Ravello, ristorante Il Flauto di Pan a Villa Cimbrone |Chef Luigi Tramontano

Via Santa Chiara, 26
Tel. 089.857459
www.villacimbrone.com
Aperto solo la sera. Ferie da novembre a marzo

Difficile distinguere l’esperienza gastronomica dal contesto. Qui siamo oltre: c’è l’affacciata più bella del mondo a picco sui terrazzamenti con vista sull’infinito, uno dei giardini più importanti d’Europa, una sala elegante e sobria dove è difficile sentir parlare italiano. A questa clientela raffinata Giorgio Vuilleumier offre il moderno stile di cucina campano, preceduto dai cocktail di Yvan Stankovic.

In cucina c’è Luigi Tramontano, cresciuto al Don Alfonso, poi al Relais Blu e, ancora, a Casa Scola. Mano sicura, buona conoscenza dei prodotti, stile semplice ed essenziale con bei guizzi. In sala Antonio Amato, responsabile dell’Ais Costiera Amalfitana, ci regala la migliore carta dei vini della Campania in Campania: senza abbagli ideologici, per tutti i gusti e tutte le tasche, la regione esplode in tutto il suo splendore.

L’atmosfera in sala è elegante, raffinata. Una trentina di posti appena, gli stessi che si trasferiscono in giardino nelle belle serate in cui anche Ravello si arrende al vento caldo dell’estate.

Dopo il benvenuto e gli aperitivi, dove lo stile mediterraneo apre volentieri all’agrodolce orientale attraverso spiccati giochi di contrasto, si naviga in una carta non opulenta ma ben costruita, nella quale è possibile percorrere il proprio gusto.

Stagionale, fresco e ben calibrato uno dei primi stagionali: Gnocchi di piselli su gelatina di bisque profumata al ginepro con gamberi e sfusato amalfitano

Nell’antipasto Il mare (ci piace questo stile francese per nominare il piatto) troviamo l’ostrica in gelatina, panna acida e limone candito; tartare di palamida con lime; alici marinate con crema di finocchi; dentice affumicato su coulis di melone e menta, seppolina di astice in salsa agrodolce.

Ancora mare, ancora freschezza.

Questo è il risotto dello chef, molto goloso.

Ducassiano il piatto di carne che fa da contraltare all’antipasto di mare: filetto di maiale in crosta di broccoli; costina al ragù classico napoletano; guancetta brasata e raviolo liquido con fonduta al tartufo.

I due piatti di pasta sono ghiotti, ben eseguiti, cotti alla perfezione. Qui si vede che si gioca in casa.

Quando poi si svolta dal salato al dolce si vede tutta la formazione di Luigi

Quanto costa cenare qui? Il menu degustazione con cinque portate sta a 70 euro più 25 con tre vini o più 35 con cinque vini
Il Gran menu escluso vini, con 8 portate costa cento euro (stessa formula sui vini)
Antipasti, primi e dessert viaggiano in meida a 20 euro, i secondi a 25.

Sembra davvero pazzesco poter avere una cena in un posto di questo genere  a un prezzo così abbordabile. Ma la filosofia di Giorgio, patròn e sommelier, in realtà è molto semplice: la esclusività di un posto è data dalla cultura di chi lo frequenta.


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