Artas 2008 Primitivo Salento igt | Voto 86/100

Pubblicato in: I vini da non perdere, in Puglia

CASTELLO MONACI

Uva: primitivo
Fascia di prezzo: 20-22 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio

VISTA 5/5 – NASO 25/30 – PALATO 26/30 – NON OMOLOGAZIONE 30/35

Si racconta che la contessa Sabina di Altamura quando andò in sposa al nobile Tommaso Schiavoni Tafuri di Manduria nel 1891 portò in dote, tra l’altro, alcune barbatelle di Primitivo (dal latino “primativus”, cioè primaticcio, precoce, per la sua particolarità di produrre uve mature già verso la metà di agosto). Questo antico vitigno era coltivato in loco già dal 1700 dai monaci benedettini del convento di Gioia del Colle. Nel 1967 il prof. Austin Gohenn, dell’Università della California, affermò che il vitigno Zinfandel era identico al Primitivo, anzi un suo clone arrivato in America al seguito degli emigrati pugliesi. Nel 1998 la ricercatrice americana Carole Meredith, dopo accertamenti sul Dna, asserì più precisamente che il Primitivo pugliese, lo Zinfandel californiano e il Crljenak Kastelanski dalmato erano identici. Da questi, poi, discende un altro vitigno dalmato-croato: il Plavac Mali. E questa è la storia.

Tornando ai giorni nostri, il Primitivo è intensamente coltivato in Puglia, soprattutto nella parte meridionale, cioè il Salento, che vanta una storia vitivinicola molto antica. Una magica regione che attualmente sta vivendo una fase di grande rinnovamento enologico, che passa attraverso la riscoperta e la valorizzazione dei suoi vitigni autoctoni, parte integrante del territorio. Dopo anni di oblìo, finalmente in questa terra si riescono a produrre vini di altissimo profilo, grazie all’equilibrio creatosi tra i tre elementi che compongono il classico triangolo virtuoso: Territorio, Vitigno e Uomo.

In questo privilegiato contesto territoriale si trova ad operare l’azienda Castello Monaci, appartenente al Gruppo Italiano Vini, situata poco lontano da Lecce e a breve distanza dal mare, alle porte di Salice Salentino.
Il presidente  è Vitantonio Seracca, che èsupportato dalla moglie Lina Memmo. Il direttore della tenuta Andrea Lonardi, che è anche l’agronomo ed enologo dell’azienda. Egli ha esperienze vissute prima in Valpolicella e poi anche in Sicilia, in Basilicata a Tenita degli Svevi e adesso in Puglia.

I vini prodotti da Castello Monaci sono identificati con nomi storici, che richiamano alla mente le origini greche di questo territorio. Quello che ho scelto per la degustazione è il Primitivo Salento Artas 2008, così chiamato in onore di un principe messapico.

L’anno 2008 è stato caratterizzato da un autunno piuttosto mite, accompagnato da abbondanti precipitazioni che hanno arricchito le risorse idriche per i mesi caldi. L’inverno è stato abbastanza freddo, con temperature spesso al di sotto dello zero. La primavera mite e l’estate calda e secca hanno favorito una buona maturità delle uve ed un’ottima vendemmia. Il vigneto è situato su un terreno profondo ed asciutto, con presenza di roccia calcarea tufacea fessurata. Il sistema di allevamento è ad alberello. Le uve sono state raccolte nelle prime ore del mattino in agosto e subito dopo pigiate e raffreddate per alcuni giorni. La macerazione in acciaio è durata 15 giorni e dopo la malolattica il vino è rimasto a maturare per sei mesi in piccole botti di legno di rovere ed altri sei mesi in botti grandi. E’ seguito, poi, un affinamento di ulteriori sei mesi in vetro, prima della commercializzazione.

La gradazione alcolica arriva fino a 14,5. Il colore è rosso rubino brillante ed intenso. Profumo ben pronunciato, complesso ed etereo, con spiccati sentori di frutti di bosco, pepe, vaniglia e in perfetta armonia con prevalenti note balsamiche ed aroma di caffè tostato. Il gusto è pieno, caldo, morbido, molto avvolgente, con tannini dolci ed eleganti. Chiude con un piacevole fondo di frutta rossa. Servire alla temperatura di 18-20 gradi in abbinamento ad arrosti di carni rosse, selvaggina e formaggi caprini di media stagionatura.

Questa scheda è di Enrico Malgi

Sede a Salice Salentino (LE) – Contrada Monaci, 3 – Tel. 0831/665700 – giv@giv.itwww.castellomonaci.it – Proprietà: Gruppo Italiano Vini – Enologo: Andrea Lonardi – Ettari vitati: 150 – Bottiglie prodotte: 2.200.000 – Vitigni: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera, Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah, Chardonnay e Verdeca


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