Sant’Anastasia: Locanda Mariacarolì, gioiello di provincia

di Annatina Franzese

Che Locanda Mariacarolì fosse una chicca ne avevo sentore da un po’.

Tuttavia, che fosse un vero e proprio gioiellino incastonato nel cuore di Sant’Anastasia, a pochi passi dagli uffici del Comune e del Giudice di Pace, l’ho scoperto solo ora, in una calda sera d’estate.

Salvatore Piccolo, chef e gestore insieme alla sua quasi moglie (hanno rinviato le nozze a causa dell’emergenza sanitaria) Alessia Buciunì, biologa e sommelier, hanno creato un luogo in grado di travalicare i confini spazio temporali della provincia in cui nulla è lasciato al caso, dall’accoglienza alla proposta. A chi macina chilometri per accaparrarsi un tavolo e gli chiede il perché hanno deciso di investire con un locale del genere nella loro terra d’origine, Salvatore e Alessia non hanno dubbi e rispondono all’unisono: “Perché non a Sant’Anastasia”!

Una volta accomodati nel locale dalla cucina a vista e dai 40 coperti distribuiti tra l’interno ed un dehor esterno, ci si accorge subito di quanta coesione ci sia tra la cucina e la sala, cordiale, preparata e celere.

Durante lo stop forzato causato dalla pandemia, Salvatore ed Alessia, coppia poco mediatica, ma dalle idee fresche e poco inflazionate, hanno lavorato molto alla cantina, arricchendo la già discreta carta dei vini, che ancora oggi è in continua espansione.

In un posto del genere ove anche il centro tavola è di “radice” fortemente territoriale (radici vere lavorate da un artigiano locale), non me la sento di ordinare, tanto meno di scegliere vini, allora, per una sera, lascio tutto nelle mani di chi ne sa più di me.

Si inizia con l’entrée, che consta di una crocchetta baccalà e zafferano, chips di patate e riso e sfera di crodino e noccioline.

Non chiedetemi quest’ultima come fosse fatta, non ne ho idea, non sono riuscita a carpirlo, so solo che davvero, organoletticamente, la percezione al gusto, era quella percepita all’atto di sorseggiare il famoso analcolico biondo, accompagnato alle arachidi che meglio lo sposano.

Eccellente nella freschezza il crudo, pensato appositamente per me che ahimè, sono allergica ai crostacei con ostrica Kys al burro tabasco verde, tartare di spigola di mare e limone di mare.

Tra gli antipasti, il tonno rosso con sorbetto di cipolla di Montoro, soia e caviale, la fa da padrone. L’affumicatura degli elementi la si percepisce appena, ma è perfetta per smorzare una eventuale stucchevolezza del tutto.

Buono lo spaghetto vongole e zucchine, anche se, a rubare i miei sensi è stata la particolare rivisitazione dell’uovo al purgatorio dello chef Piccolo. Qui, come da indicazione di Salvatore, è d’obbligo la scarpetta ed una volta intinto il pane nel sugo, è esattamente come essere al cospetto della salsa di mammà in una fredda sera d’inverno.

Tra i secondi, non può mancare il capretto vesuviano in tre cotture con patate e, per finire, come dolce, la Crisommola del Vesuvio, accompagnata all’amaro d’erbe Berta “il 28 di via San Nicolao”.

Più che onesta la battuta, che per una cena di coppia oscilla tra i 140/150 euro vini inclusi.

Locanda Mariacarolì
Via Giuseppe Garibaldi n.23/25
80048 – Sant’Anastasia
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena – Aperto la domenica a pranzo
Chiuso il lunedì
Tel. 0818971987


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