L’Avvento del Panettone a Milano – Due manifestazioni per celebrare il grande dolce delle feste

Pubblicato in: Eventi da raccontare

di Lorenzo Allori

Nonostante vadano e vengano le mode, da quando i panettoni artigianali, e in sordina anche i pandori, sono stati valorizzati e promossi a dovere le persone se ne sono innamorate e il trend di popolarità non cessa di calare.
Grazie a manifestazioni, più longeve o più giovani, come sono Re Panettone e I Maestri del Panettone (svoltesi entrambe il 30 novembre e 1 dicembre) le persone possono confrontarsi con gli artigiani e i maestri della pasticceria che creano e producono questi importanti lievitati, ormai non più solo da festa, famosi in tutto il mondo.
Attraverso questa conoscenza il pubblico può inoltre approcciarsi al mondo dell’haute patisserie senza sentirsi distaccati o intimoriti e, perchè no, scoprire il lavoro-valore dietro a panettoni e pandori. Queste due manifestazioni inoltre si propongono l’arduo compito di promuovere il Panettone e la sua arte come patrimonio UNESCO e difenderlo come valore assoluto del Made In Italy.

La terza edizione de I Maestri del Panettone

 Quale migliore cornice se non quella dello spazio delle Cavallerizze del Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci poteva ospitare la terza edizione de I Maestri del Panettone, nella quale i visitatori hanno potuto gustare, comprare e interagire con 26 mastri lievitisti italiani.
Nell’evento ideato da Italian Gourmet, presente con un bellissimo spazio dedicato ai libri dei pasticceri, oltre agli stand gli appassionati hanno potuto assistere a Masterclass mirate per far scoprire ingredienti, quali i lievito madre, i canditi, e le tecniche necessarie per creare i panettoni o i pandori. Inoltre un’ampia area è stata dedicata all’incontro con i protagonisti della manifestazione attraverso degustazioni tematiche delle oltre 150 varianti di grandi lievitati a disposizione, con l’aiuto del Consorzio Asti DOCG che ha proposto per ogni tipologia vari abbinamenti.
Ogni ora gli appassionati potevano assistere alla spiegazione dei vari panettoni dalla bocca dei creatori, accompagnati dalla sagace e avvolgente voce della presentatrice Mariarosaria Bruno (Fine Dining Lovers). Tra i tanti capolavori spiccano quest’anno le opere di Renato Bosco, con un delizioso panettone datteri e cioccolato, un abbinamento difficile da gestire a causa della forte dolcezza del frutto e dell’acidità del cioccolato.
Veri capolavori sono stati presentati nell’ambito dei panettoni creativi: è il caso del Panettone al Tiramisù di Sal De Riso, che come ci ha raccontato ha cercato di unire i due dolci più celebri al mondo con lo stile e i prodotti del Sud Italia, per un panettone simbolo dello Stivale. Altra sfida vinta quella di Santoro, pasticcere storico della Martesana, che ha proposto un panettone ai tre cioccolati, difficilissimo da cuocere per la facilità con cui il cacao brucia. Una variazione quasi da cucina stellata quella di Marigliano con il suo panettone realizzato con il limone in diverse consistenza (candito, in crema, nella glassa, nell’impasto come essenza).
Ormai antologici, quasi perfetti, i panettoni presentati da Biasetto- senza dimenticare il superbo pandoro che contende per bontà il suo panettone tradizionale- nelle varietà al pistacchio e amarene e cioccolato. Tuttavia a lasciare sbalorditi è anche quest’anno la continua ascesa verso la perfezione, ormai inarrestabile di Lucca Cantarin della Pasticceria Marisa (reduce dal primo Open Day dedicato agli appassionati per far conoscere il laboratorio e l’arte della pasticceria) il quale, oltre gli ottimi panettone, ha proposto il Pan Matilde, un lievitato a bauletto con cioccolato e albicocche candite, dalla sofficità e dal gusto insuperabili.

Da ultimo è importante ricordare nel corso delle due giornate la tradizionale premiazione delle categorie Panettone al cioccolato e Panettone al caffè Illy, andate rispettivamente a Beniamino Bazzoli (Linea Pane, Odolo) e Riccardo Primiani (Da Teo, Sorbolo).
Con oltre 700 visitatori e ben 15.000 panettoni venduti, la manifestazione si presenta in buona saluta e catalizzatore di un mondo artigianale sempre più perno dell’economia italiana.

Re Panettone XII- La manifestazione capostipite dedicata al Re dei lievitati

A poca distanza nell’ex area EXPO, il MIND, andava in scena l’ormai classico appuntamento con Re Panettone, che quest’anno ha visto l’ingresso degli chef nei due spazi allestiti per le migliaia di visitatori provenienti da tutta Italia. 
Dopo l’anticipazione il 23-24 novembre a Napoli, la manifestazione ha preso il via con incontri dedicati all’etica in pasticceria, a cura di Eat.Mi, di Valerio Massimo Visintin e i suoi allievi del corso Scrivere di gusto.
Mentre nel Teatro del Panettone prendevano forma le performance dei pasticceri volti a mostrare al pubblico le fasi di produzione del panettone e gli show cooking del vincitore del Panettone World Championship, l’ischitano Alessandro Slama, quello del pizzaiolo Renato Bosco e quello di Nicola Ferrelli, Euro-Toque di Milano.
Per gli affezionati in pausa dagli assaggi delle decine di panettoni presenti in questa edizione, torna a fianco degli stand dedicati ai lievitati anche il Festival della Gastronomia di Luigi Cremona e le selezioni terminate l’uno sera di Emergente chef ed Emergente Pizza, vinti da Riccardo Merli (ristorante D’O), Christian Conidi (Antica Corona Reale), Marco Canellli (Massimiliano Poggi, Bologna), Davide Tangari (ristorante Valbruna), tra gli chef; Marco Baldassari, Isaac Barrera, Umberto Calemme tra i pizzaioli.
La bellezza di Re Panettone è sempre stata la grande e vasta scelta, anche quest’anno la manifestazione non si è smentita con un grande assortimento di panettoni e produttori che ha mandato in visibilio gli avventori. A cominciare dal panettone profumatissimo e accademico dell’Antica Corte Reale in versione tradizionale, quello avvolgente di In Croissanteria, già vincitore del premio PanGiuso dell’anno scorso. 
Molte le eccellenze del Sud, che si conferma una solida certezza, come i grandi lievitati di Mennella o i golosi formati di De Vivo a Pompei e Daloiso di Barletta, per non parlare dei grandi maestri indiscussi del Nord e forse più innovativi, come Morandin e Achille Zoia.


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