Caserta. La nuova pizzeria Lazzarella dop

Pubblicato in: Le pizzerie

Via Mascagni 9 – Angolo via Borsellino Vicino Cinema Duel
Tel. 328.7687332
Aperto la sera
Chiuso mai
Margherita 4 euro, Marinara 4,50.  Speciali da 4,50 a 15

di Tommaso Esposito 

Quartiere un po’ defilato dal centro città.
Nei pressi di una grande multisala e a ridosso di rioni residenziali nuovi.
Ampio parcheggio.
Target naturale, quindi, giovani, famiglie e amici in uscita dal cinema.

E invece non è così.
O meglio è anche così, ma la proposta è diversa.
E’ quella di una pizzeria, birreria, braceria che si attesti dal punto di vista gastronomico sui livelli alti.
Quindi materie prime di eccellenza, solo Dop e presidi Slow Food, trattati con grande riguardo e serviti con massima professionalità.
La scommessa è stata fatta da Carmine Montella, Vittorio Perrotta e Carmine Ciccozzi.

Complice un architetto, Massimo Carfora Lettieri, che ha modulato e arredato gli interni secondo il tema della degustazione.
E complici pure: due pizzaiuoli provetti come Luigi Acciaio e Bruno Gerace; un cuoco Antonello Scopelliti e il suo aiuto donna Antonella Scopelliti; un beer sommelier Gilberto Acciaio.

 

 

Elementi essenziali: San Marzano Dop e Presidio Slow Food Agrigenus; Pomodorini del Piennolo del Vesuvio Dop Pacchetella Azienda Agricola Sapori Vesuviani; Pomodori Miracolo di San Gennaro di Sabato Abagnale; Olio Pregio Dop; Fiordilatte di Agerola Fusco; Mozzarella di Bufala Garofalo; Alici e Tonno di Cetara; Farina Petra 3 Molino Quaglia.

In sala una brigata di giovani, ma attenti collaboratori.
La filosofia è accompagnare con gusto la scelta dell’ospite.
Ci pensa Carmine Montella che orienta e guida la lettura della carta.
Ci sono le pizze, diciotto dalla Margherita alla Mastunicola; i ripieni, quattro tra infornati e fritti; le pizze speciali, sette da Don Peppino alla Cetarese; le pizze dop Lazzarella, quattro da Cantanapoli a Miracolo del Mare; le pizze dolci, quattro con i frutti di bosco e con il torroncino.
Poi ci sono le insalatone, sette; le bistecche e le tagliate.
Per le birre e i vini non c’è che da scegliere a prezzi moderati.
La mano di Luigi il pizzaiolo, e non da meno è Bruno, si vede subito.

Lievitazione lenta e maturazione perfetta , quelle che richiede una farina ricca di germe di grano come questa.
Forno a temperatura da manuale. Eleganza e sicurezza delle manovre di confezionamento.

E poi con quelle materie prime il gioco si fa semplice.
Si inizi, dunque.

Filetto. Pomodoro Pacchetella, fiordilatte e basilico.
Nella pasta si sente il vero profumo e si gusta l’autentico sapore del pane.
Cottura perfettissima (Ohibò il superlativo di perfetto è soltanto divino!).
Il cornicione emerge per i suoi alveoli naturali.

Sarà così sempre durante la serata per ogni pizza assaggiata.
Il pomodoro farebbe riscrivere a Pietro Citati il suo Elogio.
Una favola. Basta.

Brontese. Con crema di pistacchi di Bronte, fiordilatte, parmigiano e basilico.
Omaggio alla Sicilia.
Evocativo, perciò riuscito.

La Cetarese. Tutto a crudo: mozzarella di Bufala, pomodorini del piennolo del Vesuvio, olio evo, basilico, aglio, origano e alici di Cetara.

Cetara sta qui con tutti i suoi profumi e sapori di mare.

 

La Montanara. Fritta con salsa fresca di san Marzano Dop Agrigenus, fiordilatte, parmigiano e basilico.
Passata per un attimo nel forno. Ancestrale per me e perciò entusiasmante.

Trevigiana. Fiordilatte, crema di radicchio, formaggio al pepe verde, pancia magra e basilico.
Etereo il verde sentore del pepe e dolcissima, suadente la ventresca bavarese.
Elogio del Nord.
Va bene anche così.

Dream lemon, fiordilatte, rucola, salmone, gamberetti, scaglie di parmigiano e limone.
Agrumata, concettualmente difficile da sostenere, ma al palato ben riuscita.
Migliore migliore sarebbe ancora se del lemon veramente ci fosse soltanto l’ologramma e quindi realmente fosse un sogno.
Luigi ci penserà.

Ci passa sottonaso un entrecôte di Angus. Tre settimane di frollatura.
Da assaggiare la prossima volta

Infine una semplice Margherita. Bianca con prosciutto crudo, fiordilatte, parmigiano e basilico.

Birra a tutto campo per la degustazione.
Riegele Privat cruda chiara e cristallina.
Riegele Weisse monachese bianca fatta con frumento e lievito, non filtrata.
Titanum 11. Alcolica, complessa, rotonda.

E poi le pizze dolci.

Con spuma di torroncino.
Fastosa, quasi una torta di compleanno, ma molto speziata.

E poi crema pasticcera, mele, mandorle, nocciole avellane caramellate.
Una prima per stasera da aggiungere alla carta.
E siamo soltanto all’inizio.


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