Via Boccaccio, 4
Tel. 089.857226, fax 089.858110
www.hotelgardenravello.it
Sempre aperto
Nei ristoranti della Terra delle Sirene il tratto distintivo deve essere la semplicità delle cotture e la fragranza della materia prima: qualsiasi locale lascia quella linea di eleganza essenziale è destinato a fare male. Per noi semplicità sono due bianchetti, ciacianielli, scottati tra le foglie di limone da cui assorbono il profumo, o un trancetto di palamita passato pochi secondi in padella, gamberi crudi senza ammoniaca: ecco allora i punti di forza della cucina del Garden, da un paio di anni in linea con la tendenza dei grandi alberghi nel valorizzare anche l’aspetto gastronomico. Un lavoro molto difficile perché gli italiani, a differenza degli altri popoli, non hanno l’abitudine di frequentare hotel e alberghi per fare colazione, leggere un giornale e per pranzare o cenare, un fenomeno questo che denuncia la scarsa propensione al viaggio e soprattutto la forza del subconscio rurale dal quale solo le generazioni nate negli ani ’80 sembrano essere assolutamente estranee. Eppure non c’è niente di più bello di usare un albergo dove il servizio è sempre attento e la frequentazione difficilmente ci fa imbattere in persone volgari. Ravello poi ha sicuramente un plus, il silenzio delle strade della cittadina è un valore inestimabile, in tutte le strutture si mangia deliziosamente e soprattutto si gode di una vista mozzafiato, i panorami a cui tutto il mondo è affezionato la cui icona è sicuramente rappresentata dal balcone di Villa Cimbrone, il punto esatto in cui la terra confina con il cielo tanto ricercato dai bambini. Il Garden ha una affacciata di questo tipo, proprio a due passi da Villa Rufolo: proseguiamo con le paste condite con il pescato del giorno (ad esempio linguine con le aragostine de Li Galli), pesce al forno o all’acquapazza. Molto ben fornita la carta dei vini, familiare il servizio. Vedete un po’, qui ci possiamo anche concedere un limoncello fatto in casa per chiudere. Sui 35-40 euro.
Dai un'occhiata anche a:
- La Serra della Agavi a Positano e la maturità di Luigi Tramontano
- Masseria del Cuccaro a Eboli, il regno delle carni e del vino
- Il Tiglio a Montefredane (AV), dove i sapori dell’Irpinia si innovano in peculiari creazioni dello chef
- Cavallino (Le), Osteria del Pozzo Vecchio. Tradizione rinnovata in cucina con Ivan Spirto e le sorelle De Carlo
- Lacryma Christi del Vesuvio Rosso 2010 doc, Casa Setaro
- La Fornacella, Trattoria Tipica Molisana a Castelmauro (CB)
- Campobasso, Vecchia Trattoria da Tonino
- La Taverna delle follie a Limatola, il mare vicino Caiazzo