Assegnati nella giornata di ieri i premi della prima edizione del Napoli Wine Challenge.
A trionfare sono stati i vini di casa, a dimostrazione degli altissimi standard qualitativi raggiunti dall’enologia campana. La giuria, presieduta da Daniele Cernilli con affianco Luciano Pignataro e un team che ha visto la partecipazione di Chiara Giannotti, Chiara Giorleo, Adele Elisabetta Granieri, Wanda Mann (giornalista statunitense) e Patrick Low (buyer di Singapore), ha premiato cinque vini.
Per la categoria “Spumanti”, il Caprettone della casa vinicola Setaro
Per i bianchi ex aequo tra la Falanghina Benevento IGP 2016 di Castelle e il Campania Fiano IGP 2014 Oi Nì dell’azienda agricola Eduardo Scuotto.
Tra i rosati netta affermazione di Piedirosè, Pompeiano Rosato IGP 2016 della cantina Iovine.
Durissima la lotta tra i rossi dove a spuntarla è stato il Taurasi 2008 di Calafè.
Il primo gradino del podio dei vini da dessert è stato conquistato, con un punteggio medio che ha sfiorato i 92/100, dalla Falanghina passita di Castelle.
“Un challenge molto interessante – ha commentato Daniele Cernilli, presidente di giuria – con una giuria variegata, ma che non ha faticato a trovare un linguaggio comune. Il successo delle etichette campane testimonia della crescita di questa regione che ormai da tempo si è attestata tra quelle in grado di esprimere una qualità e una varietà di assoluto valore”.
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