di Marco Contursi
“Sei l’ultimo baluardo di uno stile di vita che non c’è più, sei un Campatore”.
Questo mi scrisse 4 anni fa un amico vedendo che io avevo postato una foto alle 5 di mattina mentre prendevo un cappuccino freddo a Castellammare di Stabia, dopo una cena proprio qui, da Hortus, a Castellabate.
Premessa doverosa, anche Costabile Guariglia, professore, artista, e chef per passione, è un Campatore come me e ogni tanto ci vediamo per una rimpatriata tra pari, a cui, bontà nostra, ammettiamo qualche aspirante campatore, che vuole iniziare un percorso lungo e sofferto per diventare maestro di questa arte, ormai dimentica ai più.
Ma chi è Il Campatore? Uno che se ha voglia di polpette e le sue preferite le fanno a Venezia, da Roma si mette in macchina, va a mangiarle, si fa una notte nella Serenissima e poi riparte. Per dirne una, di un amico che non c’è più ma che mi ha insegnato tanto….
Il Campatore non è necessariamente uno che ha tanti soldi, ma uno che usa quelli che ha per godersi la vita, perché è una ed è breve.
Il Campatore è uno che si diverte e fa divertire, perché con lui non ci si annoia mai.
Oggi abbiamo ammesso l’aspirante campatore Lello, che pur portando buone referenze, deve mangiarne di patate, pardon, di pane, prima di assurgere al titolo massimo.
Già il fatto però che si è presentato con un fiano, sia spumante che fermo, di propria produzione e di ben 13 anni costituisce una buona sufficienza da cui partire, soprattutto perché la bollicina è tra le prime 3 più buone che oggi possiate bere di campano in Campania.
Cotanto vino vuole pesce fresco e cucinato alla grandissima e quindi ecco arrivare una sfiziosa impepata rinfrescata da un tocco di menta selvatica, un calloso polpo con vongolette, dei gamberi rossi, croccanti e cilentani fino al midollo e uno scampo su un letto di provola e tarallo che merita la ola con batteria di fuochi che festa di San Costabile scansate.
Qui, da Hortus, dove ti giri c’è arte, libri, quadri, sculture e quindi anche nel piatto deve arrivare un capolavoro.
E cosa lo è più di una aragosta locale, bella carnosa e umida, che incontra una linguina artigianale?
Mamma che buona…..ottimo olio, ottimo crostaceo, ottima cottura.
Il dolcino non è all’altezza ma è stata colpa mia, era compito mio portarlo ma ho trovato chiuso dove volevo andare e ho rimediato alla buona durante la strada. Faccio pubblica ammenda, ma la vera colpa è di chi, Pierino, fa il miglior babà in circolazione ma sta chiuso il mercoledì.
Chiacchiere, aneddoti, lazzi e frizzi, calici che si svuotano e riempiono, si fanno le 17 e siamo partiti alle 12.30.
La giornata volge al termine, ma c’è tempo di un ultimo brindisi, da parte di 3 Campatori (uno in formazione…vabbè) a tutti Voi che mi avete letto:
CHE LA VITA VI SORRIDA SEMPRE, E CHE SORRIDIATE VOI SEMPRE ALLA VITA.
CINCIN.
Osteria Hortus
Località San Pietro Strada provinciale 15 Castellabate
tel 333 987 2478
prezzo medio 50-60 euro vini esclusi
- parola di origine cinese che significa “prego, prego”, promosso nell’uso anche per la somiglianza onomatopeica con il suono prodotto dal battere due bicchieri tra loro e da non confodere col termine giapponese “chinchin” che significa “pene”.
Dai un'occhiata anche a:
- Il Magone a Monte di Procida. Cucina di mare e vista della famiglia Scotto d’Abbusco
- Ristorante Carbonella a Patti, la brace viva del mare dello Stretto
- Il Calimero, cucina mediterranea ad Agnone Cilento
- HOME Piccola Osteria Alternativa nei Campi Flegrei: la pizza della nonna diventa entrée
- Ostaria Pignatelli: tradizione e cuore partenopeo sulla Riviera di Chiaia
- N’Ata Luna a Grottaminarda: la cucina irpina senza cliché di Vincenzo Vazza
- Osteria il Tabacchino | Nebrodi
- Cantina Segreta a Eboli (SA), il viaggio nei sapori firmato da Andrea Nanna