
- L’ultima moda: gli chef in pizzeria e pizze gourmet. Ma prima facciamoci cinque domande
- Nuovo decreto sulla ristorazione, Draghi sulla linea di Conte
- Perché non torniamo ai bicchieri d’osteria?
- Tonno in scatola: come salvarsi leggendo bene le etichette e due consigli di qualità
- Slow Food, Guida al Vino Quotidiano 2008