Ora da Re 1932, altri descrittivi

Pubblicato in: Curiosità
Ora da Re, 1932

di Marco Galetti
Allora siamo coetanei, disse il vino alla trattoria

Un posto al sole, ma al buio, è stato trovato per te nella nostra cantina anche per questo
E pensare che sono qui quasi per miracolo, sai, sono stato murato vivo per lunghi anni, l’hanno fatto a fin di bene ma ormai non ci speravo più, è una storia lunga…

Ho tutto il tempo che vuoi, qui, tranne Martedì e Mercoledì tengo sempre aperto a pranzo e a cena e non mi posso né voglio permettere di rinunciare alle tradizioni e al passato che insegna, mi piaccion le storie, raccontami la tua…(continua, in alternanza)

Insalata di merluzzo e barba dei frati, un fuori carta

Linguine integrali con ragù di pesce di lago, bottarga di lago, pomodorini secchi e pane croccante, nella nuova carta, territorio e tradizione

Ricciola con crema di ceci, l’altro gradito fuori carta

Ero contenuto nella nona botte, sono stato messo nella bottiglia 2175 che porta al collo la collana firmata da Luigi Veronelli che cita Santa Caterina nel presentarmi.

Joseph Chacon de Narvaez venne con le armate spagnole in Sicilia nel 1630 e si sposò con Donna Joanna Muzio, con i figli e col tempo il cognome divenne Giaccone e poi Jacona, fino ad arrivare ad Antonio La Jacona, Marchese della Motta, investito Barone di Mazzaronello, forte quindi il legame con la Spagna, terra di produzione di grandi vini da invecchiamento.

Il feudo di Mazzaronello, comune di Chiaramonte Gulfi,   ha un suolo povero dove si coltivano bene solo l’ultivo e la vite…(continua)

Gnocchetti di patate con Strachitunt pere e noci, dalla nuova carta

Strachitunt Guglielmo Locatelli, miele di castagno biologico Fontanella, pane all’uvetta e caprini della valle Imagna, due delle opzioni di nicchia dal loro carrello dei formaggi

Da una pasticceria belga, i cuori di cioccolato ripieni di marmellata di fragole, completano l’offerta del servizio caffè, tartufini e biscotti maison

A quei tempi, il Cerasuolo di Vittoria era un rosso forte e robusto con una gradazione attorno ai quindici, a questo vino si aggiungeva del mosto cotto che aumentava la gradazione alcolica naturale e la capacità d’invecchiamento, così è stato anche per l’ultima grande vendemmia, quella del 1932 che mi vide nascere, poi il vigneto fu definitamente espiantato e io sono rimasto lì, in quella cantina parzialmente interrata come quelle della Valle del Douro, per lunghi anni, da solo al buio.

Poi Marida Jacona della Motta parlò di me con un bergamasco, Piermario Meletti Cavallari, ho un vino ancora vivo in cantina, ha 53 anni, gli dice…lui, dopo avermi assaggiato, ritrova la poesia di uno Sherry e dei vini dal l’accento inglese descritti da Roberto Mostini nel suo libro.

I vini dall’accento inglese, di Roberto Mostini…e le botti di Marsala fortificato per il trasporto via mare…

Ora da Re, con i cantucci, la mandorla a richiamo…poi, nel calice ormai vuoto, profumi di mallo di noce

Luigi Veronelli dopo aver sentito di che pasta, si fa per dire, sono fatto, scriverà un lungo articolo a riguardo, successivamente arrivai sotto forma di campioni nelle mani di Piero Cucchi e Vittorio Spanò, che con mille difficoltà riuscirono a far sì che io  venissi commercializzato, per creare astucci adeguati per le bottiglie da 375, vennero utilizzate le doghe delle vecchie botti nelle quali ho riposato per anni.

Il mio battesimo avvenne sull’isola di Formica, nelle Egadi, il nome Ora da Re mi fu dato da Veronelli che, amichevolmente ed amorevolmente mi definì “mostruoso”, dalla persistenza straordinaria, così grande da non avere confronti con nessun altro vino sul pianeta.

Questa è la storia di un antico vino siciliano a base di Frappato,  Calabrese e Grossobero, battuto all’asta da Sotheby’s, chiudo con le parole di Luigi Veronelli: le 50 bottiglie del mio compenso, unico compenso, me le sono bevute. Mi inginocchiavo.

Ora da Re, nel calice (che mi è stato offerto da Daniele della Trattoria Visconti di Ambivere)


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