Lorenzo Viani collection

Pubblicato in: Album

di Giancarlo Maffi

Questa non è una recensione.
Non mi va di dare voti a Lorenzo Viani
Sono più o meno d’accordo con i voti che le maggiori guide nazionali gli affibbiano. Semmai sono un tantinello corti, col braccino anchilosato, soprattutto la Michelin, che però non ha mezze misure. Il ristorante del Forte vale una stella e mezzo, o forse due – ( meno meno ) ma la Michelin ragiona vagheggiando cose che a noi non sono date in pasto.


Mercoledi sera stavo là con sei amici, ben assortiti di provenienza ed esperienze gourmands, in posizione strategica: spalle al muro, prima sala, occhio verso la cucina.h
Ristorante sold out, come tutte le sere d’estate. A seconda delle tavolate può fare dai 60 ai 75 coperti con l’incredibile Libero Musetti, sommelier surreale, faticatore di cantina e manovale gallinare,  che bofonchia ad ogni piè sospinto: “domani me ne vado non ne posso piu’ “ da almeno dieci anni e resta li perchè per le sue fantastiche pazzie non c’è posto migliore .


Probabilmente morirà incatenato al tavolo della cantina, che naturalmente, ossimoro, sta’ al primo piano.
Mai visto niente del genere in  Italia
“LORENZO FA NUMERI DA TRATTORIA E SERVIZIO DA TRISTELLATO DA 25 COPERTI” dice uno dei miei compagni di serata, nemmeno il numero uno per presenze in questo ristorante, ma diciamo che ci sarà venuto ….. 300 volte ? Forse di più, ma non sottolizziamo.
Annuisce il Braschi di fronte a lui, che qui avra’ messo piede almeno 700 volte, un tipo che tutti eleggerebbero a nonno ideale e che conosce il Viani da quando Lorenzo faceva il bagnino ai  “Bagni Amore “ della Viareggio primi anni ’50 e dove  praticava alla lettera la titolazione dei bagni medesima, certo con spirito più laico che cristiano.
Insomma , “dormiva“ sotto le stelle, ma spesso in compagnia di mogli di ministri del tempo. Teneva alto il morale della nazione in crescita , insomma. Il buonumore dei ministro dipendeva dall’umore della moglie che dipendeva ….


Insomma dalla mia privilegiata postazione di vedetta, lombarda per giunta, osservavo l’incessante rappresentazione teatrale dei collaboratori, la precisa ed attenta scenografia della postazione davanti alla cucina, da dove si dipartono perfettamente  i piatti , l’arrivo al tavolo dove verranno deposti senza la solita seccante domanda, chi ha preso il topo fritto? Ce fa tanto osteria della Brughiera. A un tavolo da sette, si badi bene. A volte in certi bistellati te lo chiedono aun tavolo da due.
Lorenzo si muove stranamente senza burberismi ( è andato a pescare i  “ragni “  (branzini) alla foce del Serchio con il suo mitico rizzaglio e gli ha giovato all’umore ), praticamente volteggiando fra una  carampana ottantenne a cui fa un baciamano impeccabile ed una bimba bellissima credo quattro/ cinquenne di fatto gia’ innamorata di lui , e te pareva, che gli ha fatto un disegnino personalizzato con la sua personale classifica stellata dei ristoranti di zona.
Impeccabile è dire poco, del servizio, della cortesia, della pazienza  ed anche della simpatia  (lato Musetti ) del personale di questo locale. Ho visto gente uscire da qui con i  lucciconi ringraziando Lorenzo non solo di quello che hanno avuto nel piatto, dove non c’è MAI  dico MAI una sbavatura o un filo di noia ( empre grande Pontrelli ), ma di quello che hanno goduto intorno a loro.
All’una di notte  seduti fuori in pace con  il mondo  il Viani si è sbaraccato con noi, mangiando un piattino di crudo e culatello ed ha iniziato a raccontarci qualcosa dei tempi dei bagni Amore e della sua miracolosa  pesca, con foto a testimonianza.
Tre branzini da due a 4 chili e mezzo.
E lì mi è venuto un pensiero che lancio a qualcuno che si occupa di guide:  ISTITUITE UN PREMIO: ALLA CARRIERA, ALLA PASSIONE A COME CAZZO VI PARE E DATELO A QUEST’UOMO CHE COME POCHI ALTRI HA DATTO LUSTRO E CLASSE INEGUAGLIABILE A QUESTO MONDO DEI RISTORATORI.


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