
di Marco Contursi
No. Non ho iniziato a scrivere di pizza. Questa resta una delle rare volte che tratto l’argomento e lo faccio per dare visibilità ad una bella realtà rurale, tra Pertosa e Caggiano: Tenuta Morrone, da cui mancavo da 4 anni. Giovanni, Vittoria e Giuseppe Caggiano ci sono sempre, in questa splendida tenuta agricola dove producono il 70% di quello che viene somministrato: salumi, olio, ortaggi, grano.
Da un po’ si è aggiunto Luigi De Paola, marito di Vittoria e provetto pizzaiolo, con all’attivo tanti corsi con maestri del settore, tra cui Carlo di Cristo.
Qui, in questo casale in mezzo al verde, Luigi ha creato il suo impasto frutto di ben 5 varietà di frumento: farro spelta, farro di cocco, bologna, senatore cappelli e risciola, tutti autoprodotti e assemblati secondo percentuali segrete per dare vita ad una pizza assolutamente particolare e sicuramente diversa da quella napoletana. Una pizza scioglievole e gustosa, genuina fino al midollo, che ricorda però anche il pane di casa, con una nota croccante davvero sfiziosa.
Sia chiaro, come dice Giovanni, titolare e chef: “Non dico che siamo i più bravi del mondo, sia con la cucina che con la pizza, ma tutto quello che serviamo lo produciamo noi, controllando l’intera filiera e ci impegniamo al massimo per offrire, a chi viene, il massimo delle nostre possibilità. Infatti, quello che diamo ai clienti è lo stesso che mangiano i nostri figli”.
Sopra la pizza, ovviamente, salumi e verdure della casa, che Giuseppe coltiva e Giovanni trasforma. Sia il pomodoro che l’olio, molto buoni, sono il frutto dei terreni che circondano tutto intorno questa bella realtà agricola, che offre anche la possibilità di pernottare in tre comode stanze.
Qui c’è una pizza meno urlata di quelle di Napoli e Caserta, forse più agricola, nella accezione nobile del termine, ed a me è piaciuta molto, sarà che per buona parte della mia infanzia ho mangiato la pizza di Gragnano, a cui questa rimanda ma con un impasto molto più leggero.
Ovviamente, prima della pizza non possiamo non assaggiare qualche carciofino di Pertosa ed un fiore di zucca con la ricotta, per poi provare una margherita, una patate e soppressata e infine una carciofini e salsiccia secca.
Io ho aggiunto ancora una stilla d’olio e una birra Unachiara del birrificio Fiej, che mi piace molto, sia per il gusto fresco e maltato che per il maialino disegnato in etichetta.
Ma prima del dolce doveroso assaggiare i salumi della mamma di Giovanni, con la focaccia calda di Luigi. Capocollo e soppressata, produzione 2024, davvero notevoli, zero ossidazione ed una piacevolissima nota di carne stagionata (pancetta di quest’anno e ancora frescotta).
Si chiude con un dolcino di una pasticceria del posto e un goccio di amaro al carciofo.
Conto tranquillo, qui anche per mangiare primo secondo e dolce non superi i 30 euro, le pizze dai 6 ai 10 euro. “Siamo a casa nostra e facciamo tutto noi- racconta Vittoria- così riusciamo a contenere i prezzi”.
Una realtà da scoprire, magari per una mini fuga con pernotto annesso. C’è una pace qui…..
p.s. In zona, Caseificio Pucciarelli, nodini di fiordilatte e caciocavallo podolico che meritano.
Tenuta Morrone, c. Da piano di Saia Pertosa (SA) 84030
Aperto tutti i giorni, pranzo e cena, escluso il mercoledi.
Si consiglia di prenotare
Tel 3886564000
Scheda del 9 settembre 2021
Tenuta Morrone a Pertosa: cucina contadina verace alle Grotte
di Marco Contursi
Questo è il racconto di un pranzo dai sapori contadini, in un contesto bucolico, e in ottima compagnia.
Dovevo trovare una soppressata superlativa e mi sono spinto fin qui.
Siamo a Pertosa, vicinissimi a Caggiano, nella Tenuta agricola Morrone, produttrice di un ottimo olio e di tante altre cose buone. Qui Giovanni, insieme ai fratelli Giuseppe e Vittoria, ha abbinato alle attività agricole, anche la somministrazione, aprendo un ristorante sobrio ma elegante. Come la sua cucina, che parla il sano verbo della terra, ma ingentilito dalla tecnica, che Giovanni ha appreso, nei suoi anni, in giro per il mondo, come chef.
Il benvenuto non può essere che una fetta del famoso pasticcio caggianese, ripieno di ogni ben di Dio, ci bevi una bollicina e sei già felice.
Ma la felicità aumenta quando arrivano gli ottimi salumi autoprodotti, tra cui una eccellente soppressata, e devo dire che qui col maiale ci sanno davvero fare.
Ma siamo a Pertosa e un assaggio del carciofo bianco locale sott’olio non puoi non farlo, e già che ci siamo, ci proviamo pure i fagiolini e le zucchine.
E il carciofo bianco lo troviamo pure sotto forma di gustoso patè, sopra la tartarre di manzetta locale e sulla tagliata su pietra lavica, ma qui, sinceramente era di troppo.
Non di solo carciofo vive l’uomo e quindi un assaggio di saporite lagane, ceci e peperoni cruschi e un dolcino cremoso, completano il mio desinare.
La coccola finale, che vede cioccolato e peperone crusco insieme è degna conclusione di un pasto felice.
Spesa corretta sui 30 euro e una natura incontaminata tutto intorno. Il tempo è ancora buono, un salto ce lo farei, dalle città afose e caotiche. E ci sono sempre le grotte carsiche da visitare. Oltre a qualche soppressata da portare in dono agli amici più cari, o ad un simpatico signore, che dice che una buona come la mangiava lui da giovane, io non posso trovarla….non conosce la mia esperienza in materia salumosa, oltre che la mia vulnerabilità dinanzi a certi sorrisi…
Tenuta Morrone, c. Da piano di Saia Pertosa (SA) 84030
Aperto tutti i giorni, pranzo e cena, escluso il mercoledi.
Si consiglia di prenotare.
Tel 3343369950-3886564000
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