di Simona Mariarosaria Quirino
Il vino è un’arte. Abbinarci il giusto piatto ancora di più. Lo sa bene Mario Carpinelli che ha cominciato la sua avventura con Vinarte ad Agropoli nel 2005. Appassionato di vino, decise di aprire un winebar nella sua città di origine dopo aver completato gli studi in comunicazione a Roma.
Protagonisti indiscussi ai tavoli erano i calici, per i quali era prevista vicino una piccola cucina. L’idea di fondo, infatti, era ed è ancora quella di accompagnare i vini con i piatti e non viceversa. Piatti che nel corso degli anni, tuttavia, si sono fatti sempre più articolati e che oggi puntano a riproporre la tradizione culinaria cilentana. Una tradizione che è essenzialmente carne, soprattutto bianca e non mozzarella di bufala come comunemente si è portati a pensare, ma formaggi di capra. La nostra cena a cura dello chef Bruno Cirillo comincia con un tris di antipasti: frittata di barba di carote con barba di carote soffritta e panna acida, baccalà con crema di zucca e porro e, infine, polpetta di manzo con formaggio di capra.
Piatti dai sapori autoctoni ma presentati con estrema attenzione al dettaglio.
Dalla bellissima cantina curata dal sommelier Giovanni Rispoli ci viene proposta prima Lyù, ovvero una simpatica bolla locale di fiano e falanghina, metodo classico, dosaggio zero, dell’azienda cilentana Polito e poi un notevole Franciacorta Riserva 2016 Barone Pizzini, sempre dosaggio zero ma di chardonnay e pinot noir.
Proseguiamo con i primi, quelli che più di ogni altra portata ci hanno fatto immergere nell’antica cucina della tradizione: la genovese di coniglio e la pasta e fagioli con polvere di peperoncino.
Dal sapore così deciso entrambi da richiamare un rosso dal tannino forte come il Rosso del Ciglio 2020 dell’azienda locale di Salvatore Magnoni.
Un vino così robusto da reggere anche il confronto con l’entrecôte di carne argentina con carota arrosto su crema di carote che ci viene servita come secondo.
Una vera prelibatezza così come l’inusuale dolce di fine pasto, ovvero gli spicchi di pizza “cheese and jam” con fonduta di pecorino, cacio bufala, blu di bufala, canestrato di Moliterno, cialda di Grana Padano e composta home-made di mele.
Un agrodolce che apprezziamo come tutta la nostra serata: dalle proposte dello chef ai vini, dalla sala sapientemente gestita da Luca Lotoro all’accoglienza del proprietario Mario Carpinelli. Ora Vinarte va in pausa dopo un’intensa stagione estiva ma è pronto a ricominciare tra qualche settimana con il nuovo progetto che ruota tutto intorno alla cucina del Cilento e ai vini. Un connubio che diletterà giornate d’inverno e d’estate di chi da Agropoli o da fuori avrà il desiderio di mangiare bene e stare bene. Proprio come è successo a noi.
Vinarte
Via Montessori 2 Agropoli – Sa
Scheda del 4 novembre 2019
Vinarte a Agropoli, la nuova pizzeria di Elio Santosuosso con una delle migliori carte di vini in Italia
Pizzeria Vinarte Agropoli
Lungomare San Marco
Tel. 339 573 0751
Apre solo la sera, tutti i giorni
Ventata di novità ad Agropoli con l’arrivo al forno di Vinarte di un vero talento. Elio Santosuosso nato con le mani in pasta presso il locale di famiglia, il lido Aurora, ha evoluto il suo percorso professionale a Roma di fianco a due grandi della pizza come Giancarlo Casa e Stefano Callegari.
Il suo ritorno nel Cilento, dopo anni nella capitale, non è stato molto semplice. Ritmi e abitudini diverse. Ma dopo alcuni mesi di rodaggio al banco del lido Aurora è partito con una nuova esperienza. Insieme ai soci e amici di vecchia data Alessandro Catuogno e Carmine Spinelli già gestori di Goccio Cocktail Bar sul porto e Mario Carpinelli, vero esperto di vini. Danno una forma ancora più completa a questo locale della movida agropolese.

Oltre alla birra qui una bella selezione di vini e champagne che faranno divertire, buona la proposta dei cocktail con una ampia scelta di gin.
Ambiente allegro, movimentato e confortevole, banco di lavoro per i pizzaioli a vista, proprio di fianco al bar. Movimento e ritmo segneranno una serata in questo locale ben frequentato e molto amato.
La pizza è fragrante, dal cornicione leggermente pronunciato e vuoto. Molto digeribile e ricca, forse troppo, di tanti buoni ingredienti a formarne le farciture come gli straordinari salumi della macelleria Cillo di Airola (BN).
Una proposta che ha della personalità, forte il legame con il territorio ma anche con Roma, ne è un esempio la Carbocilentana, pizza con guanciale di Gioi, fior di latte, tuorlo d’uovo, pecorino e pepe. Poi la Amatriciana Monosilio, omaggio all’amico chef (Luciano) con cui ha collaborato.
I fritti come apertura sono pochi semplici e ben fatti con supplì alla bolognese, crocchè provola e salame, frittatina di pasta alla Nerano.

Oggi Vinarte è la pizzeria che in questa zona mancava. Innanzitutto si mangia una pizza di grande qualità poi per le interessanti proposte enologiche e di miscelati di qualità. L’ambiente è perfetto per una clientela che ama divertirsi.

Pizzeria Vinarte Agropoli
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