Aiello del Sabato, La Buona Novella

Via Capocasale, 3-4
Località Tavernola San Felice
Tel. 0825.667279
info@labuonanovella.net
www.labuonanovella.net
Sempre aperto, chiuso il martedì

La rivalutazione della cucina irpina imposta dai fratelli Fischetti dell’Oasis di Vallesaccarda è nella semplificazione delle cotture, nell’alleggerimento dei piatti, nella estrazione dalla consuetudine delle migliori combinazioni tra orto e proteine animali nelle piccole forme assunte dalla gestione economica contadina basata sull’autoconsumo: un formaggio, una salsiccia, un uovo. Oppure il bacio ai regali della montagna, funghi e in parte tartufi. Questa linea gastronomica attraversa tutti i protagonisti degli ultimi anni di questa tradizione e regala agli appassionati diversi spunti interessanti a buon prezzo in molti piccoli borghi, magari girando per cantine.Stavolta siamo ad Aiello del Sabato, piccolo borgo alle porte di Avellino, in parte ben conservato, in parte ricostruito con la tipica edilizia della rimessa degli emigranti, ossia piccole villette mono o bifamiliari che non disturbano la vista. Proprio nella stradina centrale del borgo Tavernola, dal luglio 2008 due giovani fratelli, Annarita e Francesco Landi, hanno aperto questo locale in stile minimalista, pulito ed essenziale nelle forme, nelle maniere e nello stile dei piatti. Francesco è sommelier, cura la cantina e da queste parti non manca certo la scelta, cito solo I Favati, I Fratelli Urciuolo e Vesevo per ricordare le aziende che si possono raggiungere a piedi, Annarita è in sala: entrambi laureati, figli di una tradizione nel settore molto consolidata come ben si vede dall’impostazione della carta semplice e chiara: una selezione di salumi, una di formaggi, una mista e l’antipasto con le zuppe di stagione (di fagioli e zucca, di ceci, porcini e provola) abbinate a piccoli sformatini garbati e saporiti. In pratica bocconcini di spinaci e ricotta, patate con scamorza e funghi, rape e patate, verza e baccalà, radicchio, speck e carmasciano.
A seguire quattro primi dove entra la mano del giovane chef napoletano Roberto Prisco trapiantato a Monteforte (leggi fusilli con pomodorini del piennolo e ricotta di bufala, scialatielli con zucchine e carmasciano). Il terzo step sono le carni, da un macellaio di fiducia con cui da sempre sono aperti rapporti commerciali: ci è piaciuta particolarmente il filettino in crosta di bistacchi, più scontato il filetto all’aceto balsamico, da abolire la tagliata di manzo, rucola e grana che fa molto anni ’80, intriganti il baccalà in foglia di verza e le costolette di agnello gratinato alle erbette. Chiusura con dolci, siculo con la crostata ai pistacchi di Bronte, partenopeo con l’abbraccio di babà al cucchiaio, nazionalpopolare con il tiramisù al cucchiaio, inevitabile il cuore caldo al cioccolato.
Roberto dimostra buona dimestichezza tecnica e la passione per i prodotti del territorio in tema di salumi e formaggi, davvero notevole, ben esposta in vetrina appena si entra, non può che portare all’immediata espulsione di speck e balsamici di importazione straniera per caratterizzare maggiormente il locale come compiuta espressione della gastronomia irpina. Vi consiglio di affrontarlo almeno un paio di volte, la prima centrata sugli antipasti, la seconda sui secondi di carne che in Campania purtroppo sono una rarità a questo livello. Il menù, beninteso, ruota nel corso dell’anno e in Primavera ci aspettiamo tante altre proposte allegre. Pagherete dai 25 ai 30 euro.

Come arrivare
Da Napoli uscire ad Avellino Ovest sulla Napoli-Bari, seguire le indicazioni per Atripalda lungo la superstrada che costeggia il capoluogo. Sulla destra trovate la freccia per Aiello del Sabato. Seguite le indicazioni e parcheggiate appena trovate la frazione, facilmente distinguibile. Da Salerno uscire a Serino e seguire per Cesinali, Aiello del Sabato.


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