
di Emanuela Sorrentino
Buon cibo e 450 etichette in carta, per una pausa conviviale tra opere d’arte contemporanea e oggetti d’epoca. Da Michelasso in via Santa Brigida a Napoli, a pochi passi da via Toledo e dal Maschio Angioino c’è una cucina che strizza l’occhio ai prodotti della tradizione, rispettando le stagionalità, come dall’idea dell’imprenditore Lucio Sindaco che ha aperto il locale nel 2019 “nel ricordo della cucina della nonna. Volevo un ristorante – spiega Sindaco – che rappresentasse la nuova tradizione partenopea con una rivisitazione dei piatti di casa”.
Ma c’è anche molta innovazione da Michelasso, a partire dall’accurata scelta di piatti, posate, terrine e calici per un’esperienza di gusto ma anche di buon gusto, perché si sa anche l’occhio vuole la sua parte ed esalta le portate o i vini scelti.
Alla guida della cucina da un anno c’è il giovane e già esperto chef Francesco Petito, classe 1996, che era in brigata e ha lavorato tra gli altri con lo “cheffone”, come Petito chiama Antonino Cannavacciuolo, tra le sue Villa Crespi (3 stelle Michelin) e Laqua di Ticciano (1 stella), e ancora altre esperienze a Casa del Nonno 13 e a Porto Cervo. Maître del ristorante Michelasso è Giorgio Zeccolella che ha selezionato i vini nazionali e internazionali idonei ad accompagnare i piatti di chef Petito.
Due sale accoglienti per un totale di 40 posti, quella vista strada – con un dehor esterno per 12 coperti – e la sala cantina, una sorta di privè per piccoli gruppi ed eventi conviviali. In carta tanto territorio, un’attenzione particolare verso l’utilizzo e la lavorazione degli ortaggi e dei vegetalicome il fungo presentato in una succulenta versione cotoletta e in formato Wellington, con una purea di sedano rapa che è il valore aggiunto dell’inaspettato piatto.
Un’attenzione così presente tanto che uno dei tre menu degustazione, il Sottobosco (60 euro) porta in tavola “l’armonia della natura che non smette mai di sorprendere”. Gli altri due (Partenope e Radici, 100 e 85 euro a cui aggiungere se si vuole il costo del pairing vini) parlano rispettivamente “di Mediterraneo dove il pesce e gli agrumi si intrecciano come i versi di un poema epico” e “della terra cuore pulsante del menu per una cucina che non dimentica le sue origini”.
Disponibili poi piatti à la carte tra proposte di mare, terra e ovviamente piatti veg, senza glutine e lattosio per venire incontro alle esigenze nutrizionali degli ospiti. Nel menu autunnale/invernale, tra degustazione e carta e nell’attesa dei piatti esclusivamente natalizi troviamo l’amuse bouche Bruschetta e colatura di mozzarella di bufala, il Tonno tataki, dressing agli agrumi, alioli e mayo al basilico.
Per i vegetariani: porro fondente in alga nori, dressing agli agrumi, alioli e mayo al basilico e carpaccio di barbabietola affumicato, lampone fermentato e cipollotto croccante, e ancora Carpaccio di manzo affumicato, salsa di lampone fermentato e cipollotto croccante, Cotoletta di funghi, bagnetto verde, salsa aglio dolce e mayonese ai funghi, Capelletto al ragù napoletano, salsa di pane cafone, provola affumicata e mayo al basilico, per i vegetariani: risotto con variazioni di porcino. Particolare il secondo con Wellington di fungo cardoncello, purea di sedano rapa e jus di funghi.
Un piatto che si ispira al celebre filetto (ma sotto la crosta non c’è la carne) che chef Petito taglia e completa in sala regalando un’esperienza di condivisione agli ospiti.
Come pre dessert la Panna cotta al limone su crumble al limone prima della Millefoglie con crema diplomatica alla vaniglia, lampone liofilizzato e zabaione al lampone. Per i vegetariani tiramisù vegano, savoiardo di riso, polvere di porcini e gelato al ginseng.
Ristorante Michelasso
Via Santa Brigida, 14/16 – 80132 Napoli NA
Tel. 342 1689562
Aperto la sera da martedì a sabato; a pranzo sabato e domenica. – Giorno di chiusura: lunedì
Scheda del 21 luglio 2021
Ristorante Michelasso a Napoli, l’esperienza da non perdere a Santa Brigida della cucina dello chef Angelo Gravino
di Antonella Amodio
Michelasso: elegante, raffinato, concreto.
Così si presenta il ristorante di via Santa Brigida a Napoli, di proprietà di Lucio Sindaco, dove l’incontro tra la cucina tradizionale del territorio è traghettata nell’attualità dallo chef Angelo Gravino, con un “pedigree” di tutto rispetto.
Lo chef ha origini casertane, una frequentazione di oltre vent’anni delle cucine stellate di ristoranti italiani, come quelle di Quattro Passi, dell’ Oasis di Vallesaccarda, del Rigoletto di Reggiolo (negli anni in cui aveva due stelle Michelin), e una collaborazione con la Pasticceria Caramella di Bologna, col maestro Gino Fabbri, che gli ha consentito di avere una mano addestrata anche per i dessert.
Ma veniamo intanto alla location, dove nulla è lasciato al caso e dove anche nell’arredo c’è un intreccio tra modernità e classicità, con tavoli ampi (per un totale di soli 30 coperti) e comode sedute, che esaltano la mise en place “nuda” e il tableware ricercato, con accessori che accentuano ancora di più l’esperienza gastronomica e culturale, visto che nei piatti si riassumono molti aspetti della storia del popolo partenopeo in particolare, e campano in generale.
Lo strumento della “creatività” nelle mani di Angelo Gravino ( che è anche artista, con studi fatti presso l’Accademia delle belle arti), gli permette di proporre piatti che hanno colori, profumi e sapori di spiccata personalità, tanto da essere immediatamente riconoscibili.
Il menù, legato alla stagione e con forte presenza del pescato, oltre ai piatti alla carta, offre la possibilità di scegliere un percorso di degustazione da 75,00 €, che sale a 100,00 € con l’abbinamento dei vini. Prevede quattro piatti, più l’aperitivo e il predessert. Ed è un bell’entrèe l’amuse bouche di Spuma di mais, polpettina di baccalà pastellata, maionese di baccalà e riso soffiato al nero di seppia; Tacos di cannolo con tartare di orata.
A seguire, l’aperitivo con Tartelletta salata, stracciatella di bufala Leucio, pomodori piccadilly e alici del mar Cantabrico, alla quale seguono la Cozza di Santa Lucia con ricotta di bufala su cialda di riso soffiato di gambero rosa, una Frittatina di pasta con maionese vegetale, la Montanara con salsa di pomodoro di corbara e parmigiano reggiano, le Alici fritte con ricotta di bufala e provola di Agerola (servite su un piatto termico) ed infine i Mini bun con friggitelli e pomodoro confit.
È l’antipasto Primavera che racconta la scelta delle materie prime di primissima qualità e la delicatezza della mano dello chef: scampo, triglia, polpo, totano, preparati con cotture diverse e racchiusi in un unico piatto accompagnato con la crema di piselli (gli ultimi della stagione), carote baby, asparagi, fave, friggitelli, gazpacho di barbabietola, maionese di soia e maionese di mare. Completano la preparazione i germogli di piselli.
Pasta e piselli invece prevede l’ortaggio protagonista in due consistenze, poi polvere di cocco e di nero di seppia, spuma di cocco e julienne di seppioline al lime.
Imperdibile il Pescato di Spigola di mare e gambero, cotti su pietra proveniente dal litorale della Costiera, servito al tavolo su radici di legno di ulivo e un letto di alloro, salvia, mirto e rosmarino. Un piatto mediterraneo che vale la pena assaggiare.
Il Sorbetto al basilico prepara all’ equilibrato dessert di Semifreddo di amaretti, spuma di nocillo e cialda croccante di cacao.
Ottimo il pane, i grissini all’olio extravergine e le cialde di riso.
La sala, nelle mani del direttore maitre Giorgio Zoccolella, è precisa e professionale: non perde un colpo, valorizzando così i piatti dello chef Angelo Gravino e rappresentando l’espressione della professionalità e dell’accoglienza.
La cantina di 300 etichette (in fase di ampliamento) conta etichette campane, italiane e del mondo vitivinicolo in generale, con una scelta di champagne e distillati non indifferente.
Aperto pranzo e cena
Ristorante Michelasso
Via Santa Brigida, 14/16 80132 Napoli
Tel 342 1689562 – 081 18658804
reservation@michelasso.it
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