di Carlo Maria Corti
Diciamola tutta: se fosse il nome di uno champagne, Andrea Chénier funzionerebbe a dovere: ma, in fondo, suona ancor meglio se ‘sillabato’ su un Franciacorta d’eccezione, quasi a marcarne l’unicità. E così, l’opera di Umberto Giordano che nel giorno di Sant’Ambrogio inaugura la stagione della Scala, finisce per una volta sulle etichette di Bellavista, per l’eccezionale edizione limitata realizzata per la ‘prima’ del teatro milanese.
Definito come “ultimo dei classici e primo dei romantici”, Chénier ha fatto dei caffè parigini il luogo iconico capace di favorire la libera espressione delle idee generando nuove immagini del futuro. A questi luoghi fisici, che vivono anche in virtù di un “ ottimo bicchiere di vino” o di una vista meritevole, è dedicato il “visual” scelto da Bellavista per abbigliare la speciale selezione di vendemmia dedicata alla Scala.
Millesimo 2012: si tratta di un’annata caratterizzata da una primavera piuttosto fredda alternata ad un’estate siccitosa: il Monte Guglielmo, che sovrasta le colline moreniche della Franciacorta, è rimasto innevato sino al 10 di maggio. Un fenomeno insolito che ha generato una primavera fresca e piovosa, poi compensata da un’estate calda, caratterizzata da un’assenza di pioggia che si è protratta per ben 35 giorni.
Conseguenza diretta è stata la riduzione dei quantitativi raccolti, in particolare dei grappoli di Chardonnay e Pinot nero che lo compongono in misura del 73% e del 27%: tuttavia, la qualità delle uve – raccolte in soli nove giorni – si è rivelata altissima e, così, se ne è tratto un Franciacorta di grande gradevolezza ed energia: si presenta di colore giallo tenue, molto luminoso; il suo perlage è fine, continuo e persistente, con aroma di frutta matura, nocciola e lievi note agrumate; all’assaggio è avvolgente, fresco e di piacevole densità.
La partnership di Bellavista con il Teatro Alla Scala continua dal 2004 e, ormai, la collezione limitata dedicata alle ‘opere prime’ del teatro è una tradizione che incontra l’unicità.
L’anteprima della prima, per il Franciacorta Brut, ha visto la stampa specializzata da Carlo Cracco, in via Hugo: tutto all’altezza, in testa il sorprendente Astice blu in doppia cottura, bietola, cavolfiore e burro alla cannella, il piatto che lo chef ha dedicato all’accompagnamento del Brut 2012.
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