Don Alfonso e i nuovi piatti mediterranei di Ernesto Iaccarino per questa straordinaria stagione

Don Alfonso, Ernesto Iaccarino

Don Alfonso
Corso Sant’Agata, 11/13,

80061 Sant’Agata sui Due Golfi, Massa Lubrense NA
tel. 081 878 0026
www.donalfonso.com
Menu tradizione 150 euro per 5 portate
Menu dello chef  180 euro per 8 portate

Don Alfonso e la cucina di Ernesto Iaccarino: sempre più personalizzata, affidabile, centrata sui prodotti dell’orto e del mare, attenta alle esigenze vegetariane come pochi altri ristoranti di alto livello. Una vera e propria macchina della perfezione, tipica dei tre stelle francesi, dove non c’è differenza tra cliente e cliente e le esperienze non sono sfalsate. Non si ha memoria di un piatto uscito sbagliato.

Quest’anno siamo arrivati un po’ in ritardo rispetto alla nostra media, ma ci sono almeno altri tre mesi per provare questa cucina che affonda le sue radici sulla sanità dei prodotti biologici prodotti in proprio dall’orto biologico di Punta Campanella. E ne vale la pena perché non si può capire l’alta cucina del futuro senza essere passati da qui, qui dove olio, pasta, pomodoro hanno trovato una dignità sempre negata dai pregiudizi di una critica nata nei fondi bruni e seppellita in una montagna di salse.

Già i due benvenuti parlano chiaro: orto e orto, orto e mare, tradizione e modernità.

Il Dumpling mediterraneo, creazione 2017 (altra nività nei antipasti è lo spiedino di astice e mozzarella),  è qualcosa di straordinario, la materia urla e vale da solo il viaggio.

Tra i primi la novità sono i cappelli alla genovese, una richiamo alla tradizione napoletana che parla mediterraneo con la sua salsa di cipolla.

Anora tradizione con gli strascinati di Nonno Ernesto, una pasta che si chiama come quella lucana ma in realtà i tratta di piccoli cannelloni.

Anche il tonno, piacevolmente mediterraneo, è tra le novità della carta 2017.

Ben tre le creazioni 217 nello spazio dolce

CONCUSIONI
Nel 1988 Livia e Alfonso Iaccarino si facevano fotografare al mercato per una rivista tedesca . Già allora la modernità era avere materia prima fresca e di grande valore perché la tecnica e’ replicabile il territorio no. Una lezione alle persone che pensano basti scegliere dai cataloghi Selecta e Longino per essere un bravo cuoco e diventare grandi. La lezione in tutti i campi e’ la stessa: se si sceglie la via più facile sei in competizione con tutti mentre imboccando quella difficile, che presuppone cultura e intelligenza, hai la possibilità di emergere e di diventare qualcuno. E questo adesso lo capiscono più i pizzaioli che tanti cuochi dimenticabili con le loro guance di vitello cotte a bassa temperatura.
L’esperienza al Don Alfonso dunque è una sintesi perfetta tra il rispetto delle radici e la modernità che cerca con nuove tecniche i sapori veri dei prodotti veri. Non potete dire di essere stati in Italia se non passate da qui.
Alè!


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