Varvaglione1921 compie 100 anni e lancia “Masseria Pizzariello”, la prima etichetta in realtà aumentata

Pubblicato in: I vini da non perdere
Francesca, Marzia e Cosimo Varvaglione

di Adele Elisabetta Granieri

Tutto ha avuto inizio con l’azienda individuale “Angelo Varvaglione”. Non c’era un vero e proprio logo bensì un’insegna che riportava direttamente al nome del dominus, con l’indicazione di Pulsano, il luogo di fondazione di quella che sarebbe diventata una delle realtà vitivinicole più importanti della zona.

Nel 2021 Varvaglione1921 giunge al traguardo dei 100 anni, celebrando un anniversario che racchiude un pezzo di storia non solo dell’azienda, ma dell’intero Paese e, soprattutto, della città di Taranto, confermandosi tra le poche realtà pugliesi che da cento anni producono vino mantenendo ancora una proprietà che fa capo alla stessa famiglia.

Il centenario aziendale sancisce il forte legame familiare che caratterizza Varvaglione1921, che oggi vede al lavoro in azienda, accanto a Cosimo e Maria Teresa Varvaglione, i figli Marzia, Angelo e Francesca e lo fa con un nuovo vino dal nome emblematico: Masseria Pizzariello, casa della famiglia Varvaglione, luogo iconico da cui è iniziata la storia vitivinicola del nonno di Cosimo e luogo da cui è partito il progetto che trasla il loro vino nel futuro.

Cento anni di storia, celebrati con un’etichetta modernissima, capace di mescolare tecnologia e arte: «Abbiamo avuto modo e tempo per studiare e per riflettere – racconta Marzia, responsabile marketing dell’azienda – e Masseria Pizzariello è il nostro vino del futuro. Un blend di Primitivo, Negroamaro e una piccola percentuale di Aglianico; un vino che rappresenta la nostra casa che apriamo al pubblico attraverso la tecnologia della Realtà Aumentata. Io e i miei fratelli siamo la quarta generazione di questa famiglia di vignaioli, da nostro padre abbiamo ereditato passione e amore per la terra, con i nostri studi ci siamo posizionati su un fronte di conoscenza e curiosità che ci porta a guardare oltre e con la nostra visione vogliamo essere avanguardisti e non smettere mai di essere visionari».

«Al fine di mantenere un forte senso materico all’interno di un’esperienza che prevede l’utilizzo di tecnologie innovative, abbiamo pensato di partire da una illustrazione disegnata interamente a mano e di creare ogni singolo elemento della composizione con una tecnica mista di acquerelli, china e pastelli; animarli poi nello spazio di realtà aumentata combinando lavorazioni bidimensionali a ricostruzioni tridimensionali ci ha permesso di generare una sorta di empatia che invoglia gli utenti a seguire la storia entrando nel magico mondo illustrato e che ne enfatizza gli aspetti più artistici e ludici.» Spiegano così l’esperienza artistica Frankie Caradonna, Art Director del progetto, e Lucia Emanuela Curzi Creative Director & Illustrator.


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