
di Laura Guerra
Natale e Capodanno a pranzo fuori? A Napoli? Neanche a pensarci, tradizionalmente, per storia e cultura, sono giorni in cui si mangia a casa.
A meno che il ristorante non sia, appunto, una “casa”. Non c’era e adesso c’è. Gruppo 50, Kalò e Panino, visione di Ciro Salvo, Alessandro Guglielmini, con i figli Stefano e Gianpiero impegnati nello sviluppo aziendale. A capo della brigata Giovanni Sorrentino, chef d’esperienza con la voglia di vivere una nuova sfida professionale.
Soft opening a settembre con l’intenzione di porgerne subito vocazione, anima e identità; si chiama Casa Cinquanta e in pochi mesi guadagna il 22° posto nella sezione Trattorie e Bistrot Moderni per la Guida 50 Top Italy 2026.
E’ aperta nei giorni rossi delle Feste.
Il 24, Vigilia, c’è il Brunch indovinata formula già rodata di sabato: finger food preparati con ingredienti freschi, buon bere, l’immancabile Mezzanello Lardiato di Sorrentino, se poi c’è bel tempo, la temperatura mite accompagna con grazia il piacere di stare insieme.
Il 25 il Pranzo di Natale tocca le corde della tradizione autentica con personalità tecnica d’alta cucina. Per dare l’idea: fra gli Aperitivi di Benvenuto c’è il Panino al vapore ripieno di Genovese, fra gli antipasti la Minestra Maritata con Gallina faraona, Uova e Brodo saporito, tra i primi il Fusillo gragnanese al Ragù napoletano con centrotavola di Braciola e Polpettine e poi Brasato di Manzetta al Taurasi, Gratin di Patate e Cipolla Ramata Croccante. Per dessert Tronchetto di Natale farcito con crema al cioccolato bianco, arancia candita e rum, e dolci natalizi.
Il 26 c’è il Pranzo di Santo Stefano, il 31 dicembre e i 1° gennaio apertura solo a pranzo – per conoscere anticipazioni sulle portate, consultate il profilo instagram @casa50ristorante sempre ben aggiornato.
Menu delle Feste, dunque coerente con il pensiero del ristorante che ha l’anima di una casa.
Ingresso raccolto sulla strada: lo attraversi e ti lasci alle spalle, in un attimo, il trambusto cittadino di Piazza Sannazzaro o via Caracciolo.
Passi per il bel giardino mediterraneo con le palme che guardano al mare, noncuranti del tempo che scorre salmastro e ignare dell’essere diventate simbolo grafico e immagine inconfondibile del luogo.
Le sale, alcune una nell’altra intrecciate da corridoi, valorizzate da luci calde, colori ambrati in palette fra l’ambra, il rosso pompeiano, il terracotta avvolgono in un’atmosfera domestica curata nei dettagli.
La cucina gira attenta intorno ai grandi classici: la Genovese, le Alici ripiene fritte, il Mezzanello Lardiato signature dish di Giovanni Sorrentino, già valeva il viaggio a Gerani a Sant’Antonio Abate e fa parte della sua storia gastronomica.
Nella sezione secondi imperdibili carni, pesce fresco, verdure cotte alla brace con tecnologia Josper che mixa la cottura al forno con la griglia alimentata solo con carbone vegetale ad altissima temperatura che dà quella crosticina e quell’aroma affumicato impossibile da dimenticare e da replicare.
Da provare la Torta di Mele con gelato alla vaniglia o allo yoghurt che ribadisce la mano felice di Sorrentino con i dolci.
Il team di sala, che vive una consapevole messa a punto, naturale per il recente tempo di apertura, è gestito da Dario De Domenico; sous chef in cucina Luigi Cesaro, sous chef alla brace Antonio Manfellotto.
Interessante la cantina che investe su etichette campane, italiane e belle referenze internazionali, ben accordata ai menu, versatile per il Brunch e per il Cocktail Bar, già indirizzo sicuro per rendez vous informali di classe.
Casa Cinquanta
Via Francesco Caracciolo 10 – Napoli
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