Roma, Pizzeria Il Carroccio, una napoletana di quartiere nella Capitale

Pubblicato in: Le pizzerie
Il Carroccio, zoom sulla Margherita

di Virginia Di Falco
Aggiornamento necessario, questo della scheda del Carroccio, pizzeria di quartiere a pochi passi dalla stazione Tiburtina e da Piazza Bologna, dove torniamo ogni qualvolta si ha voglia di una pizza napoletana in un posto semplice, senza pretese.

Le sale del locale in via del Carroccio (da qui il nome), nel corso degli anni, sono state “riviste e corrette”, con colori un po’ meno sgargianti ma caratterizzate sempre dalla presenza scoppiettante, in varie forme, di tanti Pulcinella e particolari pop. Il servizio, giovane e cortese, proprio come a Napoli ha tempi ‘espressi’: qui infatti si macinano bei numeri anche durante la settimana e i due pizzaioli al forno (a legna) sono ben coordinati e affiatati.

Il menu della pizzeria – che è anche cucina – risolve tutto in tre pagine nelle quali chi ha voglia può scegliere di cominciare con qualche antipasto o una buona frittura, oppure – se non teme una overdose di carboidrati – anche con delle bruschette. Da non trascurare le specialità napoletane spesso fuori menu, come ad esempio le sfogliatelle rustiche con salsiccia e friarielli, le frittatine di pasta o, ancora, una ricca fetta di casatiello.

Buona la margherita, sia con fiodilatte che con la mozzarella di bufala; ben eseguito il calzone classico; discreta la salsiccia e friarielli mentre la boscaiola, con salsiccia, porcini e carciofi risente un po’ troppo della fiacchezza dei funghi congelati.

La base del disco di pasta è sottile, con un cornicione classico napoletano per dimensioni, cioè poco pronunciato ma leggermente più croccante rispetto a quello che potete trovare in una pizzeria del centro storico di Napoli. Nel complesso una pizza ben lievitata e digeribile.

Da bere, birra alla spina, qualche etichetta campana di bianco e più di un rosso sfuso. Si chiude con un dolce fatto in proprio, come il tiramisù che non manca mai, e un conto salvadanaio sui 15 euro. Studenti e famiglie entrano ed escono col sorriso.

 

qui di seguito la nostra prima scheda di qualche anno fa:

di Virginia Di Falco
So che i due pizzaioli sono napoletani. Il forno a legna sembra serio. Decido di dare una chance a questa pizzeria di quartiere (zona Piazza Bologna) seguendo il consiglio dei miei amici de «La Pecora Nera».

Ambiente incasinatissimo e variopinto, pieno di ninnoli, cartoline d’epoca di Napoli, acquari veri e finti. Subito la gigantografia del Pulcinella dipinto sulla parete esterna al confronto vi sembrerà una figura stilizzata postmoderna. Tavoli numerosi e vicini distribuiti su due sale, ma il servizio è rapido e molto cortese. Grande simpatia e partecipazione dei  pizzaioli – manualità e cuore napoletano – che riescono a fare e infornare pizze senza perdere una battuta dei tavoli più vicini.

Classico partenopeo il gustoso antipasto: boccone di calzone con mozzarella e rucola, torta rustica di ricotta e salame, montanara con l’origano, bruschetta con pomodoro fresco, piccolo calzoncello fritto con la mozzarella, pasta cresciuta col cavolfiore, prosciutto e mozzarella di bufala, alici marinate (ma un po’ troppo “acetose” per i miei gusti).

La pizza è buona, ben lievitata, cotta il giusto e gli ingredienti sono di qualità. La scelta alla carta rientra nella tipologia classica: c’è la margherita, la «cantanapoli» con la mozzarella di bufala, la bianca con i fiori di zucca, quella “affumicata” con provola e speck, e così via.

 

Pubblico composto soprattutto da habituè, di tutte le età, soprattutto famiglie che riescono a reggere una piacevole serata fuori casa, a Roma, con un conto medio a testa di 20 euro.
C’è anche qualche primo piatto, come i bucatini all’amatriciana e la pasta e fagioli con le cozze servita nel tegamino di coccio, entrambi non disdegnati dai miei vicini di tavolo: un’allegra comitiva di vecchietti che ne hanno ricavato l’energia necessaria per intonare un coretto all’insegna di «ma che ce frega ma che ce ‘mporta» etc etc. Altro che Madonna-Veronica-Ciccone versione anni Ottanta che continuava a dimenarsi inutilmente dall’alto del megatelevisore a schermo piatto acceso in sala. Un’esperienza genuinamente folk, non c’è che dire. Ma la pizza vale l’ardire.

Pizzeria Il Carroccio
Via del Carroccio, 9
Aperto solo la sera
Chiuso: lunedi
Tel. 06.44237018




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