Dimora Ulmo, Michele Castelli da Massimo Bottura a Matera: cucina d’autore di territorio ma con la sorpresa dei…tortellini

Dimora Ulmo ristorante a Matera
Via Pennino 28
Tel. 0835-1650398
www.dimoraulmo.it info@dimoraulmo.it
Aperto a pranzo e cena, giovedì solo cena
Mercoledì chiuso

Michele Castelli, Anamaria Alexandra Bajko Francesco Russo Dimora Ulmo, Virginia Caravita

Torniamo dopo molto tempo a Dimora Ulmo nel cuore della città dei Sassi per fare una degustazione completa e ampia. E’ sempre piacevole entrare in queste sale ben arredate con il cotto come pavimento che fa tanto casa di campagna e ci rinfranca, sorvegliati dal camino che immaginiamo scoppiettante d’inverno.
Sono stati anni difficili per il Covid che ha spezzato le ali alla città Capitale della Cultura proprio nel momento del decollo definitivo, ma la troviamo comunque piena di turisti. Qualche aggiustamento anche nell’assetto di questo locale il cui cuoco è maturato alla Francescana da Massimo Bottura per lunghi anni.

Abbiamo trovato una squadra tonica e appassionata, che propone la formula di tre menu degustazione da 5 e 7 portate per un prezzo che oscilla da 80 a 110 euro euro più abbinamento vini a 50, 60 e 70 euro. Attenzione, siamo in presenza della migliore cantina della Basilicata con verticali profonde dei grandi classici vulturini, da Don Anselmo alla Firma, da Titolo a Camerlenfo. La carta è curata da Francesco Russo, ex Locandiera a Bernalda, un locale leggendario gestito dalla mamma e dalla zia che adesso è stato dato in gestione. Un vero diavolo tentatore, è riuscito a farmi bere persino un gin tonic nonostante la mia avversione per ogni cosa che non sia vino a tavola. Ma il Gin era di un ragazzo giovanissimo che ha usato erbe delle Murge e bene abbiamo fatto a provarlo.

La cucina di Michele Castelli è nel frattempo maturata, il percorso degustativo segue il classico freddo caldo, mare terra con grande perizia di accostamenti. Ogni piatto ha due, massimo tre elementi, il mare Jonio, adesso vicino, è molto ben espresso sia negli antipasti freddi che nei primi con la pasta, il tradizionale baccalà viene presentato con una straordinaria salsa pizzaiola, le carni esprimono la scuola e la tecnica, imperdibili le bombette di cavallo con una tirata d’orecchio: agnello e capretto non possono mai mancare, neanche in estate,  in Lucania, terra di ovini.
La presentazione dei piatti è pulita, i sapori sono precisi e riconoscibili, benissimo i dolci finali che non sono stucchevoli e zuccherini. Insomma, ci si alza proprio bene da tavola. Cucina di prodotti di territorio, dicevamo, ma possono spuntare all’improvviso dei tortellini alla crema di parmigiano… un rimando alla propria terra ma soprattutto alla propria formazione professionale della givanissima sous chef Virginia Caravita. Un fuori programma al mignolo che abbiamo gradito davvero molto.
Dimora Ulmo è davvero una bella realtà dalla quale non si può prescindere quando si visita Matera, un indirizzo sicuro rispetto alla tsunami di ristorazione turistica che si è sviluppata ovunque negli ultimi anni e nella quale bisogna saper navigare. Per fortuna gli indirizzi di eccellenza non manca e Dimora Ulmo è uno di questi.

Cosa si mangia al ristorate Dimora Ulmo a Matera

 

 

Report del 15 settembre 2017

di Rocco Catalano

Matera rimane luogo incantato di un Sud che vuole sorprendere, ammaliare, abbacinare, ed i Sassi custodiscono ancora, magicamente, la quintessenza del tempo in cui gli elementi semplici rappresentano la forza stessa dell’espressività.

Così Dimora Ulmo, realizzato in una residenza dal pregio storico, coniuga il fascino, l’eleganza e lo stupore che coglie il viaggiatore appassionato che attraversa questi meridiani e il gourmet alla ricerca di raffinatezza ed ingredienti autentici che abbiano tanto sentimento da farsi piatto.

Ristrutturazione minuziosa, che ha conservato alcuni degli elementi decorativi originari e ben esaltati da un’invidiabile collezione di quadri e oggetti d’arte e da un arredamento moderno a cui Nico Andrisani ha dedicato impegno dando fondo alla sua passione artistica.

La cucina è affidata al giovane e promettente chef Michele Castelli, accompagnato dalla sous chef Virginia Caravita, che dopo aver fatto tanta gavetta con Massimo Bottura decidono che è arrivato il tempo di volare da soli. La sala e la cantina sono, invece, governati da Francesco Russo con la passione e la competenza che negli anni ha dimostrato di possedere costruendo con successo le sorti della trattoria di famiglia, La Locandiera a  Bernalda. Una squadra giovane e motivata insomma, che punta il dito al cielo con sfrontatezza sperando che qualcosa torni a brillare in Basilicata sulla scia del sempre caro Frank Rizzuti.

Il menù parla al territorio con raffinatezza coniugando e sperimentando, laddove necessario, quella contaminazione di sapori e saperi raccolta nelle cucine in cui Castelli ha lavorato.

La mano è quella di un giovane chef che, però, con strutturata disciplina lavora bene la materia prima di elevata qualità a sua disposizione, ed il desiderio di sperimentare, talvolta osare, è ben bilanciato dalla consapevolezza della sostanza che lo tutela da eventuali rischi eccessivi.

Dalla prosa al menù il passo è questo:

Il benvenuto è una mousse di ricotta, cialda di caciocavallo e pomodorino confit, dove la morbidezza e dolcezza della ricotta accoglie perfettamente la sapidità e la croccantezza del caciocavallo, il pomodorino al finale con la sua leggera nota acidula riporta al pulito la bocca.

La tartare di dentice con crema di bufala e cetriolo è una esplosione di freschezza e una leggera acidità, che bilanciano il soffice grasso della tartare. Un ping pong di equilibri bilanciati che la bocca ne avverte già la nostalgia.

Il polpo con hummus di ceci e yogurt ti spinge ai confini del Bosforo e come un dervish accompagna piacevolmente il palato in una piacevole danza mistica.

Il tempo di un cicchetto di misticanza servita fredda e si riparte.

I conchiglioni con ragù di pezzente, spuma di caciocavallo e gel di uva, sono un ritorno alla memoria delle domeniche in cui si mangiava dalla nonna, col sugo lasciato per ore sul fuoco a farsi impreziosire dalla carne e dalla ricchezza della salsiccia pezzente fino a farsi ragù (il più nobile dei ranghi previsti per un sugo sulle tavole meridionali). Il caciocavallo non più grattugiato ma fuso d’amore ad avvolgere in un intenso bacio salato la conchiglia ricorda a tutti come l’amore sia in fondo un soffio venuto dal mare. Mentre l’uva, dolcemente, t’avverte che il peccato, almeno in questo piatto, è stato davvero un morso.

Lingua di vitello con gel di peperoni e scarola. Gusto deciso col peperone a variare il ritmo e regalare anche una necessaria armonia cromatica, quindi la scarola con i suoi toni amaricanti e cromie d’autunno restituisce al piatto un finale altrettanto gustoso.

Il pre dessert è composto da un succo di anguria, barbabietola marinata e yogurt. Dove acidità, dolcezza e freschezza compiono un fine lavoro di setup per l’arrivo dei dolci.

Dimora Ulmo a Matera. Il cannolo di pane di Matera ripieno di crema di ricotta di pecora, mandorle e riduzione di amaro padre peppe è un omaggio ai colori, alla semplicità, alle tradizioni e alle tante bontà della Murgia che da Matera si spinge fino ad Altamura, città da cui il bravo e giovane pastry chef è originario.

Il vino che ha accompagnato il fiero pasto è stato un Ribona 2011 (vitigno autoctono delle collina Maceratesi) della Cantina Fontezoppa che con sorprendente verve, intensità, bella nota olfattiva e palatale di fiori gialli, agrumi e piccoli sentori speziati ed una buona mineralità ha tenuto di petto ad ogni piatto.

Il menu Gourmet di Dimora Ulmo, che prevede un percorso di sette portate selezionate dallo chef costa 65 euro, mentre il menu Tradizione con cinque piatti vale 40 euro. I vini sono naturalmente esclusi dal prezzo.

La Luna che si affaccia dal terrazzo mi ricorda che in fondo alla notte le parole si perdono per ritrovarsi nei suoni della musica che ha accompagnato questo mio percorso, chiudo gli occhi, un ultimo sorso e via.

Brian Eno e la magia del suo sound è la colonna sonora per questa mia visita a Dimora Ulmo.

Dimora Ulmo ristorante a Matera
Via Pennino 28
Tel. 0835-1650398
www.dimoraulmo.it info@dimoraulmo.it
Aperto a pranzo e cena, giovedì solo cena
Mercoledì chiuso

 


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