Salon, lo Champagne degli anni folli

 

Un solo vitigno, un grande vitigno, lo  Chardonnay, un solo cru, un grand cru, Mesnil sur Oger, un solo millesimo, solo se è un grande millesimo. E tutto ciò per circa 3 annate ogni dieci a partire dagli anni folli che hanno contraddistinto un momento storico dove le esagerazioni, l’edonismo, il gusto capriccioso dei ricchi dell’epoca non ha saputo fare a meno di cercare la sublimazione del vino che più di ogni altro sottolinea i momenti di festa, di gioia, di trasgressione, di ricerca di felicità: lo Champagne.

 

Lo spirito della piccola maison de Champagne Salon resta inalterato dall’epoca della sua creazione, avvenuta nel 1911 , grazie all’immaginazione di un ricco pellicciaio , Eugéne Aimé Salon.

All’epoca, questa micro produzione era destinata esclusivamente al consumo interno alla famiglia proprietaria ed a un ristretto giro di loro amici, ben felici di poter finalmente bere un grande Champagne, tenuto conto che la qualità media dell’epoca era considerata poco interessante.

Da qui la scelta delle migliori parcelle disponibili sui terreni di Mesnil sur Oger, il regno dei Blanc de Blancs, e l’inizio di una produzione di un grande Blanc de Blancs, uno dei primi in assoluto.

Dal 1920 si passò alla commercializzazione destinata al pubblico, e quindi fu creato anche il marchio, tra i più elitari di quell’epoca, ma tutto sommato anche oggi il prestigio, la classe, l’esclusività di Salon è rimasta intatta. Forse perché non è proprio di tutti i giorni concedersi il lusso di bersi un vino che dalla sua nascita ha avuto solo una trentina di millesimi messi in vendita, venduti ovviamente a caro prezzo, anche se in questo caso sarebbe meglio definirlo costoso e non caro, e quindi diventando uno di quei vini di cui si parla tanto ma se ne beve poco.

Anche per quel che mi riguarda, l’ultimo provato è stato un fenomenale 1990, che non ha nulla di meno del suo grande rivale nato molto più in la con gli anni in casa Krug. Forse, volendo tentare di far la punta alla matita si può tentare di definire meglio i tratti relativi alla finezza di Clos de Mesnil, mentre Salon forse potrebbe apparire più ricco ed intenso, ma qui stiamo veramente andando a cercare il classico pelo nell’uovo, perché stiamo parlando del livello più alto possibile di un purissimo Blanc de Blancs sui terreni vocatissimi (grand cru ovviamente) di Le Mesnil sur Oger, il grand cru più prestigioso della Cote de Blancs

Tenuto conto della rarità e della selezione scrupolosa delle annate da millesimare resta curioso il filotto di annate favorevoli ultime, 95-96-97 , che dopo il lungo periodo di affinamento di cantina ( una decina di anni ) sono reperibili sul mercato a prezzi che oscilleranno tra i 300 e i 600 euro.

Dal 1988 la maison , che produce la piccola quantità di 60.000 bottiglie, è controllata nel rispetto della tradizione e della qualità dal gruppo Laurent Perrier. Ultima informazione relativa alle uscite dei prossimi millesimi : 1999, 2002, 2004 e 2006 , mentre quelli antecedenti sono stati questi :

1997, 1996, 1995, 1990, 1988, 1985, 1983 e 1982 .

Voilà, non resta altro che rintracciare un paio di bottiglie e verificare ancora una volta se il blasone , la fama, la storia, lo stile e la classe siano rimasti inalterati negli anni. Non ho motivi di dubitarne , questo resta uno dei cento vini di questa vita, e se ne avanza, anche della prossima.
Il centenario è alle porte, mi piacerebbe assaggiare un 1911 l’anno prossimo, bisognerà informarsi se sono previsti anniversari , volendo, potendo e pagando.

www.salondelamotte.com


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version