Pizzeria Carpe Diem a Montesilvano: un angolo di Napoli sulla riviera adriatica

Pubblicato in: Le pizzerie
Carpe Diem, Emilio a lavoro

di Andrea de Palma

Emilio Brighigna, giovanissimo di 25 anni, nasce a Colleferro, mamma napoletana, e padre pescarese, la sua passione era cucinare, ma poi l’esperienza nelle pizzerie napoletane (dove ha vissuto la sua pre adolescenza) lo spinge a mettersi in proprio e decide di spostarsi a Montesilvano vicino Pescara dove poter esprimersi.

Emilio non ha un’adolescenza facile, perde il padre in un incidente e non ha un buon rapporto con il resto della famiglia.

Dopo varie vicissitudini approda a Pescara dove ha suo zio che lo aiuta a risollevarsi, e oggi i risultati sono eccellenti: nella serata in cui sono stato io, c’erano almeno 150 coperti e una fila fuori che aspettava per entrare, davvero sorprendete per un ragazzone, che ha solo 25 anni e sembra di aver vissuto una vita di un cinquantenne.

Nel 2012 rileva una storica pizzeria, mal gestita negli anni, e ha voglia di riscatto nei confronti di una vita, che, fino a quel giorno gli ha riservato solo dolore.

Ha da subito le idee chiare, vuole una pizzeria di stile napoletano, con forno a legna di faggio e quercia naturale, con uso di farine del mulino Caputo e lievitazioni ben gestite, con una prima fase a idrolisi e una successiva con panetto di lievito madre, con tempi da 12 a 48 ore sempre in refrigerazione controllata.

Primo passo è il cambio dei mattoni del forno, inserendo il classico biscotto di Sorrento, poi fa analizzare l’acqua e fortunatamente la trova molto simile a quella del napoletano. Il risultato è una pizza che riprende la tradizione partenopea, ma deve assecondare il gusto del territorio che vuole una pizza leggermente più fragrante, agevolata anche da una cottura in forno a circa 480^ ottenendo un risultato ideale.

Anche per gli ingredienti la scelta è andata su aziende campane, come il fiordi latte di Agerola, pomodoro San Marzano, mozzarella di bufala di Caserta e farine del mulino Caputo di Napoli.

La ricetta è quella giusta e parte da subito, inserendo anche antipasti primi e secondi per un pubblico easy, ma senza dimenticare le sue tradizioni, aggiunge un angolo di sfiziosità tipiche napoletane, come la pizza fritta (con ricotta di bufala, provola e pepe) il fritto misto fatto di Zeppole, panzerottini, Pall e ris, Frittata di bucatini, Sgagnuzzielli e frittelle.

La lista delle pizze è immensa, si parte dalle classiche per passare a quelle con cornicione ripieno, Le Caserecce, le Mediterranee e poi le Top Ten. Insomma, ce ne per tutti i gusti.

Personalmente amo le pizze classiche e inizio con la Margherita classica; la partenza al palato e fragrante ma poi emerge lo stile napoletano, sapidità perfetta e giusta morbidezza della miscela, la masticazione è agevole e il pomodoro si fonde agevolmente con il fiordi latte; il retrogusto e palatabilitá sono perfetti, senza nessun retrogusto amaro e privo di altri sgradevole sapori.

Resto piacevolmente sorpreso dalla consistenza del pomodoro, che risulta masticabile, quasi fosse a dadini, ottima la sensazione della consistenza: infatti poi mi viene confermato che non viene passato ma rotto a mano.

Fra le tante specialità c’è la Pizza a Stella dove in ogni spicchio contiene un gusto, come salsiccia e mozzarella, pomodoro, olive e acciughe insomma una bimba calorica ma per una sera ci si può fare del male fisico, unico neo che ha le calorie di un matrimonio.

Da manuale la classica Napoletana con acciughe e capperi; l’insieme degli ingredienti è fantastico, equilibrato e senza screziature. Il Pomodoro riesce egregiamente ad equilibrare le sensazioni sapide e salmastre ad ogni boccone.

Sfiziosa è la Mediterranea con il cornicione di ricotta e pesto, con pomodorino pendolo e mozzarelline.

La pizza Marinara è un angolo di tradizione puro…, il pomodoro e l’aglio sono esaltati dall’origano in una perfetta fusione di profumi e sapori.

Lunga anche la lista delle pizze con il cornicione ripieno, con ricotta di bufala, crema di prosciutto, e tanto altro.

L’estrema leggerezza dell’impasto non si è fatto sentire durante la digestione notturna, e il giorno dopo mi sono alzato senza pesi sullo stomaco.


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version