Cà del Bosco Cortefranca: verticale 2007-1999

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Verticale Ca del Bosco Cortefranca

di Teresa Mincione

Lo Chardonnay è presente in Franciacorta sin dagli anni ’50. C’è chi sostiene che l’introduzione nel territorio bresciano sia avvenuta in concomitanza dell’altra varietà di uva a bacca bianca: il Pinot Bianco. Grazie al corredo aromatico intenso, all’ottima consistenza, struttura, e alla spiccata freschezza, è impiegato nella produzione di vini-base e per la produzione di vini fermi in purezza. Capace di esprimere il massimo in terroir diversi, e tenace nel mantenere le caratteristiche che lo rendono riconoscibile. Studi tecnici hanno dimostrato che nel tempo le viti di Chardonnay piantate nell’ager franciacortino hanno riportato una grande regolarità produttiva, una buona conformazione del grappolo, un grado zuccherino elevato e un colore dorato degli acini. Sintomo della grande adattabilità di quello che per tutti è il più famoso tra i vitigni internazionali. Nel 1980 è diventato un vitigno autorizzato per la provincia di Brescia, e ad oggi, occupa oltre i 2.000 ettari di terreni registrati nell’Albo del Franciacorta, ossia a circa l’80% della superficie totale della Franciacorta.

L’azienda Ca’ del Bosco, frutto di un guizzo bizzarro tra realtà e fantasia, è una delle aziende leader in terra di Franciacorta che ha fatto dello Chardonnay il cuore pulsante dei suoi vini fermi e delle basi per i calici perlati di Franciacorta. Uno Chardonnay fermo e passato in barrique, capace di esprimere la grande forza del terroir e del vitigno. Prodotto per la prima volta nel 1986. In barrique svolge la fermentazione alcolica e malolattica. L’ affinamento avviene in bottiglia. Un vino figlio di 8 vigne diverse, la cui età media è di 33 anni.

A seguire una verticale di Ca del Bosco Cortefranca Chardonnay nelle annate 1999, 2001, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007.

Valutazioni di chiusura: in uno sguardo d’insieme le “vecchie annate” (dal 1999 al 2004) si sono presentate in un diverso angolo di visuale rispetto alle “nuove” 2005-2006 e 2007. Dal 1999 al 2004 il sorso si è manifestato più carico e fedele all’imprinting d’azienda. Dal 2005 a seguire, un cambio abito che ha reso i calici più scattanti e piacevoli: una minor (e diversa) percezione del legno e un’anima gust’olfattiva più fresca e vivace. Ferma la riconoscibilità dello Chardonnay Ca’ del Bosco passato in legno, piacevolmente poliedrico e sfaccettato nelle diverse anime lasciate al tempo.

Ca’ del Bosco

Via Albano Zanella 13,

25030 – Erbusco ( BS)

cadelbosco.com


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