Le novità di Vignaioli Naturali a Roma 2013

Pubblicato in: Eventi da raccontare

di Mimmo Gagliardi

Per il terzo anno consecutivo non riesco a mancare alla rassegna sui vini naturali impeccabilmente organizzata da Tiziana Gallo a Roma. Quest’anno Vignaioli Naturali a Roma si svolge all’Una Hotel Villa Carpegna e tra i produttori presenti ci sono tanti volti nuovi accanto alle presenze confermate dalle precedenti edizioni.

Dopo l’immancabile e godurioso brindisi campano con il Brut Contadino, splendido spumante di Fiano di Avellino metodo classico di Ciro Picariello, vignaiolo di Summonte (AV), posso dedicarmi alla caccia di qualche gustosa novità. Girovagando tra i banchi ne ho scovata qualcuna, che vanno ad aggiungersi a quelle raccontate dall’ottimo Annito abate, alias Lato Sociale, sulle pagine di questo blog e che vado a riportarvi.

Un bel friulano per iniziare. Marco Sara è un giovane viticoltore che nel suo piccolo appezzamento di terreno a Savorgnano del Torre (UD) coltiva quello che una volta era il Tocai e che oggi è semplicemente Friulano. Ne assaggio due versioni: la prima dal colore giallo paglierino molto tenue e con riflessi verdognoli, fresca, minerale, con aromi floreali e fruttati. Vendemmia 2011, appena 3000 bottiglie, fermentato e affinato in inox. La seconda è una vendemmia tardiva, sempre annata 2011, appena 1500 bottiglie, fermentazione e affinamento in legno grande. Aromi più marcati e maturi del primo, al gusto un piccolo residuo zuccherino dona a questo vino avvolgenza di bocca e piacevole sorbevolezza, aiutata anche dalla notevole acidità comunque presente. Belle espressioni di quei terreni ricchi di marne e calcari, in territori una volta sommersi dal mare. La vendemmia 2011 è stata classificata come Vino Bianco ma dal 2012 si potrà fregiare dell’indicazione di Colli Orientali del Friuli DOC bianco.

Azienda Agricola Marco Sara – Via dei Monti, 3 – Savorgnano del Torre (UD) www.marcosara.com

Proseguo con i bianchi e passo alla Sicilia. Gli ottimi vini di Nino Barraco, segnalati anche da Annito. Bianchi di Sicilia dagli aromi suadenti e marini: Catarratto, Grillo e Zibibbo. Mi è particolarmente piaciuto lo Zibibbo, in versione secca. Un bel colore giallo paglierino rilascia note di frutta, di fiori, di macchia mediterranea. In bocca è sorprendente poiché te lo aspetteresti dolcissimo e ruffiano, almeno stando all’aroma al naso, invece è secco, freschissimo, minerale e con un bel finale salino. Nino produce complessivamente 15.000 bottiglie per sei tipologie di vino, tre bianchi e tre rossi, in un territorio molto simile ai tanti strappati alla cementificazione selvaggia e all’urbanizzazione. Le sue uve respirano l’aria del mare siculo, su cui si affacciano i terreni, e… si sente.

Vini Barraco contrada Fontanelle 252, Marsala (TP) www.vinibarraco.it

Faccio conoscenza con i trentini di Vallarom, Filippo Scienza e la simpatica moglie Barbara. La loro azienda prende il nome dall’antica denominazione della Vallagarina e negli otto ettari di terreno producono vini bianchi e rossi di bello spessore. Tra i rossi molto buono è il Campi Sarni Rosso ( Cabernet sauvignon, Cabernet franc e Merlot), come buono è anche il pinot nero, entrambi Vallagarina IGT rosso. Tra i bianchi c’è il Vadum Caesaris, nome evocativo a ricordare la colonizzazione romana della Vallegarina, che è un blend di sauvignon blanc, riesling, chardonnay e pinot bianco. Questo vino è prodotto in due versioni, fermo e frizzante. La versione ferma al naso è un tripudio di frutta che va dall’esotico alla mela verde passando per l’albicocca, mentre in bocca ha un’acidità pazzesca e una bella persistenza. La versione frizzante ha la particolarità di essere rifermentata in bottiglia con zucchero di canna biologico. Le bottiglie presentano i residui della fermentazione sul fondo e si può scegliere di berla con o senza i sedimenti. Ho preferito la versione con i sedimenti.

Passiamo alla Toscana con I Mandorli. Dalle splendide vigne vicine al borgo medievale di Suvereto (LI), una con vista sul mare e l’altra contornata da olivi e piante da sughero, in un territorio roccioso e calcareo, con poco terreno in cui piantare le viti, i due giovani produttori tirano fuori un Cabernet e un Sangiovese da applausi. Il Sangiovese, Vigna alla Sughera, annata 2009, Toscana rosso IGT, un passaggio in botte grande e uno in vasca di cemento prima di vedere la bottiglia. Il colore è di un rosso rubino con tinte ancora violacee. Al naso è netto di frutta rossa, ciliegia su tutte. In bocca è secco, morbido, tannico e fresco con finale molto lungo e tutto minerale. Giovanissima. Saggio anche la 2010, ma se la 2009 non è ancora pronta, questa è in gestazione, ma promette bene. Il Cabernet del 2010, uvaggio di C. Franc e C. Sauvignon, Toscana rosso IGT, Vigna al Mare, è di un bel colore rosso rubino, deciso e concentrato. Al naso rilascia note di frutti rossi, erbe aromatiche e spezie. In bocca ha un corpo deciso, ricco e pieno. E’ secco, anche se trae in inganno il palato con la sua morbidezza, fresco, tannico e persistente, con un bel finale che sa di tabacco.

Azienda Agricola I Mandorli P.za S.Tommaso, 14 Loc. Belvedere 57028 Suvereto (LI) www.vignaimandorli.it

Sempre in Toscana incontro PacinaGiovanna Tiezzi Stefano Borsa sono dei simpaticissimi agricoltori che hanno deciso di vivere pienamente la terra abitando tra le vigne e gli oliveti della loro azienda immersa nella campagna senese. Visto che è qui che crescono i loro figli, non potevano che abbracciare la filosofia del biodinamico e del naturale, tanto per le viti quanto per gli olivi e per ognuna delle altre loro produzioni, cereali, legumi ecc. Tra i loro vini trovo notevoli il Chianti Colli Senesi DOCG 2008 e il Toscana rosso IGT 2008, molto tradizionali, con aromi di ciliegia e bella freschezza e buono La Malena, Toscana rosso IGT 2008, Syrah con una piccola parte di ciliegiolo, vino fruttato, morbido, rotondo e gradevolmente fresco.

Azienda Agricola Pacina  53019 Castelnuovo Berardenga (SI)

Non potevo mancare l’assaggio dei vini dell’Azienda Agricola La Morella di Manduria. Gaetano Morella è accompagnato, come sempre, dalla moglie, l’enologa aziendale Lisa Gilbee. Nei quasi 14 ettari aziendali si produce primitivo e negramaro. L’estensione dei vigneti farà pensare a chissà quale produzione intensiva, invece no: sterminate distese di alberelli pugliesi forniscono basse rese ma alta qualità. Una scelta economicamente coraggiosa ma poeticamente appagante per l’anima dei produttori e per il palato dei consumatori. Accanto allo splendido Primitivo Old Wines del 2009, che ritengo essere un fuoriclasse del genere, c’è un nuovo arrivo, La Signora, annata 2009, Salento rosso IGT, primitivo al 100%, da uve provenienti da vigne di oltre 80 anni. Uno splendido colore rosso rubino concentrato, aromi di frutta rossa matura quali prugna, fichi per passare alla ciliegia sotto spirito. In bocca è morbido, caldo e corposo ma dotato di freschezza e tannicità. Questo vino esprime la forza e il carattere del primitivo e che gli derivano dall’interazione con terreno argilloso e calcareo della piana di Manduria. La vicinanza con il mare gli conferisce la bella nota salina sul finale.

Azienda Agricola Morella Via per Uggiano, 147 74024 Manduria (TA) www.morellavini.com

 

Altri rilevanti assaggi sono stati il Bosco del Falco 2007 di Grifalco della Lucania, i Montepulciano e il Trebbiano di Emidio Pepe, l’amarone di Trabucchi d’Illasi, il Faro di Bonavita 2009 e lo splendido passito di Malvasia delle Lipari di Punta dell’Ufala.

Ora il prossimo appuntamento con i vini naturali è sempre a Roma il 3 e 4 marzo 2013 per Vini di Vignaioli…non mancherò!


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