Dai Colli Tortonesi, La Colombera esprime il Timorasso con Derthona e Il Montino

Pubblicato in: I vini da non perdere
Elisa e il suo timorasso

di Simona Paparatto

Ho parlato spesso di Piemonte, culla del vino per eccellenza, elogiandone storia, territorio e alta qualità di prodotti. I Colli Tortonesi fanno parte di questa splendida realtà. Posizionati a nord-est della regione, comprendono trenta comuni e sei valli: Curone, Grue, Ossona, Scrivia, Borbera e Spinti, che insieme formano un paesaggio rustico, a tratti inviolato, fatto di colline disseminate di filari, che si alternano a boschi, campi coltivati ed aperta campagna, al confine con Liguria, Lombardia ed Emilia.

Terra geologicamente costituita dai sassi bianchi dell’epoca Tortoniana (lo stesso suolo delle Langhe), con formazioni argillo-calcaree e parti marnose (Marne di Sant’Agata Fossili).

In questo suggestivo contesto naturale, ha sede La Colombera, una delle più note ed apprezzate aziende vitivinicole della zona, grazie allo straordinario vino Timorasso. La conduzione è familiare, con i fratelli Elisa e Lorenzo Semino, coadiuvati da papà Piercarlo: famiglia unita ed appassionata che interpreta la vigna come “patrimonio”, attraverso l’attenzione al territorio, l’etica in vigneto, la meticolosità in cantina.

L’azienda nasce nel 1937 grazie a Pietro e Maria, bisnonni dei due fratelli, che prendono in affitto una cascina a Vho, vicino Tortona, all’interno della denominazione Colli Tortonesi, sulle calde colline che si innalzano dalla Pianura Padana. Nel dopoguerra, dai nonni Renato e Giuliana (che mandano avanti l’attività coltivando cereali, qualche filare di vite ed allevando polli, galline, mucche), nasce Piercarlo, che negli anni ’80 inizia a vinificare le sue uve, imbottigliando in proprio.

Attualmente, Piercarlo e il figlio Lorenzo si occupano della parte agricola e meccanica dell’azienda. Il comparto agronomico è diretto da Davide Ferrarese, marito di Elisa, impegnata nel gestire il commerciale, l’accoglienza (con l’ampliamento della cantina è stata realizzata una sala degustazione, indispensabile mezzo di comunicazione del territorio), seguendo anche i lavori di cantina, insieme al consulente Piero Balario. Elisa (brillante allieva di Attilio Scienza, diventata enologa con una tesi sulla selezione clonale del timorasso), fa parte di quei viticoltori dei Colli Tortonesi che negli anni ’90, si diedero l’obiettivo pionieristico di recuperare il timorasso, capitanati dall’intrepido Walter Massa, che da tempo incitava i produttori locali a produrlo, per le sue grandi doti e potenzialità, cosciente che quella poteva essere la sola strada da seguire per mettere in risalto la zona produttiva. Egli sapeva che lavorando uniti, si avrebbe avuto un incisivo miglioramento e si è impegnato a “fare territorio”, creando un gruppo identitario.

Elisa Semino è anche vicepresidente del Consorzio Tutela vini Colli TortonesiTre anni fa, con Repetto (Repetto Vini – Presidente del Consorzio), abbiamo dato vita ad un bando per costituire nuovi impianti, con l’obiettivo di aumentare la produzione del vitigno nei prossimi anni”, dando la precedenza ai viticoltori della zona e delineando strategie ed obiettivi coerentemente perseguibili. Settanta ettari del nuovo bando faranno parte dei complessivi 300 ettari coltivati di timorasso, con 170 produttori.

L’azienda con 90 ettari totali di cui 50 destinati principalmente alla coltivazione di ceci (per la produzione della farina di ceci, ingrediente della speciale ricetta della Farinata fatta da Piercarlo), grano e anche coriandolo, oltre a circa 5 ettari di frutteti (ciliegi, pruni e peschi, da cui ogni anno si producono le pesche sciroppate di Volpedo) e 29 ettari di vigna: barbera (9 he), croatina, cortese, nibiö e timorasso (9 he), che negli ultimi anni ha cambiato le sorti del territorio.

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I filari godono di esposizioni uniche, in posizioni acclive e sensibili all’erosione superficiale, data la finezza delle particelle ed alla bassa fertilità generale. La conduzione è organica non certificata, nel rispetto dell’ecosistema in cui è inserita. In vigneto si usano solo verde rame e zolfo. Non è previsto nessun diserbante: si prediligono scelte manuali per tutte le attività, dalla potatura alla raccolta, con una politica di massima sostenibilità e tutela del suolo, dell’uva prodotta e della conservazione della pianta.

Sostenibilità anche cantina con l’uso del freddo, l’azzeramento dei prodotti di sintesi e la solforosa, prevista solo in aggiunta, prima dell’imbottigliamento. Per i vini bianchi si usa esclusivamente acciaio e per i rossi ogni anno vengono acquistate 4-5 barrique nuove su un totale di 30, con 2 botti grandi.

Le etichette prodotte sono: Elisa, una Barbera affinata in legno; Vegia Rampana, “vecchia strega”: Barbera in acciaio, intensa e longeva che in bottiglia dà il suo massimo dopo 8 anni dalla vendemmia; Suciaja, da uve nibiö (vitigno autoctono imparentato con il dolcetto, che conferisce al vino freschezza e fragranza in gioventù ed intensità e speziatura negli anni); Romba Croatina che affina in acciaio; Archè (dal greco principio). Croatina che vinifica a cappello sommerso ed affina 12 mesi in barrique usate; Bricco Bartolomeo, il Cortese; Alice, bianco da Moscato Giallo e Malvasia Moscata (vitigno autoctono abbandonato, ma riscoperto negli ultimi anni).

I due pilasti della zona sono, però, Timorasso e Barbera, quindi, Derthona e Monleale, le cui uve vengono raccolte nello stesso periodo.

La Barbera Monleale (il nome si riferisce alla sottozona, storica e vocata) è prodotta dal 2021. Le uve sono selezionate dalle vigne più vecchie de La Colombera (con rese minime di 70 q/he). Vino fresco, sapido, speziato, denso, ricco di corpo, deciso ed importante, ma elegante al contempo, affina in botti da 25 ettolitri, nuove.

Derthona e Il Montino sono le audaci espressioni del Timorasso de La Colombera, che inizia a piantare il vitigno nel 1997. L’anno seguente, la Flavescenza Dorata mette enormemente nei guai i raccolti e la produzione: su 13 ettari, ne vanno persi 5, in 6 mesi. È del 2000 la prima vendemmia. Detta anche uva del muntagnei (piccola montagna), è un’uva a bacca bianca molto difficile da gestire in vigna, ma di straordinaria espressione in bottiglia, dove invecchia, evolvendo. Il vitigno è stato quasi del tutto abbandonato in passato, per la poca adattabilità climatica, in quanto spesso marciva prima della maturazione. Erano anche altri tempi, che richiedevano vini più semplici come il Cortese e non certo un vino complesso, pieno di struttura, dall’uva tanto ricca e dal mosto così concentrato! Il timorasso ama il caldo: giova dell’aumento delle temperature degli ultimi anni, grazie alla sua importante acidità, tanto che oggi, in vigna, non si presentano più problemi di marciume e la pianta cresce splendida, con grappoli dorati!

Derthona, dal latino piccola Roma, era il nome di Tortona in epoca romana e sarà anche il nome della sottozona dei Colli Tortonesi, per dare il giusto riconoscimento al Timorasso prodotto nell’area storica. Il Derthona dei fratelli Semino proviene da sette vigne, alcune nuove ed altre anche di 20/25 anni d’età.

Il Montino, prodotto dal 2006, è la riserva de La Colombera. Le uve provengono dalla selezione di una singola vigna a 250 m slm, nel comune di Sarezzano (luogo in cui ebbero inizio gli studi sulle Marne di Sant’Agata Fossili), ove le marne bianche, calcaree permettono ne Il Montino l’accentuazione delle caratteristiche organolettiche già presenti nel Derthona, partendo dalla medesima vinificazione: pressatura soffice, acciaio e bottiglia. Altitudine (giusta per trasmettere al vino decisa mineralità e particolare finezza, che si esprime al meglio nell’invecchiamento) e matrice dei terreni, fanno la differenza tra i due vini, a parità di annate. La Colombera produce annualmente 35 mila bottiglie di Derthona e 6 mila de Il Montino.

Elisa e la sua famiglia si pongono, costantemente, l’obiettivo di ricreare la preziosa complessità del Timorasso, attraverso ogni singola vendemmia, sorprendendo sempre con la loro audace interpretazione, espressione di un territorio altamente vocato.

Al ristorante Altriménti di Milano, inserito nella guida Michelin dal 2020, dallo stile contemporaneo, informale, ma raffinato e dalla cucina stagionale e creativa, chef Eugenio Boer e il maître sommelier Damian Piotr Janczara, hanno appositamente studiato i piatti, per la selezione vini de La Colombera: gli abbinamenti perfettamente realizzati, hanno convinto tutti i commensali, esaltando profumi e sapori, creando un piacere intenso ed appagante.

Alice, ultimo entrato in casa La Colombera, è un bianco profumato versatile e piacevole, tipicamente adatto ad un goloso e conviviale aperitivo: qui presentato ad accompagnare le amuse bouches, delizie che risvegliano i cinque sensi del piacere: carote di Polignano, cicorie selvatiche e marasciuoli; peperone crusco con ripieno di baccalà mantecato; cotoletta di cardi gobbi di Nizza Monferrato, caciocavallo podolico e insalata di rucola selvatica, condita con mosto cotto. Stimolante concerto di sapori d’inizio pasto, queste piccole sfizioserie diventano divertenti, assaporate attraverso l’esuberante nota fresca ed intensamente aromatica di Alice (data dal Moscato Giallo), con la sua parte vinosa e mai stucchevole (Malvasia Moscata), che aiuta a pulire amabilmente il palato.

Derthona Colli Tortonesi DOC Timorasso 2021 è dotato di un corredo organolettico sorprendente per la varietà di profumi che spaziano dal vegetale della felce, al floreale di biancospino e ginestra. La sensazione gessosa lascia ancora spazio alle erbe aromatiche e poi alla propoli. Il sorso si rivela caldo e avvolgente, ben strutturato e dotato di ottima freschezza ed appagante spinta sapida, con lungo finale armonico.

L’abbinamento con la Tartare di vitella di Marco Martini e spuma tonnata, side di Radicchio di Castelfranco Veneto, yogurt e senape è stato un incontro ben riuscito, in cui le note amarognole del radicchio e quelle acidule di yogurt e senape, sono state bilanciate dalla sensazione pseudocalorica del Timorasso, dotato di freschezza, struttura ed armonia perfette per esaltare il sapore della carne cruda (piatto semplice, ma aromatico), rispettandone la delicatezza.

A seguire Il Montino Colli Tortonesi DOC Timorasso 2018 (presentato in magnum), si rivela una superba espressione di Timorasso, sia nell’intensità dei profumi, che da agrumati e floreali di glicine, biancospino, evolvono concedendo delicate note balsamiche e di miele d’acacia, sia in bocca, ove sorprende per l’intensa continuità di gusto, rivelandosi ampio, austero ed essenziale, con la nota fresco sapida ad equilibrare perfettamente l’alta alcolicità, rendendolo dinamico. Sublime, appagante, dai profumi alla fine della deglutizione, con la sua grande intensità aromatica soddisfa pienamente ogni aspettativa.

Connubio perfetto di sapori, quello con il risotto Carnaroli con topinambur, maggiorana, nocciole di Mondovì e melograno, aroma davvero straordinario, esperienza sensoriale sorprendente con esplosone di sapori: la componente acida della salsa al melograno, crea perfetto equilibrio con la suadente morbidezza del Timorasso. Mantecatura e cottura perfette del riso, conferiscono il giusto apporto di grassezza, tendenza dolce e goduriosa succulenza, abilmente bilanciate rispettivamente dall’ intensa nota fresco-sapida del vino e dalla sua importante alcolicità, accompagnando, passo passo, in un viaggio emozionante, con piena soddisfazione dei palati.

A concludere la dolcezza sofisticata ed intrigante della Ganasce di cioccolato, nocciola e caramello salato, dessert goloso, morbido e croccante, intensamente profumato alla nocciola, che gioca sul perfetto gusto di contrasti, servito con Colli Tortonesi DOC Croatina Arché, da Croatina in purezza. Abbinamento davvero interessante, in cui la piacevole tendenza amarognola del caramello e la sua sapidità sono ben accompagnate dalla morbidezza e dalla amabilità di Arché, dai suoi profumi delicatamente speziati, con buona struttura e apporto alcolico importante, tanto da supportare, impreziosendola, la ganasce, rimandando ad essa con la gustosa nota “cioccolatosa”, percepibile ancora nel finale di bocca.

 

La Colombera

Indirizzo: Strada Comunale Vho, 7 – Tortona (Alessandria)
Coordinate GPS: 44.8831131, 8.8813491
Telefono: +39 0131 867795

Sito web: www.lacolomberavini.it
E-mail: info@lacolomberavini.it

 


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