di Tommaso Esposito
L’inverno che tarda a passare fa sì che ancora si possa trovare qualche torzella.
Approfittatene è la verdura più buona che possiate assaggiare.
Dovremmo chiamarla torza riccia perché le sue foglie e le sue cime sono arricciate, ma anche per differenziarla dall’innumerevole messe di vruoccole, foglie e turzi ampiamente conosciuti nel lessico partenopeo, allorquando i napoletani prima di diventar mangiamaccheroni erano tutti dei mangiafoglia.
Dagli antichi romani era conosciuta con il nome di cavolo greco.
Ha sapore misto tra il friariello, la cima di rapa e la rucola.
E’ perciò delicatamente pungente se si assaggia cruda.
Quando ce n’era abbondanza sul mercato era fu regina della minestra maritata.
A lei ho dedicato un bel pezzo che sta su L’Espresso Napoletano e che prima o poi riporrò sul Pigna Web.
Ora gustiamoci le ricette.
Ingredienti per 4 persone
Torzelle (cime e foglie più tenere) Kg 1,2
Pomodori Pelati San Marzano gr 700
Olio extravergine di oliva dl 1
Aglio spicchi 2
Sale, pepe q.b.
Procedimento
Lessare le torzelle in acqua bollente salata per circa 10 minuti (anche meno se sono tenere e piccole le foglie) dopo averle lavate in acqua corrente.
Levarle e scolarle.
Intanto si è preparata una salsetta con i san Marzano lasciando andare prima l’aglio fino a che diventi biondo.
Deve essere un sugo ristretto e ben saporito di pepe.
Unire le torzelle e lasciar insaporire qualche minuto aggiustando eventualmente di sale.
Si mangi come aggrada con il pane o per contorno.
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