Agripizzeria a Montoro: dalla cipolla alla genovese e le pizze della GB Agricola di Nicola Barbato

Pubblicato in: Le pizzerie
Nicola Barbato sui campi di cipolla

Nicola Barbato sui campi di cipolla

di Andrea Docimo

Una vera agri pizzeria, quella aperta da Nicola Barbato, noto produttore di Cipolle, che affianca la proposta ristorativa.

Montoro è un luogo di culto, sacro alla cipolla, in quanto vi si produce la celebre “ramata”, varietà autoctona caratterizzata da una buona dolcezza e da un’aromaticità intensa, ma al contempo decisamente elegante, che ne rendono idoneo il consumo sia da cruda che cotta.

Gaia Società Semplice Agricola è stata costituita nel 2008 e fa capo a Nicola Barbato, che negli anni ha coltivato l’idea di creare un punto-ristoro dove poter far gustare agli avventori i prodotti della propria terra, trasformati in biologico.

Nasce così prima il ristorante e infine la Agri-Pizzeria. In zona le pizzerie sono mosche bianche, dunque a livello strategico la scelta è ottimale. Ampliandosi la proposta, aumenterà sicuramente l’indotto in termini di affluenza.

Il locale è moderno, fresco dal punto di vista architettonico, ampio; c’è il parcheggio e la frescura estiva è  un’altra valida tentazione per farci un salto.

Il menu si apre con gli antipasti: parmigiana di cipolla ramata di Montoro; zuppa di cipolle con cialda di farro; uovo croccante si crema di asparagi, borragine e punte di asparagi; carciofo ripieno di podolica con patate Santa Maria di Savoia in doppia consistenza e chips di cotica. Tutto a 8 euro.

La parmigiana di cipolla ramata di Montoro è imperdibile: cipolla tagliata a corone circolari, passate in uovo e farina e dunque fritte; strato di scamorza; strato di pomodoro; “repeat x2”; pioggia di parmigiano reggiano o pecorino romano.

Il costo delle pizze varia tra i 4 e gli 8.50 euro e sembra un vero e proprio miracolo, se si considera la qualità media della proposta.

L’impasto è ottenuto da un blend di farine 0 (alta percentuale) e 1, dato già ravvisabile da un palato attento all’esame gusto-olfattivo della pizza. Discreta la fattura complessiva, con qualche puntinatura dovuta al frigo.

La “Caristia” è una marinara fatta con pomodoro pelato Lina Brand; aglio dell’Ufita; origano dei monti Picentini.

La “Bisciù” è la margherita della casa: pomodoro di cui sopra; fior di latte Caseificio Principato; basilico; olio extravergine d’oliva.

“Genovese”: ragù alla genovese con cipolla ramata di Montoro; fior di latte Caseificio Principato; pesto di rosmarino; pecorino Azienda Agricola Carmasciando. Sublime: perfetta la commistione dei formaggi, così come le proporzioni quantitative sul disco dei vari elementi.

Una 4 formaggi finalmente di grande livello? C’è la “Carmasciando”: fior di latte Caseificio Principato; “Blu di pecora”, “Toma irpina” ed “Emozioni di Aglianico” dell’Azienda Agricola Carmasciando; basilico; olio extravergine d’oliva. Armoniosa, per nulla stucchevole, come accade spesso e (mal)volentieri.

“Ramon”: fior di latte Caseificio Principato; pomodorini gialli dell’Azienda Agricola Ciro Curcio; tonno a filetti Delfino; olive ammaccate del Cilento; cipolla ramata di Montoro; basilico; olio extravergine d’oliva. Golosa, ben equilibrata anche nei contrasti tra amaro, dolce e acido.

Il capolavoro, “masterpiece” per dirlo all’inglese, è però la “Terra Mia”: carciofo di Montoro; capocollo Azienda Agricola Biancaniello; fior di latte Caseificio Principato. La semplicità ripaga: carciofo e capocollo svettano imperiosi, dandosi la mano, sorretti dal fior di latte che li accompagna nella rapida, ma persistente, ascesa palatale.

Immancabile la Genovese finale, con pasta Vicidomini, a 8€ insieme agli altri primi (fusilli con fave, pecorino e pancetta croccante e spaghetti quadrati con pomodorini del Piennolo, alici di Cetara e pinoli su crema di pasta).

Per completezza, il menu comprende anche tre secondi (10€ l’uno) e una nutrita batteria di dolci, che spaziano dalla frutta fresca di stagione alle nocciole, passando per un dolce con la cipolla ramata di Montoro candita.

Da bere, oltre a una nutrita carta dei vini, si segnala la presenza di birre artigianali campane, tra le quali si è scelto di bere la Granum, Saison del Birrificio Serrocroce di Monteverde (AV).

È inconcepibile come una carta di sole birre artigianali sia possibile nell’entroterra, dove i flussi sono minori, e inattuabile in città, dove a volte le file sono chilometriche.

Un indirizzo da non perdere.

GB Agricola
Via Padula, 83025 Montoro AV
Tel. 0825 172 8592
Giorni di apertura: Aperto dal martedì alla domenica a cena per la pizza, mentre per il ristorante anche a pranzo, chiuso il lunedì


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