Sorsi di Lune 25, la grande festa delle Donne del Vino a Napoli

Pubblicato in: Eventi da raccontare

di Novella Talamo

Consegnato ieri al Lucrezio Cafè di Napoli il premio alla Donna del Fare 2013. Quest’anno il riconoscimento è andato alla professoressa Annamaria Colao, docente di endocrinologia all’università Federico II di Napoli e tra i primi cento scienziati al mondo.

Nel corso del suo intervento Annamaria Colao, tra i fondatori del Campus della Salute, ha posto l’accento sull’importanza delle attività di promozione della salute e prevenzione delle malattie e delle disuguaglianze sociali in questi due settori. Gli ambulatori specialistici organizzati in piazze e luoghi pubblici, che rappresentano l’aspetto innovativo su cui si fonda questo progetto, tendono infatti ad annullare le gerarchie e le differenze sociali che possono riscontrarsi in ambiti più  ordinari come ospedali e ambulatori pubblici e privati.

Molto simbolico il premio realizzato e offerto dall’antica Gioielleria napoletana de’ Nobili: un ciondolo fatto a mano costituito da un grappolo di uva in oro rosa, argento e ametista naturale, la pietra di Bacco.

La premiazione si è svolta al termine della cena di gala che ha segnato la conclusione dell’evento delle Donne del Vino della Campania per festeggiare il venticinquennale dell’Associazione Nazionale.

Nel corso della premiazione Maria Ida Avallone, Delegata Regionale delle Donne del Vino della Campania, ha evidenziato che la due giorni è stata “una gara di amore e solidarietà senza misura” che ha richiamato l’attenzione su temi importanti come il ruolo attivo svolto ogni giorno dalle Donne del Vino nell’ambito delle diverse professioni, la sensibilizzazione dei giovani verso un consumo consapevole dell’alcool e la scoperta del vino e la valorizzazione dei mestieri della Terra, rendendone più semplice l’accesso ai giovani.

Tredici le chef che hanno offerto le loro creazioni per la cena a buffet di territorio accompagnata dai vini delle produttrici dell’Associazione.

 

I proventi della serata, realizzata grazie alla partecipazione delle socie, produttrici, ristoratrici, sommelier e giornaliste, sono stati destinati alla neonata delegazione campana della Fondazione Umberto Veronesi a sostegno della ricerca scientifica di medici e ricercatori di alto profilo.

 

 

 

 

 

 

Molti i messaggi cruciali, quindi, lanciati dai tanti protagonisti di questa bella e grande festa. Messaggi che parlano dei giovani ma soprattutto ai giovani, alle loro capacità, alle loro competenze, al loro valore personale e al loro entusiasmo. Tocca a loro, tocca a noi, infatti, custodire e diffondere quanto di grandioso la nostra tradizione e la nostra terra ci hanno consegnato ma per fare questo è necessario anche intercettare le nuove tendenze e far leva sull’innovazione per poter venire incontro alle nuove esigenze di mercato.

Il giornalista americano Hodding Carter diceva che “ci sono due cose durature che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali”: ecco, penso che siano proprio questi i  presupposti da cui non si può e deve prescindere per dare un contributo alla società non soltanto da un punto di vista di sviluppo economico ma anche in termini di crescita personale e di acquisizione di responsabilità e consapevolezza individuali.

 

Foto di Novella Talamo


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