Spazio a Milano e le cinque stelle di Niko Romito

Spazio di Niko Romito, gli chef

Spazio a Milano
Galleria Vittorio Emanuele-Mercato del Duomo
Tel. 02.878400
Sempre aperto
Prezzo: da 30 a 50 euro

Spazio di Niko Romito al mercato del Duomo di Milano per me vuol dire due cose belle: primo che la ristorazione di servizio in Italia sta facendo passi da gigante negli ultimi anni ed è questo l’effetto dell’onda lunga del cambio di abitudini oltre che del miglioramento qualitativo della cucina italiana.

La seconda è che Niko non è un cuoco da tre stelle ma da cinque stelle. E non solo perché il suo assoluto di cipolla è il mio piatto di sempre come ho detto ad un sondaggio organizzato da Agrodolce. Per noi la gastronomia non è avere solo il naso sul cibo, come il vino non è solo il bicchiere. E’ racconto, storie, ambiente, organizzazione della produzione, rispetto del lavoro, possibilità di lavoro e tanto altro ancora.

Niko non è solo un bravo cuoco, ma un imprenditore serio del food. Non è un cuoco che si abboffa di consulenze e di stage impurpando soldi, ma un professionista che ha creato un circuito virtuoso che, oltre ad insegnare, offre una possibilità di lavoro ai più bravi. E’ un’azienda che ha oltre 60 dipendenti giovani e giovanissimi che sognavano di fare questo lavoro.

Spazio a Milano è affidato a Gaia Giordano, una cuoca che sta con Niko da tempo: è stata lei ad aprire il primo a Rivisondoli nella antica sede del Reale dove io andavo insieme a mia madre quando aveva appena 14  nell’Espresso raspelliano. Come sono della prima ora, sia pur giovanissimi, Fabio Catino e Francesco Spiga in sala.

Spazio è anche una piccolo Paradiso che bisogna guadagnarsi salendo scale e piani, ma una volta entrato si lascia il mondo onco-gastronomico industriale con un sospiro di sollievo e si gode del Duomo, della sala essenziale che rimanda a Casadonna, dei piatti a buon mercato e di una carta dei vini bella e da noi subito amata.

 

Si trovano tracce precise dello stile di Niko sin dall’amouse bouche che non serve a sfamare, ma a far salivare ancora di più.

 

Ed è nei brodi il segno tangibile del rapporto, per me insuperato in Italia, tra le idee di Niko e il mondo vegetale che qui ha pari dignità del pesce e della carne, sembra quasi di stare al Geranium:-)

 

 

 

 

Anche i primi sono essenziali, austeri, precisi e densi di sapori. La mano di Gaia è ferma, collaudata, rassicurante ma non noiosa.

 

Le carni sono ben eseguite, quasi un pit stop prima del bellissimo piatto con la seppia.

 

 

E si resta ad alta quota anche con la batteria del dolce, tra predessert e piccola pasticceria.

 

Imperdibile, ovviamente, il panettone Casadonna!

CONCLUSIONE
Non puoi dire di essere stato a Milano se non sei passato di qui.
Potete però scegliere: o prima Spazio e poi Casadonna, o vivecersa:-)

 

Fotoservizio di Francesca Marino


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