Ieri sera due pizzaioli coetanei, Marco Pellone e Raffaele Bonetta, hanno postato una foto che ci ha rincuorato: si sono visti per fare due chiacchiere, e poi hanno ammaccato insieme. Raffaele Bonetta della pizzeria Ciarly è esponente dei canottisti, Marco Pellone della Pizzeria Ciro Pellone è invece pizzaiolo tradizionale.
Usano farine diverse, impastano in modo diverso e sono tra l’altro vicini per cui potenzialmente concorrenti secondo una visione ottusa d’altri tempi.
Ah, uno è 95° in 50TopPizza, l’altro 120° ed entrambi hanno esultato per un risultato che li pone alla ribalta anche se ci sono altre pizzerie davanti. Perché il problema non è “chi fa la pizza migliore” ma chi ha un locale, carte dei vini, di birra, servizio, attenzione all’ambiente, uso dei prodotti dop e igp. E c’è poco da fare, le nuove aperture buttano indietro chi sta fermo in un mondo in grande evoluzione.
Noi volevamo rassicurare i nostri lettori italiani ed esteri che la pizza napoletana non è odio, rancore, sentimento di vendetta e invidia. E’ il mondo delle associazioni Apn e Avpn che hanno difeso la pizza napoletana, è il mondo di questa nuova generazione che si affaccia, è il mondo che il sabato sera posta le file davanti al proprio locale, a Napoli come a Caserta e in tutta la Campania, a Milano come a Parigi e a Tokyo.
E’ il mondo che guarda ai piccoli produttori agricoli, li cerca e li sostiene.
Qualcuno dice che le classifiche intossicano l’ambiente….bah, esistono in tutto il mondo.
Forse intossicano i cretini, ma non seri professionisti come questi due ragazzi.
Il mondo della ristorazione italiana ha fatto il grande salto quando la generazione dei Bottura, Cracco, Cedroni, Esposito, Cuttaia ha iniziato a parlarsi, a frequentarsi e a cucinare insieme mentre i pionieri fra loro si odiavano.
Anche il mondo della pizza sarà cresciuto quando, in un momento mai così ricco e favorevole, i sentimenti di sfiducia e invidia saranno messi da parte.
La rivalità, quando è sana, fa solo bene: i pizzaioli sono chiamati ovunque per dare lustro a cucine e manifestazioni.
Quando esce il sole esce per tutti.
L’invidia e la gelosia sono invece sentimenti che uccidono e allontanano. I clienti anzitutto. Poi le persone perbene.
Amen
Dai un'occhiata anche a:
- E’ giusto costruire un canile in un vigneto di duemila anni?
- Lettera di una ristoratrice a Giuseppe Conte: caro Presidente, grazie ma non mi indebito per lavorare. Chiudo e prendo il reddito di cittadinanza
- Angelo Gaja: la vendemmia 2012 e il cambiamento del clima
- Fausto Arrighi al Mattino: cuochi in tv? Solo se partono dalla cucina, mai viceversa
- Giornalisti, nuovo vertice Arga Campania
- Lovrinovich ribadisce: niente stella Michelin alle pizzerie! Ecco perchè…
- Vinitaly 2008. Intervista al Quotidiano della Basilicata
- Panini gourmet: caro Marco Contursi non è tutto junk food!