Facoltà di Scienze Gastronomiche a San Sebastian, ieri la prima riunione di undici grandi chef. Basque Culinary Center presieduto da Adrià, per l’Italia c’è Bottura

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 Il sogno e il progetto: nasceranno qui i grandi chef del nuovo millennio

Da Madrid
Paola Del Vecchio*

Alta cultura culinaria cucinata a fuoco lento, con la consulenza di 11 dei migliori chef del mondo, a partire dal guru Ferran Adriá, passando per il nordico astro nascente Renè Redzepi, per finire a Massimo Bottura. I magnifici undici si sono riuniti ieri a San Sebastian per formalizzare la propria integrazione nel Consiglio di consulenza internazionale della fiammante Facoltà di Scienze Gastronomiche di San Sebastian, ufficialmente battezzata Basque Culinary Center.


Il centro di ricerca e sviluppo culinario, che aspira a diventare il punto di riferimento europeo delle arti culinarie e sfornerà futuri chef con formazione superiore, ha ricevuto la benedizione di cattedratici della gastronomia mondiale, ai quali si uniranno presto un esponente dell’alta cucina araba e uno di quella africana.
Nella città della Concha sono atterrati Alex Atala dal Brasile; Gaston Acuario dal Perù, Yukio Hattori dal Giappone; Heston Blumenthal dal Regno Unito, René Redzepi, dalla Danimarca: Michel Bras dalla Francia; Massimo Bottura dall’Italia e Dan Barber,dagli Stati Uniti. Tutti convocati da Ferran Adriá, che presiederà il Consiglio di consulenza.

Il Basque Culinary Center sfornerà “le nuove generazioni di chef, con una formazione multidisciplinare e impegnati nella società”, assicurano i promotori. E’ il sogno dei grandi chef baschi, da Jose Mari Arzak, a Martin Berasategui, Pedro Subijana, Hilario Arbelaitz, Karlos Arguiñano, Andoni Luis Aduriz ed Eneko Atxa, che diventa realtà, dopo anni di lavoro dedicati alla sua realizzazione. A dirigere il Basque Culinary Center è Joxe Mari Aizaga, vice rettore dell’Università de Mondragon, dalla quale dipenderà il centro di formazione culinaria e di ricerca e sviluppo nel settore.

L’edificio che lo ospiterà, costituito da una struttura che ripropone la forma di una pila di piatti, sarà ultimato alla fine della prossima estate e la Facoltà prenderà il via nell’anno accademico 2011-2012.
L’obiettivo dell’appuntamento a San Sebastian era cominciare a tracciare le linee strategiche del nuovo centro di studi che, oltre agli chef, formerà anche gestori della ristorazione, addetti ai servizi di catering e professionisti del settore alberghiero. Il corso di laurea in Scienze Gastronomiche e Culinarie avrá la durata di 4 anni.


Per dare una maggiore proiezione internazionale, le classi si svolgeranno in spagnolo e in inglese, con lezioni magistrali dei premi Nobel della cucina al livello mondiale, come i membri del Consiglio di consulenza. “Vogliamo trasmettere alle nuove generazioni il sogno che una patata possa convertirsi in un tartufo”, la dichiarazione di intenti di Massimo Bottura, del ristorante Osteria Francescana, compagno di riflessioni culinarie di René Redzepi, il danese considerato attualmente il migliore cuoco al mondo da ‘Restautant’ , la ‘bibbia’ del settore. Il patron di ‘Noma’, di 33 anni, di madre danese e padre macedone, citato dai media assicura che “cucinare non è solo porre la casseruola sul fuoco”. “Apprendere da altre culture – osserva – aiuta a comprendere meglio la propria”.

Come aperitivo, al rientro dalle vacanze estive, il Centro offrirà a professionisti qualificati del settore la possibilità di un Master in innovazione e gestione di ristoranti.
“Siamo convinti che l’alimentazione e la gastronomia hanno un potenziale importantissimo nello sviluppo economico. E’ un punto forte dell’economia spagnola e deve continuare ad esserlo in futuro”, assicura il direttore José Mari Aizega. Un’idea succulenta, che riunirà alcuni dei grandi cappelli bianchi che hanno cambiato la storia della cucina nel mondo.

*Ringrazio la collega Paola Del Vecchio, amica e corrispondente del Mattino dalla Spagna, per questo pezzo scritto esclusivamente sul blog.


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