
di Gennaro Miele
Sulle colline della Langa lo sguardo scivola poggiandosi, in estate, sui grappoli maturi che si tingono di sfumature scure, che tradurranno la loro anima nello scorrere di un nettare, il vino piemontese, bramato nel mondo. È qui, nel comune di Barolo, nel 1890 che Giuseppe Borgogno inizia l’opera oggi conosciuta come Cantine Damilano e giunta nelle mani dei suoi nipoti, Guido, Mario e Paolo Damilano che portano avanti un discorso di storia rappresentante l’invisibile architettura emotiva di un progetto rinomato ed apprezzato, capace di realizzare, con l’ausilio dell’enologo Alessandro Bonelli, tanto pregiati crù di Barolo quanto vini in grado di rappresentare un input d’assaggio che impreziosisce la quotidianità della tavola.
Vi parlo del loro Barbera d’Asti, della linea Classici, vinificato in purezza con il solo uso di acciaio e cemento, procedura che mira a preservare la freschezza degli aromi. La vendemmia 2021, che si traduce in un grado alcolico 15,5% per nulla invasivo, scorre mostrando struttura in un rubino a trama fitta, appena attraversabile allo sguardo, con una lucente trasparenza nella parte finale dell’unghia, al naso si presenta intenso e fine, piccoli frutti come la mora e il ribes, frutto della passione, liquirizia nera, delicato glicine, tocco di cioccolato e nota inchiostrata. L’assaggio rende merito all’idea di corpo che si esige da questa tipologia di vini, il tannino è presente ma non irruento, abbastanza fresco con piacevole fattore di sapidità, la morbidezza carezza prima del finale persistente impreziosito da intarsi di frutti di bosco. Una Barbera dal tono rilevante, giovane ma proiettato in un futuro evolutivo da scoprire, vigoroso come lo stile della canzone Deathwish dei Red Leather. Buon Calice.
DAMILANO AZIENDA AGRICOLA S.r.l
Via Roma 31 – 12060 Barolo (CN) www.cantinedamilano.it
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