Viareggio, ristorante Romano

di Giancarlo Maffi

Oggi parliamo del ristorante  DA ROMANO a Viareggio. Quando ci sono andato ? L’unica risposta possibile è: sempre .
Lo frequentavo prima di venire ad abitare qui vicino, due tre volte l’anno, da una vita.
Da quasi due anni lo frequento molto di più  e siamo diventati qualcosa di piu’ di semplici conoscenti. Lo dico , meglio dirlo. Ma con altrettanta chiarezza affermo  che quello che scrivero’ è quanto di piu’ oggettivo ed obiettivo possibile.  Se non fosse cosi’ nulla scriverei ma soprattutto non ci andrei con l’assiduità attuale ed in felicità, talvolta anche solo mangiando un piatto come ho fatto l’altro giorno, portandomi addirittura un rombo che ho piacevolmente diviso con  il figlio Roberto, uno che in fatto di vini la sa lunga lunga e riesce anche a convincervi di saperla ancora più lunga!

Quindi questa non è una recensione vera e propria di un giorno ma un excursus  felice, mica sempre ehh, dei piatti che piu’ caratterizzano storicamente questo ristorante. Insomma ,se non ci siete mai stati tiratevi dietro una copia del mio pezzo e fidatevi. Mi sento sicuro e semmai fatevi dare l’indirizzo e venite a rincorrermi con il forcone .
LATO ANTIPASTI: STRAORDINARI COME UN AFFRESCO I CUCCHIAI

Che quasi sempre comprendono: gambero viola, il mio preferito; sparnocchio, un gambero locale un po’ ruvido che troverà pero’ in un altro piatto una sublimazione da nobel; cicala, dolcissima, orata, sugarello e/o quanto d’altro il mercato avrà offerto.
CALAMARETTI RIPIENI DI VERDURE E CROSTACEI

nonostante la legge europea ormai ti imponga di usare centimetro e goniometro la presentazione, i profumi ed i sapori di questo piatto/delizia restano immutati. Quasi perfetto. Quasi perfetto perche’ la mia personale guerra contro  la sua un filo troppa sapidità esce perdente. Una leggenda metropolitana dice che uno chef, in questo caso è una cheffa ,Franca Checchi  anche moglie di Romano, non dovrebbe fumare perché la nicotina  falsa il gusto soprattutto appunto sulla sapidità. I fumatori dicono di no, io resto del mio parere. Comunque il piatto resta da premio.
Avrete anche ,con qualità materica , belle presentazioni e sapori equilibrati INSALATE DI CROSTACEI E MOLLUSCHI, FRITTO DI FIORI DI ZUCCHINE FARCITE DI SPARNOCCHI, SCAMPI DELL’ALTO TIRRENO E CARCIOFI DI EMPOLI e FILETTI DI DI TRIGLIA , Fave, pomodori basilico ed olio extra di grandissimo livello.
Gli antipasti , se mi devo esprimere a voti  viaggiano anche sopra un 17/20 con lode.

Le dolenti note ( SI FA PER DIRE  che mi immagino già il Franceschini figlio con un rivolo di nervosismo che gli corre lungo la schiena !!! )  iniziano ma anche finiscono con i primi piatti, là dove la sempre splendida freschezza dei prodotti subacquei NON fa il paio con una esecuzione di altissimo livello.
Le paste ( tra l’altro pure quelle di produttori eccellenti ) paiono talvolta un po’ tirate via, alcune volte meno condite del necessario altre troppo, prive ,diciamo ,di un colpo di genio che dopo quegli antipasti ti aspetteresti . Forse potresti godere parimenti con

I PACCHERI DI GRAGNANO ALLA MARINARA

quando la luna è buona e forse anche con  i

FUSILLONI CON TRIGLIE GALLINELLE E SCORFANO

e perfino con gli SPAGHETTI CON LE ARSELLE

ma non raggiungerai le vette di altri piatti, pur rimanendo abbondantemente sopra la maggioranza delle proposte dei ristoranti italiani.
Piuttosto dimenticabili il risotto, nota dolente appena il PO è scomparso alla vista di un aereo da turismo ed anche le tagliatelline al nero di seppia con scampi,calamaretti e carciofi.

Quindi primi piatti che vanno da un massimo di 16/20 giu’  fino ad un 14/20 scolastico.

Nulla è perduto,ragazzi, perché si risale vorticosamente con ascensori da grattacielo americano  verso vette considerevoli con i secondi piatti. Nota di merito  da bonus, laddove ormai in Italia anche i migliorissimi luoghi ristorantieri  ti stantuffano e ti illudono, talvolta, con sequenze furibonde ed anche notevoli di antipasti, ti blandiscono e ti incoraggiano con belle note sulle paste e poi ti gettano nel quasi sconforto con trancetti penalizzati e penalizzanti, privi di succhi  e di partri sconsideratamente definite non nobili.

Da ROMANO invece  ti stordiscono in positivo con il piatto forse più centrato del locale nella sua lucida follia, che qui normalmente non alberga e dico io purtroppo

SPARNOCCHI AL MIELE DI CASTAGNO

Dunque ,questo crostaceo ,di nome  e coriaceo di fatto  qui pare un’istituzione  della quale non puoi parlare male. Nano è ancora mangiabile crudo ,altrimenti rischi di trovarti in bocca una ponte di Brooklin modello chewingum ma sapore di mare.
Un giorno di qualche tempo fa, probabilmente mentre la Checchi stava facendo colazione a pane e miele gliene deve essere caduto un po’ di miele, sugli sparnocchi che il maritino gli aveva appena recapitato in cucina, vivi e camminanti.
La FRANCA CHE NE SA UNA PIU0’ DEL DIAVOLO, fulminata sulla via di Damasco deve averlo provato e deciso di provarci. Voilà le plat , mesdames et messieurs. Loro non parlano ma io resto affezionato alla mia versione della genesi del piatto. E il piatto è perfetto. Il gambero coriaceo di suo, ma anche nel  gusto ( sa dio cosa mangia) stridente e quasi volgare si sublima  nella lussuria di un miele ,rigorosamente di castagno perché con altri non viaggia allo stesso modo, sciogliendosi lussuriosamente in bocca. Insomma una libidine feroce. Sesso orale. Avete presente quando aprite le g….. BASTA MAFFI DUE NON ESAGERARE. Siamo in orari protetti.
18/20 e applausi
Altre meraviglie ? Non a questo livello, pero’ considerevoli il FRITTO MISTO certo qui non fatto con olio di ricino esausto ; il GRATINATO DI CROSTACEI ( anche qui un filo troppo sapido ) ; IL TEGAMINO DI PESCE ALLA VIAREGGINA , SEPPIA E CALAMARO ALLA GRIGLIA , lontani mille anni luce ma in senso positivo  da quell’orrore gastronomico  che ha costituito il peggior piatto per me quest’anno , goduto si fa per dire, dal cuochetto di cava dei tirreni e per chiudere, ma richiede appetito superabbondante o compagna affamata, una     ORATA FARCITA DI FRUTTI DI MARE E PESCE AL CARTOCCIO che effettivamente sfiora l’eccellenza.
CATALANA DI CROSTACEI   non incarta ma ottenibile a richiesta.
I sapori sono netti, cotture e consistenze millimetriche, contorni fragranti e di stagione, olii di assoluta eccellenza siano essi di stretta osservanza lucchese o  “ stranieri “ . Quindi una cucina  “classica” , dove forse non avrete sorprese svolazzanti o da lasciarvi a bocca aperta ma nemmeno delusioni, di nessun tipo.
Tra l’altro qui troverete pure buoni dessert, cosa non comune in zona, che trovano buona sintesi in ottimi sorbetti e in un goloso CRUMBLE ALLE MELE VERDI CON SALSA AL CALVADOS.

Discorso a parte merita il figliolo di famiglia, Roberto, premiato un po’ qui un po’ là  come ottimo sommelier. Cura con autentica passione una carta dei vini che varrebbe da sola due stelle, per ampiezza delle maisons proposte e discreta profondità delle annate E ,COSA NON DA POCO  offre una buona carta di vini al bicchiere  con una trentina di nomi anche deluxe fra bollicini e vini da dessert.

Inoltre i Franceschini producono a Montecarlo due vini civili, un Montecarlo bianco doc, con uve trebbiano, 70% e sauvignon e vermentino e il “Pagliaio” , igt toscana di uve merlot.
Il giudizio finale ? Stringendo gli opposti e cioè le montagne russe che affronterete se vi lasciate tentare troppo dalle paste, mi sento di stare fra 16 e 17 /20  con assoluta tranquillità, con punte da 17,5 -18 /20 .
PREZZI:
MENU  I CLASSICI  90 euro
Antipasti  26 /32
PRIMI        18/25
SECONDI   25/32
DESSERT    12
Il servizio che avrete al tavolo è adeguato al livello del locale e dei prezzi, ma tenete lontano Romano: preso da eccessivo amore  e passione per sé stesso e per il suo ristorante tenterà di  farvi assaggiare ancora qualcosa oltre a quello che avete ordinato. Ve lo offre, per lo piu’, state tranquilli. Ma il problema è che il vostro fisico potrebbe uscirne in overdose. Averne ,sia chiaro !!
RISTORANTE DA ROMANO
VIA MAZZINI 120
VIAREGGIO
TEL : 0584. 31382
Carino il nuovo sito internet:
www.romanoristorante.it


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