di Mariano Della Corte
Dopo Vissani, Gennaro Esposito, patron della Torre del Saracino a Vico Equense fa il suo ingresso nel panorama della ristorazione caprese in sinergia con uno dei più apprezzati imprenditori dell’industria turistica alberghiera, Goffredo Ceglia Manfredi, patron del lussuoso albergo con vista sui faraglioni «Punta Tragara» a Capri e del Relais Chateaux «Palazzo Manfredi» a Roma.
Oggi i due imprenditori si apprestano a sperimentare una nuova avventura in quei locali che con il nome Gemma hanno segnato la storia dell’isola, ospitando il gotha di artisti e intellettuali sin dagli anni ’30. Una clientela internazionale che per circa 80 anni ha frequentato il ristorante più antico di Capri godendo dall’ampia terrazza la vista del golfo di Napoli e di uno scorcio di Piazzetta. Proprio in quegli spazi oggi fervono i lavori del cantiere che, con un look completamente rinnovato, ridonerà all’isola uno dei suoi templi della gastronomia.
Anche nella carta del menù isolano sperimenterà il suo stile di cucina che è quello di richiamarsi ai piatti della tradizione locale, dove non può assolutamente mancare il pesce del golfo: tra questi il suo piatto forte, quale la parmigiana di pesce bandiera.
Esposito, che ha alle spalle una carriera di tutto rispetto divisa a metà strada tra i tanti anni di gavetta, prima a Montecarlo e poi a Parigi, sta approntando una squadra di collaboratori d’eccellenza che presidierà le cucine del ristorante caprese mentre lui si dividerà equamente tra il suo locale a Marina di Seiano nell’antica Torre del Saracino e quello aperto nel cuore della Capri del ‘600, nel piccolo e stretto cunicolo che dalle scale della chiesa in Piazzetta si inerpica su Via Madre Serafina per raggiungere la collina del Castiglione.
Un’altra novità è quella che riguarda lo spazio destinato alla pizzeria, un ambiente caratterizzato da volte seicentesche dove ancora è in funzione l’antichissimo forno a legna che sin dagli anni ’30 contribuì enormemente alla fama del locale.
La pizzeria, spiega Manfredi, con i suoi circa 40 coperti, dovrebbe restare aperta tutto l’anno per ridiventare in ogni stagione il luogo d’incontro d’eccellenza dove poter gustare uno dei classici piatti della cucina napoletana come la pizza.
Da Il Mattino del 21 marzo
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