R’Evolution ! Cuisine Techno Emotionelle. David Faure a L’Aphrodite di Nizza

Pubblicato in: I vini da non perdere

Trompe d’oeil , Deconstructivisme, Emulsification, Sphérification, Azote liquide, Glace sèche, Textures et Tempeteratures… Paura eh !

No?  Io si, ma per fortuna questo minaccioso programma va in onda solo la sera, in fascia protetta.

Alla ricerca dell’ostrica perduta, Nitro dragon di vodka,  Caviale virtuale affumicato, il Pane senza pane,  Illusione di maccheroni,  Sferificazione calda inversa, fino alle domande in menù , del tipo : falso caviale o Irish coffe?  E che ne so io, se non lo sai neanche tu che l’hai fatto?!?

Comunque per stavolta me la sono cavata, però qualche traccia l’ho scoperta e in qualche buca ci sono caduto, tanto per capire che questo nuovo stellato di Nizza un po’ ci è ma un po’ ci fa.

Colpa di Olivier stavolta, passo a prendere un paio di bocce dallo spacciatore più biodinamico del sud della Francia ma è quasi mezzogiorno. Non ho voglia di fermarmi da lui a subire colpi di andouillette e pied et paquets d’agneau stavolta. Ma c’è il suo vicino di casa , al 25 della stessa via Gubernatis, proprio a due passi  da La Part des Anges.  Dommage, ore 12 è già “a block” come dicono loro, cioè non c’è più un buco, 22 coperti murati a Le Flaveurs, tutti i giorni dal martedì al sabato. E allora dove vado Olivier? L’Aromate lo conosco, è molto buono ma oggi volevo una cosa diversa. Il mausoleo del Negresco? Noo?  E ancora viva la vecchia ? Bho?  IlGiapponese, Keisuke come sta?  Continua a fare il risotto nella forma di parmigiano, andiamo bene allora… Una cosa techno? Allora eccola qua la novità stellata, e qui dietro l’angolo, anche questa, 200 metri :  L’Aphrodite. Però attention  Robertò, quelli fanno cucina molto particolare, molto ricercata, molto estetica, e anche molto “Moleculaire”.

Ahi! Vabbè, vado a vedere lo stesso cosa succede.

Arrivato li davanti vengo attratto dalla bellissima veranda e dalla coraggiosa apparecchiatura su tovaglie nere lucide,  guardo anche il menù principale esposto, il R’Evolution.

Caspita R’EVOLUTION ? Questo è il mio . 95 euro per dodici portate.  Ma qui ci cammino sopra di articoli per sei mesi ! Rapporto prezzo/post mai visto! Ok, andiamo.

No non andiamo da nessuna parte, il menù è servito solo la sera, dalle 20 alle 21,30 come tempo massimo d’ingresso. Però c’è la carta, abbastanza aggressiva già di suo e c’è anche  un carta-menù confortevole messo giù a 38 euro.

Mi arriva anche il libretto con la proposta di aperitivi. Il primo dei quali già inquieta. Allora facciamo così, prendo l’aperitivo psichedelico della casa e poi decido dove andare a farmi male .

Eccolo il cocktail maison bello fumante, ci voleva proprio in questa bella giornata di fine settembre con 25 gradi e il sole in faccia. Fermi tutti, indicazione per berlo: bisogna “imperativamente” entrarci con il naso nella boccia ma l’effetto gas inalato è insopportabile perché l’ alcol spinge di brutto ed invita allo starnuto plurimo e aggravato. Sotto c’è una via di mezzo tra un cocktail Champagne e un Kir Royal al mandarino, profumazione scelta tra il melone ed il litchi. Ah, inoltre, sempre imperativamente indicato dal convintissimo maitre, bisogna riuscire a berlo mentre fuma e senza levare la stecca di vaniglia appoggiata sul bordo. Quando la tempesta di fumo si placa si riesce anche a berlo, nel frattempo c’è il tempo per capire dagli accompagnamenti a questo aperitivo che in fondo in fondo non c’è molto da scavare se nei tre bicchierini ci sono due modeste composte, una di caprino e l’altra anonima, forse di ceci, mentre la terza, di peperone rosso è molto buona e intensa ed invita ad essere tartinata sui croccanti biscotti salati. Buona anche la sfoglia di patata, ma ormai la direzione è presa. Tre piatti dal carta menù, a soggetto, in attesa di guardarsi intorno per vedere cosa succede anche agli altri tavoli.

L’amuse bouche è un inconcludente bicchierino di spuma di astice (irrilevabile) con dadini di peperone verde crudo e chips di patata viola. L’entrata è un bel piatto di crema di asparagi, molto cremosa e oleosa, con altre punte di asparagi molto al dente, un fiore di zucchino farcito di formaggio di capra e piccole cozze sgusciate. Piatto tranquillo, buono e senza pretese di agitare pericolosamente i cinque sensi, anzi, neanche uno. Il secondo è uno stufato di polpo cotto come uno stoccafisso in umido con cipolle, peperone , sedano e intingolo di prezzemolo. Polpo così così ma zuppa vegetale discreta quanto convenzionale.

Si beve bene senza dissanguarsi, dalla carta non banale ecco questo Champagne d’autore, un blanc de blancs  Jacques Lassaigne a 58 euro ci sta. Ci sta meno il dessert, perché la fantasiosa descrizione poi si concretizza in un spesso e farinoso biscottone sabbioso vagamente profumato di anice su cui sono state posate quattro fragole Mara de bois, una mousse di cioccolato bianco e decorazioni varie di succo di fragole e pistacchi.

Ci butto sopra un bel bicchiere di distillato di lamponi alsaziano, complimenti per la scelta del produttore ! E’ Binner, il bio bio degli alsaziani senza delega al mal di testa.

Ottime le meringhe proposte in diverse profumazioni, allo zenzero è micidiale, e veramente valido e professionale il servizio.

Quindi per stavolta niente REvolution ma secondo me qualche colpo in canna ce l’hai caro David, con quel nome  qualche brivido già me lo dai , mai per caso, jeune Chef étoilé toujours en ébullition   e a due passi da casa.  Ma  chi sei, un petit Adrià in trans agonistica o un bulletto presuntuoso? Uno Scabin o un simulatore di effetti speciali ?  Che si fa allora, si torna o no a fare  la Revolution ?

gdf

 http://www.restaurant-aphrodite.com/


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