Lumos Restaurant a Minori in Costa d’Amalfi

di Marco Contursi

Conosco Nunzio Illuminato da diversi anni, è persona con un cuore grande quanto la sua splendida struttura di Ottaviano, la Baita del Re. Viene da 3 generazioni di ristoratori, esperienza sul campo da vendere, tantissimi ragazzi formati nelle sue cucine. Così, quando mi ha detto che suo figlio Giuseppe, allievo di Heinz Beck e con esperienze stellate in giro nel mondo, ha aperto un locale tutto suo a Minori, il Lumos, non potevo non andare a trovarlo.

Oltretutto, la Costiera ora è più bella, senza il caos estivo. Il Lumos sta in una delle piazze più caratteristiche della cittadina costiera, core a core con la basilica di Santa Trofimena, patrona di Minori. Piccola parentesi, voi direte “Santa che? Chi mai si chiama Trofimena???” Risposta: mia Nonna!!!

Parentesi familiare a parte, torniamo al nostro Lumos, che si presenta con arredo moderno e cucina a vista. Ai fornelli il nostro Giuseppe, mentre in sala troviamo Luigi Ambrosio, esperto di cocktail e Bruno Romano.

Giuseppe mi chiede di affidarmi a lui e lo lascio fare, come pure per l’abbinamento con i cocktail ci pensa Luigi. Descrivere i piatti non è facile a partire dai nomi che prevedono diversi ingredienti, idem dicasi per i cocktail, quindi dovrò necessariamente fare delle semplificazioni, a beneficio di chi legge, che per avere una idea completa, dovrà venire fin qui, a due passi dal mare, a provarli di persona.

Particolarissimo il primo di benvenuto, con Gin, mescal, verjus e, udite udite, brodo di tonno. Molto buono, e ho imparato cosa è il vejus, ossia succo di uve non mature, usato in mixology. Lo accompagno con i fragranti pani tra cui uno sensazionale con le spugnole, su cui spalmo il burro nocciola, ossia burro riscaldato fino ad ottenere una Maillard, che sprigiona sentori di frutta secca. Meravigliosa scoperta.

Seguiranno, Vodka, fragola e mascarpone, sedano, mela verde e scampo con sentore di teste alla brace, trippetta di rana pescatrice, arancia e sale alla camomilla, spaghetto noci e nocelle e kefir di noce (consistenza da rivedere, non mi ha convinto del tutto), ognuno abbinato, sapientemente ai cocktail di Luigi, che mi ha fatto scoprire, l’akvavit, distillato norvegese, l’olio di sesamo, l’infuso di datteri, il cordiale di Ace. Un gran bel viaggio nella mixology.

Ma Luigi non me ne voglia, sul secondo primo e piatto del viaggio, avrei voluto un calice di Fior d’Uva, perché il fuoriclasse dei piatti di Giuseppe vorrebbe il fuoriclasse dei vini della Costiera di Marisa Cuomo: Risotto ocoo, ragù di sconcigli, e gambero rosso locale. L’ocoo è uno strumento di cucina che si basa su una antica modalità di cottura coreana, per semplificare, diciamo che assomiglia ad una pentola a pressione. Cambia la consistenza del riso, si concentrano i sapori.

Un piatto da standing ovation come per Pavarotti a Berlino nel ’88 (67 minuti di applausi). Un sapore di mare pazzesco, profondo, che ti abbraccia e non ti lascia, un uppercut in pieno viso, anzi, in pieno palato.

Gin, vermouth dry e cordial lime, Luigi vi fa pulire la bocca prima del dolce.

Predessert con porro bruciato, davvero particolare e panettone di papà Nunzio alle albicocche.
Molto Buono. Carta dei vini che va implementata con un po’ di bottiglie del territorio.

Due chiacchiere con lo chef e mi faccio raccontare la sua idea di cucina, che parte dalla tradizione locale ma abbraccia poi tutto il mondo, grazie a spezie e tecniche di cottura di terre lontane.

Un’ultima coccola di Luigi (Ancnoc 18 anni di torba ed eleganza) ed uno sguardo alle luci della costa che si tuffano a mare.

Ascoltate a me, la prima volta, venite qui, a cena, prendete 1 Risotto, 1 bottiglia di acqua frizzante e un goccio di Ancnoc 18 anni. Basta.

Poi tornate a pranzo e provate tutto il menù. Con un’altra consapevolezza.

Perchè certi piaceri sono così puri, così assoluti, che non devono essere contaminati e quindi va bene, la prima volta, bere solo dell’acqua.

L’unica distrazione concessa? Gli occhi di una persona che vi guarda come io guardo il risotto, ossia, perdutamente innamorata.

Lumos restaurant
Piazza Ettore e Gaetano Cantilena, Minori (Sa)
tel 089 987 5023
prezzo medio 50-70 euro


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