Carla Fiorini, Lady Bianchello, tra vino e Arte

Pubblicato in: I vini da non perdere
Carla Fiorini, Lady Bianchello, tra vino e Arte

di Rocco Catalano

Siamo nelle Marche, precisamente a Barchi comune incastonato in cima alle colline di Terre Roveresche, nella zona della valle del Metauro. Paesaggi curati che fanno da spalla a quelli marini ad un soffio più in là e che rendono questa regione tanto affascinante da lasciarci il cuore.

Ad ospitarmi nella sua cantina è Carla Fiorini, per molti “lady Bianchello”. Autorevole rappresentante di un territorio bello, ricco e vocato, in particolare, alla produzione del Bianchello Doc.

Terza generazione a prendere in cura e proseguire i successi di questa storica azienda che nelle sue radici conta oltre 100 anni di storia. Dopo gli studi di enologia, alla scomparsa del papà Valentino, studioso e agronomo, pioniere e di sicuro padre nobile di questo vitigno e di questo splendido territorio, Carla si mette al timone con piglio e carattere forte, ma soprattutto con una grande visione che sa di futuro e speranza non solo individuale ma collettiva per l’intero areale e comparto vitivinicolo.

I Vigneti sono condotti in regime biologico con la supervisione enologica di Emilio Falsini con una produzione di circa 200.000 bottiglie assorbite in particolare dal mercato Italiano. Il vino rappresentativo dell’azienda è il Tenuta Campioli, ottenuto dalle uve allevate in zona collinare a 300 metri s. l.m. Un  Bianchello in purezza, equilibrato ed elegante, al naso sono prevalenti le note fruttate di ananas, pesca e albicocca. Al palato la frutta si apre ai sentori di camomilla, ai fiori di tiglio, di erbe aromatiche. Sapidità e freschezza alimentata da leggere note agrumate danno al sorso un piacere lungo e appagante.

Carla è una donna di poche parole ma dal grande temperamento, ha idee chiare e obiettivi ambiziosi per i suoi vini e con la collezione Pop Wine – AndyRadiant, Roy –  nata dalla passione condivisa per l’arte con il marito  Paolo Tornati – dedicata ai grandi maestri della Pop Art intende consegnare un messaggio “nella bottiglia”, per usare una metafora, tanto essenziale quanto potente: come l’arte anche il vino è per tutti. Una produzione su cui ha deciso di sperimentare vinificazioni ed affinamenti non convenzionali consegnando al tempo e alla natura il loro spazio piuttosto che al vitigno di esprimersi più liberamente, ed i risultati sono di assoluto interesse.

Andy è la dedica enologica a Andy Warhol, un Bianchello ottenuto da vecchie vigne ma che si libera dalla sua veste interpretativa tradizionale. Vino non filtrato, affinamento in tonneaux e batonnage manuale, sorprende per la complessità aromatica, l’equilibrio naso – bocca e per la bella persistenza.

Roy è l’omaggio a Roy Lichtenstein , si tratta di un Canaiolo Nero in purezza, macerazione delle uve in tonneaux di rovere per un vino dalle note delicate di piccoli frutti rossi e delicate note balsamiche. Al palato i tannini sono composti e la bevuta fresca, minerale, piacevolissima fino all’ultimo sorso.

La bella degustazione si impreziosisce dalla presenza della signora Silvana, madre di Carla. Raffinatissima donna milanese che innamorandosi di Valentino Fiorini sulle nevi di Cortina lo segue nelle Marche e assieme a lui si dedica alla cura e allo sviluppo dell’azienda agricola di famiglia, costruendo con sacrifici e piglio imprenditoriale la storia di questo territorio e di questo vitigno marginalilzzato.

Silvana, nel raccontare la sua storia e quella del suo amato Valentino, lo fa con quel sentimento composto ed elegante tipico delle donne di un tempo. Un racconto ricco di aneddoti, ma soprattutto di fotografie che in maniera potente ben rappresentano il valore di un’Italia, non solo di provincia, di cui si è perso tanto, e forse di cui abbiamo un estremo bisogno per ritrovare la radice, l’identità collettiva, da cui ripartire tutti assieme con consapevolezza e fierezza.

Amo in particolare questo lavoro per la straordinaria opportunità che offre di incontrare donne e uomini custodi di memoria delle cose semplici, eppure meravigliose, di cui siamo eredi. Un patrimonio che deve, oggi più che mai, esser tutelato, sottratto alla logica spinta del consumo e di uno storytelling patinato per esser restituito al lento peso dell’inchiostro e delle parole.

Abbiamo il compito, e probabilmente la missione, di riacciuffare quello che iniziavamo a dare per scontato: il valore dei ricordi, delle esperienze e della storia dei vini e del cibo e restituirgli sentimento, farne più testimonianza, racconto e meno showbiz.

L’azienda agricola Fiorini aderisce al collettivo del Bianchello d’Autore un progetto che coinvolge 9 cantine e, oltre a Fiorini, le cantine aderenti al progetto sono Bruscia, Cignano, Conventino, Di Sante, Mariotti Cesare, Claudio Morelli, Terracruda, Fattoria Villa Ligi.

L’obiettivo delle cantine è restituire il giusto valore a un vino autentico e dai grandi sapori e sviluppare iniziative che promuovano questa DOC, eccellenza nata tra le colline che dal mare Adriatico risalgono verso l’interno adagiandosi sulle sponde del fiume Metauro.

Il tempo dei saluti è il più complicato, costretto negli abbracci solo abbozzati e sguardi che di dichiarano affetto, e la nostalgia è già tanta. Un’esperienza forte vissuta in un momento e in un tempo complicato che ha riacceso il cuore e la voglia di tornare a “camminare la terra”.

La leggerezza ed eleganza di un attimo che sa d’infinito.

Prosit e Serenità.

Azienda Agricola Fiorini
https://www.fioriniwines.it/
Via Campioli, 5 – 61038 – Terre Roveresche (PU)


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