Arte e Gusto a Bellizzi, la creatività di Carmine Farina in cucina

Arte e Gusto, Carmine Farina (a dx) in cucina con Stefano Sodano

di Novella Talamo

Ci sono storie di cucina che si intrecciano indissolubilmente con storie di vita. E’ questo il caso del giovane Carmine Farina che nel 2013 ha aperto questo locale a Bellizzi, un piccolo centro ai confini nord occidentali della Piana del Sele.

La genesi di tutto va rintracciata nel desiderio di Carmine di fare un omaggio al padre, venuto a mancare, il quale credeva fermamente nelle sue potenzialità ai fornelli.

Era ancora un ragazzino quando, infatti, si dilettava a cucinare a casa ma già da quei primi piccoli passi tra le mura domestiche manifestava una passione e delle capacità che lo avrebbero potuto portare a lavorare in questo settore.

Dopo aver frequentato l’istituto alberghiero di Potenza ha fatto diverse esperienze formative che lo hanno condotto al di fuori della regione di origine consentendogli di toccare con mano la realtà di strutture ristorative e ricettive e quindi di mettere in pratica quanto appreso sui banchi di scuola e dare una collocazione pratica alla sua inclinazione: ha lavorato al Fort Village Resort a Santa Margherita di Pula in Sardegna, all’hotel Leonessa di Rieti, all’hotel Le Nazioni di Pescara, al ristorante Nettuno di Bergamo e all’Oleandri Resort e all’agriturismo Porta Sirena di Paestum.

Durante questi anni in giro per l’Italia ha cercato di cogliere quanti più possibili input e strumenti per poter coronare poi il sogno di aprire un’attività in proprio. Nasce così Arte e Gusto, il progetto in cui ogni giorno riversa impegno e sacrifici con il supporto della moglie Mariarosaria Giuliano e della cognata Chiara a cui è affidato il servizio in sala.

Questo mix di elementi gli ha permesso di avere la soddisfazione di essere riuscito a costituirsi un’affezionata clientela composta da persone, per la maggior parte provenienti dalle zone limitrofe, che si fermano qui per un break di lavoro ma anche per trascorrere del tempo a pranzo o a cena con amici o familiari.

Carmine propone una cucina mediterranea rivisitata: partendo dalla tradizione aggiunge guizzi di innovazione e creatività, come nel caso della spuma di provola e del carbone alle olive, e si concentra nell’alleggerimento delle cotture e delle presentazioni. Le materie prime di terra, mare e orto provengono da fornitori di fiducia e tra queste vi sono la pasta Gentile di Gragnano, il riso Acquerello, il pomodoro datterino giallo e rosso Così Com’è e l’olio del frantoio Torretta di Battipaglia.

Il menu varia settimanalmente a seconda del pescato del giorno e dei prodotti disponibili. Il pane è fatto in casa ed è servito caldo.

All’ingresso l’angolo bar lascia spazio alla sala di 45 posti (ulteriori 30 sono disponibili all’esterno sul retro durante la stagione estiva).

La cucina è in parte a vista grazie a una vetrata con effetto bollicine da cui, seduti al tavolo, si riesce a scorgere la sagoma di Carmine e quella del suo aiutante Stefano Sodano.

L’ambiente è vivacizzato da uno stile basato sui colori bianco, rosso e nero impostato con la precisa finalità di svecchiare l’idea classica del ristorante e dare un impatto più fresco e giovanile.

Alle pareti le stampe che riproducono opere di Andy Warhol danno un tocco di arte contemporanea.

Per iniziare una entrée composta da crocchette di patate e tonno, un fritto asciutto e fragrante che fa da involucro a un ripieno delicato ed equilibrato.

La serie di antipasti inizia con una fantasia di crudo e un carpaccio di gambero rosa con bufala in tre consistenze con pomodoro secco, basilico fritto, finocchietto selvatico, polvere di olive nere e un filo di olio extravergine di oliva Pascà dell’azienda Russo 1979 di Campagna, un piatto che ci mostra ciò di cui lo chef è capace.

Si continua con una insalatina di polpo e patate, un calamaretto ripassato, di pregevole fattura, ripieno di scarola con aria di provola e polvere di olive nere e un trancio di tonno scottato con semi di chia e finocchi al lampone, quest’ultimo caratterizzato da un bel gioco di freschezza e acidità conferita dal frutto di bosco, un piatto di bella identità.

Per primo spaghetti con cannolicchi e pecorino di cui abbiamo apprezzato la cremosità complessiva oltre che l’equilibrio tra la tendenza dolce del mollusco e la sapidità del formaggio.

A seguire un ammiccante tonno scottato con patate ‘sfriciniate’ e tartufo.

Carmine si occupa direttamente anche della preparazione dei dolci. Abbiamo provato un friabile strudel con cuore caldo di mela annurca, pezzetti di cioccolato e cannella ricoperto da una spolverata di zucchero a velo.

La lista vini, da sistemare, include una sessantina di referenze per lo più campane con qualche incursione fuori regione.

 

Disponibile un menu degustazione di 6 portate al costo di 40 euro (bevande escluse).

Per il tempo del pranzo siamo riusciti ad astrarci in modo tale da dimenticare di trovarci in un contesto alquanto asfittico da un punto di vista della ristorazione di qualità e questo è il motivo sia per premiare l’impegno del giovane chef che per affidargli l’importante responsabilità di continuare a investire tempo, energie e dedizione sulla propria crescita.

Arte e Gusto
Via Roma, 376 – 378
84092 Bellizzi (Sa)
Tel. 0828.354629
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena.
Chiuso il martedì.
Foto di Novella Talamo


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