Binario Due, il nuovo corso arriva dalla Costiera Amalfitana

Binario Due a Salerno
Via Giacinto Vicinanza, 36
Salerno
Tel. 089 984 9905
Prezzo a persona, 30 euro , vini eclusi

Binario Due

di Francesca Faratro

A pochi passi dalla stazione centrale di Salerno, in una piccola traversa dalla quale è facile scorgere il mare, c’è un posticino dov’è possibile consumare un pasto all’insegna della semplicità e della tradizione. Si chiama Binario Due, un locale caldo ed accogliente dove la proposta è basata quasi esclusivamente sul pescato locale.

Ai fornelli un amalfitano, Antonio Attianese, che si è avvicinato alla cucina da autodidatta, grazie a una forte passione, dedicando anima e corpo all’intero settore della gastronomia. La sua è una ricerca continua dei sapori genuini della Costiera Amalfitana, gli stessi che assaggiava a casa da bambino. Ricerca alla quale unisce un grande senso di ospitalità, accogliendo personalmente i clienti, e accertandosi che tutto vada per il meglio.
Al suo fianco i titolari del locale: Pasquale Ferrantino e Mario Pauciello, che si alternano nella direzione della sala.

Ed allora eccoci proiettati in una cucina semplice ma ricca di sapori, fatta di fior di latte, pomodori, pesce ed anche carne e profumi di Costiera, dalle alici salate al limone sfusato amalfitano che non può mancare mai, dall’antipasto al dolce.

Il benvenuto dello chef è un tataki di tonno marinato alla soia, scottato e accompagnato da yogurt e cipolla rossa. Sapido e leggero, è un buon inizio nonostante l’intensità della cipolla. Il tutto accompagnato da pane bianco, focaccia e grissini.

Il primo antipasto è un’alice ripiena di mozzarella di bufala, impanata nel pane panko su uno specchio di pomodoro San Marzano.

Continuando con gli starters, un calamaretto ripieno di scarola su salsa alla puttanesca e polvere di tarallo sbriciolato. Un buon connubio con la tradizione, ma capace di appagare il palato con le diverse consistenze che si fondono in un gusto solo.

L’ultimo antipasto è un classico: polpo scottato su spuma di patate ed olive disidratate.

Sui primi Attianese mostra delle ottime capacità.

La pasta lunga provata è una linguina aglio e olio, semplicissima, servita con baccalà e limone. Gusto fresco e saporito.

Un assaggio di pasta mista non può mancare, con il piatto forte dello chef, la “jammarata”, pasta con gamberi, patate e provola affumicata. Un primo piatto questo goloso e filante, tutto da gustare, lasciando che la nota fumè del latticino si accordi alla patata e alla dolcezza del gambero.

Ancora una volta protagonista è il tonno, scottato e servito con dei broccoli ripassati ed una salsa alle alici.

Da provare anche il baccalà, un trancio bianchissimo e di prima scelta, condito con aglio, olio, peperoncino e servito su un purè di patate mantecato al limone. A cospargere il filetto, la polvere del tarallo sbriciolato capace di dare al pesce una buona nota croccante che accompagna il boccone.

Per terminare in dolcezza, la delizia al limone realizzata con la ricetta di famiglia che fa di questa preparazione un dolce delicato e ben eseguito.

Binario Due a Salerno
Via Giacinto Vicinanza, 36
Salerno
Tel. 089 984 9905
Prezzo a persona, 30 euro , vini eclusi

 

REPORT DEL 2 MARZO 2017

Ristorante Binario Due
Via Giacinto Vicinanza, 36, 84123 Salerno SA
Tel. 089 984 9905
Sempre aperto
www.binariodue.it

 

Cucina 82 a Gragnano, Gerani a Santa Maria La Carità, La Fescina a Quarto: si allunga l’elenco di nuove osterie d’autore gestite non a livello familiare ma da giovani che sono andati a scuola. Da un paio di mesi a Binario Due, siamo a ridosso della stazione di Salerno, è arrivato Giampaolo Zoccola, 22 anni ma già da sette al lavoro.

Si tratta di un locale molto bello, con una ristrutturazione che recupera le forme dell’antico palazzo in tufo e mattoni ma omologato all’esterno dall’intonaco. Fra i trenta e i quaranta posti a sedere, sempre aperto, tutti i giorni. Come deve essere appunto un locale vicino alla stazione, in un luogo dove per decenni c’è stata una dimenticabile gastronomia.

Giampaolo viene dalla ristorazione di servizio, un anno e mezzo alla Voce del Mare, dunque l’abitudine a fronteggiare tutte le esigenze, al lavoro senza troppi grilli per la testa. “Il mio sogno? Un giorno aprire un mio locale”. Nel frattempo si fa le ossa proprio all’inizio del Corso Vittorio Emanuele, in una traversa che collega la strada dello shopping al grande parcheggio di piazza della Concordia.

Di questo ragazzo ci è piaciuto in primo luogo la ricerca della buona materia prima, vegetale, di mare e di carne. Tutti prodotti freschi e di qualità. Piatti della tradizione con qualche spunto creativo (ma anche qualche ingenuità, come i fiori nell’ottima zuppa di lenticchie e polpo) che rivela voglia di fare.

Il menu cambia in continuazione, la padronanza tecnica è di buon livello: le cotture sono perfette, le presentazioni moderne ma non leziose, il sapore è sempre centrato.

Non manca qualche citazione d’autore, come il risolio che rimanda a Ilario Vinciguerra. Buono, saporito, efficace, magari leggermente avanti di cottura.

Molto bene i classici, ragù e scarpariello, con ottimi pomodori (in questo caso Gustarosso)

Divertenti le patate, di buona tecnica e golose

Il reparto dolci è senza se e senza ma. Una chiusura impegnativa, molto buona.

CONCLUSIONI

Una sosta qui è sicuramente tra le più valide in assoluto per il pranzo. La consigliamo non solo a chi si trova nei pressi della stazione ma a tutti. La sera è davvero piacevole l’atmosfera, con un buon servizio. Da migliorare invece la cantina: mancano clamorosamente  proprio i vini salernitani. Meglio dunque approfondire la Campania e lasciar perdere il resto. Il giovane chef ha ancora margini di miglioramento, non gli manca il piglio e la voglia di fare bene. Qualche stage in una cucina importante in Italia o all’estero può arricchirlo in modo decisivo.
Il conto è sui 35 euro.


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