La scogliera, Ascea, cucina di mare a due passi dal mare del Cilento

di Marco Contursi

“Il pesce più buono si trova a Milano”…. Sarà pure vero, come è vero che si può trovare un buon ristorante di mare pure a Courmayeur, ma che ci volete fare, io se mangio triglie e calamari, voglio vedere il mare……anzi, voglio proprio starci vicino.

Sentirne il canto, inebriarmi del profumo, immaginarne la fine.

Voglio stare in luoghi come questo.

Il posto è magico, la cucina buona, il servizio cortese. Veniteci. E ringraziatemi. Prima però, leggete fino alla fine…

Ora, finisco di essere buono e faccio il mio mestiere, il critico, e lo faccio perché mi sono innamorato. Di questo posto. Se lo fossi di una donna, i difetti non li vedrei, l’amore rende ciechi e stolti, ma quando ti innamori di un ristorante, guardi pure le virgole, perché lo vorresti perfetto, e qui basterebbe poco, per essere come lo vorrei. Quando hai, davanti, un incanto così, qualcosa neanche la noti…

La Scogliera ad Ascea Marina. Il nome la dice lunga su dove ci troviamo, alla scogliera appunto, il mare più bello, di questa lunga costa asceota. C’è il sentiero dell’amore e non serve chiedersi perché si chiami così, basta vedere le foto.

La Scogliera è un lido, che, a pranzo e cena, fa anche da mangiare. Nettamente migliore l’offerta, rispetto a quella della maggior parte dei lidi da me provati in tutta Italia, perfettibile sicuramente e basterebbe poco. Magari leggono queste parole e ne fanno tesoro.

I tavoli sono sulla veranda. Il mio nella sabbia.

La prossima volta, lo voglio sul bagnasciuga.

Tavoli di plastica, da bar dello Sport, ma sti cavoli, mi piace troppo quando ho la sabbia sotto i piedi, mi ricorda la prima volta da Armandino a Praiano, millanta lacrime fa. Altri tempi, stesso io.

Volete tavoli in mogano e tovaglia in fiandra? Andate da qualche altra parte. Io vengo qui.

La linguina col granchio è finita. Mannaggia a chi l’ha presa prima di me. Neanche un po’ di rispetto per un impenitente goloso. La prossima volta la prenoto.

Ripiego su un risotto alla pescatora e uno scialatiello vongole e seppia. Buoni, ricchi di mare, abbondanti. Faccio il critico: il risotto, è più riso, che “otto”, non c’è mantecatura, forse neanche tostatura, o forse sì ma la qualità del riso non l’ha fatta percepire. Consiglio numero 1: un riso un po’ più performante per il piatto e forse neanche mantecare servirà più. Molto buono il sughetto di entrambi i primi piatti.

Secondi: frittura mista e pesce spada alla griglia.

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Frittura? Infarinata con la semola (adoro). Fresca. Croccante. Asciutta. Divina. In un anello di calamaro, ci vedi pure la luna.

Scatta l’applauso. Silenzioso.

A quest’ora i pesci dormono. E siamo a pochi metri dalle loro tane, sotto gli scogli.

Il pesce spada, sarebbe perfetto, se non fosse per l’olio aggiunto dopo cottura. Una normalissima Picual, ossia l’oliva spagnola con cui tutti i marchi famosi che troviamo nei supermercati, fanno il loro olio (tranne quando c’è scritto italiano 100%). Qui, un po’ mi incazzo. In Cilento non puoi usare Bertolli, Monini, o Carapelli. Consiglio numero 2: qui, devi mettere Pietrabianca, Marsicani, Rizzo, Piero Matarazzo. Certo, costano di più, ma neanche tanto, se prendi il base. Meno di quello che si pensa. Chiedete e vi faccio vedere. Ma se ne mette moooolto di meno e la resa del piatto è totalmente differente. TOTALMENTE.

Vabbè, capricci da assaggiatore. Il cliente medio manco se ne accorge. Ma questo però non deve essere posto da cliente medio.

Tanta bellezza, è sprecata per chi preferisce urlare e tracannare coca cola, invece di bere nettare di Bacco e ascoltare il mare.

Già, il vino? Io bevo cilentano e qui trovo il fiano Salecaro di Pippo Greco, produttore bravo ma poco conosciuto. Fa un po’ di legno e si sente, piacevole nota fumè, io ci ho sentito anche note iodate, ma forse è suggestione dovuta alla risacca. Molto buono.

Salto il dolce, chiuderei con un cocktail ma la lista esposta, mi dice tutti pre-dinner, non voglio rompere le scatole con richieste “astruse” tipo un Alexander. Consiglio numero 3 : magari, due o tre, cocktail da fine pasto li metterei . Butto lì tre nomi, quelli che piacciono a me…..Alexander…Black Russian…..magari un Godfather, cosi poi mi fumo un cubano (mai troppo grato all’amico Giuseppe Budetta) e mi sento come Al (Scarface).

Personale molto gentile e premuroso. Ti senti coccolato. Conto medio, 35/40, e la vista del Paradiso è inclusa nel prezzo.

Secondo me con la luna piena, è da infarto. Premuratevi però di portarvi chi vi rianima…..con un bacio.

Vi lascio un pensiero, scritto tra un calamaro e un gambero:

“Luna pallida, nel mare cobalto

Viso pallido, nel cuore, l’inverno

Se chiudi gli occhi, lo farai questo salto

Amor sia vero, nè perfetto, nè eterno”.

p.s……vi prego, se la compagnia non è quella giusta……veniteci da soli. E……ordinate il granchio. Non il mio, però.

La Scogliera
Località scogliera, Ascea Marina (SA)
tel 0974 971517


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