Salsiccia e friarielli, la ricetta perfetta e i suoi segreti

Pubblicato in: i secondi

di Bruno Macry

Ricetta Salsicce e friarielli. Uno dei capisaldi della cucina partenopea e campana in genere. Sodalizio povero, scontato, forse banale (o meglio banalizzato) ma se fatto utilizzando materie prime di qualità, suscita grandissime emozioni.
Si fa presto a dire “salsicce e friarielli”! Ma quanti hanno avuto il piacere di assaporare un “salsicce e friarielli” fatto “a mestiere”? Quanti hanno avuto la fortuna di provare friarielli “di casa”, quelli cresciuti nell’orto dietro casa, callosi, croccanti, di un brillante verde intenso e dal sapore decisamente, piacevolmente amaro? Quanti conoscono il profumo e la sapidità delle carni contenute in una salsiccia di maiale cresciuto cibandosi unicamente di erbe selvatiche, “granone” e pane bagnato?

Siamo sicuri che tutti utilizzino aglio nostrano, e non quello ammuffito cinese? Ed il peperoncino? Deve essere fresco, capace di conferire alla pietanza sapore e profumo oltre alla necessaria carica di forte. L’olio, infine, inutile dirlo, d’oliva e di quelli buoni.

Salsicce e friarielli

Di Bruno Macry

Ingredienti per 4 persone

Preparazione

Mondare i friarielli, togliendo i gambi e le foglie più rovinate. Nel frattempo mettere la salsiccia in una padella e coprire di acqua. Dopo circa 10 minuti, con i rebbi di una forchetta punzecchiare* leggermente la salsiccia, in modo che parte del grasso finisca in acqua.
Cuocere ancora per altri 5 minuti. Eliminare tutta l’acqua e, nella stessa padella unire l’olio, uno spicchio di aglio schiacciato, lasciando rosolare lentamente il tutto per circa 10-15 minuti.
In una padella a parte, lasciare rosolare l’altro spicchio di aglio schiacciato nell’olio, unire i friarielli, salare ed incoperchiare.
Appena i friarielli si sono leggermente ammosciati, scoprire, profumare con il peperoncino e continuare la cottura a fuoco vivace per altri 5 minuti circa.
Unire le salsicce nella padella con i friarielli e lasciare insaporire per altri 5 minuti. Servire caldo. Buono anche freddo per imbottire un bel “culurcio” di pane cotto a legna.

*Non punzecchiarle significa avere un prodotto più morbido e più umido all’interno (come le preferisco io). Punzecchiarle, invece, le libera sì dal grasso, ma le rende anche più dure.


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version