
di Marina Betto
La VI edizione di Roma Baccalà, in corso al Parco Schuster- San Paolo- Roma fino a domenica 21 settembre, è dedicata al Giubileo 2025. Il pesce stocco ci racconta la storia di un passato fatto di tradizioni come nella cultura contadina dove il baccalà era l’unico tipo di pesce che arrivava in campagna, sulle colline e in montagna, proprio perché conservato sotto sale o essiccato.
Altro motivo per cui questo tipo di pesce si è diffuso sulle nostre tavole è religioso. Il giorno di magro nella cultura cristiana era santificato con il baccalà e a Roma le ricette con l’utilizzo del baccalà sono tantissime così come a Venezia e Vicenza, in Calabria e Liguria, Toscana e Sicilia, rendendolo popolare e amato. Riconosciuta all’interno del palinsesto ufficiale “Artes e Jubilaeum” promosso da Roma Capitale per l’anno santo, la manifestazione Roma Baccalà è aperta a tutti i pellegrini che vorranno assaggiare questo tesoro che arriva dai mari nordici. Il Ministro Consigliere Erling Hoem presente all’inaugurazione dell’evento in rappresentanza dell’ambasciata di Norvegia ha sottolineato come attraverso il baccalà ci sia un legame storico tra il suo e il nostro paese, il baccalà fu portato in Italia da Pietro Querini nel 1432, dopo che il suo equipaggio naufragò in Norvegia, apprendendo dai pescatori locali l’arte di conservare il merluzzo.
Durante la kermesse ci sarà il Bang Bang Stockfish, l’antico rituale di “battere” lo stoccafisso con il tradizionale martello di legno prima della cottura e l’assaggio della zuppa del popolo Sami (Fiskesuppe) e del Bang Fish. Tra le novità dell’edizione 2025 lo Spazio Capasanta, essendo la conchiglia di San Giacomo l’emblema dei pellegrini cattolici. Lo stimolo a fare del cibo un motore di aggregazione è anche l’asset dell’appuntamento giubilare e Roma, la città dell’accoglienza, è pronta a offrire tramite questa manifestazione più di 50 declinazioni di pietanze a base di baccalà.
Ci sono le Confraternite del Baccalà presenti e soprattutto la regione Calabria con 10 produttori di eccellenze: i funghi dell’Aspromonte, l’olio extravergine, le conserve ittiche e la pasticceria tipica. I piatti di Roma Baccalà possono essere accompagnati dalla birra ma anche dai vini, presente è lo stand di Terre della Custodia e DOL (Di Origine Laziale). Il viaggio culturale che vi propone il baccalà è lungo e articolato ma soprattutto identitario per questo motivo oggi questo alimento è candidato al riconoscimento come bene immateriale dell’UNESCO, oggi un po’ meno popolare e democratico di un tempo ma meritevole di essere riscoperto e consumato maggiormente.
www.romabaccalà.it
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