Etichetta Bronzo 2006 Falerno del Massico doc rosso |Voto 85/100

Pubblicato in: Caserta, I vini da non perdere, in Campania

MASSERIA FELICIA
Uva: aglianico e piedirosso (20%)
Fascia di prezzo: da 20 a 25 euro
Fermentazione ematurazione: legno

VISTA 5/5 – NASO 24/30 – PALATO 25/30 – NON OMOLOGAZIONE 31/35

Questa mia carrellata in territorio Casertano mi porta a scoprire sempre nuove realtà, a vivere sempre nuove emozioni, a provare appaganti, papillose sensazioni nel degustare vini unici ed a confrontarmi con la “Storia” vera e vissuta scritta dagli Antichi Romani, che proprio in questo fertile angolo elevarono il loro domicilio prediletto. Tra tutte le bontà eno-agro-alimentari che essi poterono godere, certamente il vino assumeva un ruolo privilegiato. Come dimenticare, infatti, quello più famoso di tutta la storia antica, che proprio in queste contrade veniva prodotto: il Falerno? Di questo leggendario vino tutti i cantori dell’epoca inneggiarono alla sua magnificenza. E a giusta ragione, bisogna sottolineare. Ai giorni nostri, molte aziende vitivinicole locali hanno saputo rievocare l’antico mito del Falerno, dedicandosi alla produzione di vini straordinari, com’è successo all’azienda Masseria Felicia di Sessa Aurunca, città questa che prende le mosse dalle due antiche cittadine di Suessa, nella Pentapoli, e Sinuessa.

Era il 1992 quando Alessandro Brini e sua moglie Giuseppa Ruggiero decisero di ristrutturare un vecchio casale e di reimpiantare una piccola vigna di appena un ettaro e mezzo con Aglianico e Piedirosso. Per la prima vendemmia ufficiale bisogna aspettare comunque l’anno di grazia del 2000, con le bottiglie commercializzate due anni dopo sotto la dicitura “Falerno del Massico rosso”, vino che poi sarà chiamato “Etichetta bronzo”, riferendosi alla famosa locuzione di Eschilo: “Il bronzo è lo specchio del volto, il vino della mente”. Con questa bottiglia arrivò subito il pieno consenso di critica e di popolo, tanto da attirare addirittura l’attenzione del grande “guru” americano Robert Parker, che nel 2003 ne decretò il giusto successo. Da allora, molta strada è stata percorsa, tanto che adesso la Masseria Felicia, dedita ad una coltivazione prettamente biologica, si è molto sviluppata sotto la direzione di Maria Felicia Brini (figlia di Alessandro e una delle “grandi donne” del vino meridionale) e di suo marito, ed esporta vini in mezzo mondo.

L’azienda è situata proprio alle falde del monte Massico e vicina al vulcano spento di Roccamonfina. Un territorio, questo, ricco di materiale tufaceo, piroclastico e di depositi alluvionali. Le vigne sono tutte esposte in collina, sui 200 metri s.l.m., e risentono delle favorevoli condizioni orografiche della zona, per di più non lontane dal mare. In questo ambiente cresce ancora rigogliosa e produttiva una vecchia vigna di Piedirosso di età superiore ai 40 anni!

Tralasciando le poche e tutte ottime etichette prodotte, mi soffermo soprattutto sul vino di punta di questa azienda, già in parte svelato: Etichetta Bronzo Falerno del Massico 2006. I vitigni di Aglianico e Piedirosso sono allevati con il classico sistema a Guyot. La fermentazione e la vinificazione avvengono in recipienti tronco conici di castagno e l’elevazione viene effettuata prima in barriques francesi per 12-14 mesi e poi con il passaggio in vetro per un altro anno. La gradazione alcolica è di 13,5 gradi. Il risultato finale porta ad un esame visivo che vira verso un cromatismo rosso rubino intenso, con lampeggianti riflessi granata. Il bouquet si espande in un coinvolgente registro di odori del sottobosco, in primis muschio selvatico, e anche piccoli frutti rossi, in modo particolare more e ciliegie mature. E poi, tutto ad un tratto, il naso viene posseduto da uno spirito irrequieto: ombrosità e armonia guerreggiano nelle pieghe delle venature di questo vino, ebbro di aromi di incenso e ceneri vulcaniche di questa terra. In bocca una trascinante energia motrice regala una profonda, seppur parzialmente domata tannicità. Si percepiscono anche sentori fruttati, speziati, tostati, balsamici, di eucalipto e di cuoio. Il finale è persistente ed avvolgente e lascia un retrogusto piacevole e appagante. Un vino molto longevo, che può essere tranquillamente lasciato “dormire” in cantina per altri sette – otto anni.

Per l’abbinamento proporrei salumi locali, magari quelli che provengono dal maiale nero, poi carpaccio di carne, crostini di fegatini, tagliata con i funghi e formaggi piccanti. Chapeau!

Questa scheda è  di Enrico Malgi

Sede a Sessa Aurunca (CE) – Via Provinciale Appia Carano – Località San Terenziano – Tel e Fax: 0823/935095 – info@masseriafelicia.itwww.masseriafelicia.it – Ettari di proprietà: 5 – Enologo: Vincenzo Mercurio – Bottiglie prodotte. 25.000 – Vitigni: Aglianico. Piedirosso e Falanghina.


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