I grandi classici | Da Vittorio a Brusaporto e la cucina perfetta di Chicco e Roberto Cerea

La Famiglia Cerea

La famiglia Cerea

Da Vittorio
Via Cantalupa, 17, 24060 Brusaporto BG
Telefono: 035 681024
www.davittorio.com

Una cucina attenta a non strafare, centrata sui sapori frutto di una continua ricerca sugli abbinamenti da parte di Chicco e Roberto, il progressivo alleggerimento, una monumentale cantina curata da Francesco, una sala accogliente, familiare gestita dalla mamma Bruna e la figlia Rossella. Infine Barbara impegnata a gestire il caffè Cavour 1880.
Così come alla Dal Pescatore con i Santini o al Don Alfonso a Sant’Agata sui due Golfi  con Iaccarino la vera forza propulsiva di queste grandi tavole italiane è la famiglia.

La gita in cantina merita un visita a parte, c’è praticamente tutto, continuamente aggiornato e curato, con tante curiosità. Non mancano gli spunti fuori dalle rotte consuete e scontate, il reparto bollicine ovviamente è immenso.

Lo stile in cucina è nel pieno della sua maturità espressiva e si basa anzitutto sulla ricerca della materia prima. Chi pensa a piatti grevi con fondi bruni si sbaglia, come nel caso degli Alajmo, qui siamo ad una sintesi della nuova cucina italiana.

Ci sono piatti storici che non si riescono a togliere dalla carta, come i famosi paccari Vicidomini al pomodoro.

O meravigliosi piatti di pancia come gli gnocchi e il risotto.

 

Non manca la grande capacità di concentrare sapore come nel King Crab di Alaska.

 

O nel caciucco che è da urlo.

Grande sintesi in questo sfizio iniziale.

E grande scuola con lo scorfano e la scaloppa di foie gras.

Mentre l’accoppiamento tra spigola e tartufo bianco si conferma eccellente come avevamo già visto da Niko Romito anche in questo caso il pesce non è cotto.

 

Quando parliamo di cucina italiana facciamo riferimento non solo ai piatti, ma anche alla ricerca su tutto il nostro territorio che trova qui la propria sintesi.

Dessert tra formaggi, buonissimi da Italia e Francia e dessert, freschi e non salati, che merita una visita a parte.

Un vero tripudio finale dal quale è impossibile staccarsi.

 

 

 

 

 

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CONCLUSIONI
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Una cucina non ideologica, molto concreta. Piacevole, in cui acidità e morbidezze si succedono con musicalità. Una esperienza completa, di valore assoluto, sicuramente una delle grandi tavole italiane da consigliare a chiunque coglia capire cosa sta succedendo nel nostro paese. Ci colpisce in particolare la capacità di coniugare la tradizione alle nuove tendeze senza dare mai la sensazione di essere troppo avanti, un errore che molti giovani commettono spesso presi dalla voglia di stupire e colpire, più concentrati sui critici che sui clienti. Questo invece è un ristorante vero, capace di macinare coperti e numeri.

FOTO FRANCESCA MARINO


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