Migliaia di appassionati alla Fiera enologica di Taurasi. La degustazione Slowine: il Taurasi ed i suoi territori.

Pubblicato in: Eventi da raccontare

di Marina Alaimo

E’ in pieno svolgimento la XII edizione della Fiera Enologica di Taurasi e questa edizione ha dimostrato sicuramente un miglioramento organizzativo sia delle attività proposte che dell’area espositiva disposta lungo le stradine del piccolo borgo medievale. L’affluenza di pubblico ha superato di gran lunga ogni aspettativa: arrivati a Taurasi in tarda serata si faceva veramente fatica a varcare la porta di accesso al paese.

Il dedalo di stradine è costellato da botteghe e bancarelle che offrono un’ampia scelta di cibi locali, abbinati sempre ad un buon bicchiere di Taurasi, protagonista indiscusso della festa, ma ci auguriamo che in futuro lo sia con maggiore determinazione. E’ questa terra dell’aglianico che nell’ areale taurasino da’ sicuramente il meglio di se, declinato nelle varie espressioni e stili dei tanti produttori, caratterizzato da tannini esuberanti, da una freschezza decisa e corpo avvolgente, elementi che con il tempo si fondono in un abbraccio  profondo.


Attraverso la valle del Calore 17 comuni rientrano nella docg partendo dalla bassa valle con il comune di Venticano a 300 metri, proseguendo poi per la zona classica di Taurasi a circa 400 mt., sino ad arrivare all’alta valle nei comuni di Castelfranci, Montemarano, Mirabella Eclano e Paternopoli, raggiungendo i 600 metri ed anche più. I terreni alternano presenze calcaree, argillose, sabbiose, pur mantenendo un prezioso elemento comune, ovvero la presenza di ceneri vulcaniche spinte sin qui dalla furia eruttiva del Vesuvio.

In questa splendida serata di luna piena il Castello Marchionale rappresenta un prezioso rifugio dalla folla ormai insostenibile, le attività previste per la serata hanno raccolto il massimo delle prenotazioni possibili: nella sala Carlo Gesualdo il gruppo Slow wine ha organizzato una degustazione di Taurasi, mentre nella Sala Carceri è previsto l’incontro Cacio a cavallo, verticale di caciocavallo di Montella guidata da Mario Carrab.

Ritornando alla degustazione “i territori del Taurasi”, che ho guidato con Alberto Capasso insieme ai produttri Salvatore Molettieri, Franco Romano di Antico Castello, Milena Pepe e  Flavio Castaldo di Contrade di Taurasi.


I vini in degustazione sono: Taurasi Antico Castello 2007, Taurasi Contrade di Taurasi 2007, Taurasi Donnachiara 2007, Taurasi Poliphemo 2007 di Luigi Tecce, Taurasi Opera Mia 2006 Tenuta Cavalier Pepe e Taurasi Cinque Querce 2006 di Salvatore Molettieri.
Le aziende sono state scelte con l’intento di offrire un’idea ampia delle varie espressioni ed interpretazioni di questo vino di razza, si va dall’idea più classica ed icona della memoria storica qual è il Cinque Querce di Molettieri, alle novità come Antico Castello a San Mango sul Calore, a Contrade di Taurasi presente nel cuore del territorio classico tra le contrade di Case d’Alto – Macchia dei Goti – Coste Morrante,  a Luigi Tecce nell’alta valle con la profondità dei suoi vini piacevoli già alla prima uscita e di grande finezza. Alla presenza, infine, di due donne che in questo territorio rappresentano sicuramente un risultato straordinario, Ilaria Petitto titolare di Donnachiara con sede a Montefalcione e Milena Pepe di Tenuta Cavalier Pepe i cui vigneti si estendono tra Luogosano e Sant’Angelo all’Esca.  La degustazione è stata condotta alla cieca, spingendo i partecipanti ad individuare l’identità di ognuno dei sei vini proposti, un giochino molto stimolante che riscontra sempre successo e rende l’atmosfera più leggera e conviviale.

In gran forma il Cinque Querce 2006 di Molettieri, una sicurezza ormai indiscutibile, ha naso mediamente intenso ed esordisce con sentori balsamici di eucalipto, poi di frutti rossi di sottobosco e toni speziati di pepe e cuoio. In bocca ha grande carattere con fitta trama tannica e spinta freschezza, finale lungo ed asciutto.
Ha piacevolmente sorpreso tutti Opera Mia 2006 di Milena Pepe, la  giovane enologa  ha saputo affrontare le difficoltà di quest’annata piuttosto ostile con maestria  e polso fermo. Il vino ha buona intensità olfattiva incentrata sui toni pepati tipici dell’aglianico taurasino ed il frutto croccante di ciliegia, poi more, sottile la speziatura di chiodi di garofano e delicata la violetta. In bocca il sorso ha gran carattere, ma si esprime in maniera sottile, con tannini fitti e ben in asse con il vino, decisa freschezza e lunga persistenza gusto olfattiva. 
Donnachiara presenta un Taurasi 2007
di estrema semplicità, offre sentori di frutta immediati, poi i toni speziati di cioccolato e cannella; in bocca tende leggermente alla dolcezza, con tannini compatti e buona freschezza.
Contrade di Taurasi 2007 si conferma un vino austero, classico nell’interpretazione di questa docg, ma contraddistinto da una certa finezza riscontrata sia al naso che in bocca. I profumi sono incentrati sulla terra bagnata, i toni minerali e la frutta fragrante, ma anche speziati di pepe e chiodi di garofano. In bocca ha tannini esuberanti e piacevoli, è fresco e salino.
Il Poliphemo 2007 è inizialmente chiuso, lentamente dichiara la sua profondità e l’avvolgenza, è balsamico, ha frutti di sottobosco, sentori minerali, poi i toni speziati di pepe e tabacco. In bocca ha gran carattere con tannini compatti e decisi, la freschezza è pungente, leggermente salato  e lungo il finale.
Quello di Antico Castello è un Taurasi di impronta più moderna, con corpo sottile, facile nell’approccio sia al sorso che al palato pur mantenendo le asprezze distintive di un Taurasi, con tannini ben presenti e acidità vivace.


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