Festeggiano i 25 anni di attività Antonio Pepe e sua moglie Giovanna Farina

Pubblicato in: Eventi da raccontare
Antonio e Giovanna

di Marco Contursi

Festeggiano i 25 anni di attività Antonio Pepe e sua moglie Giovanna Farina, seppur ancora giovani. E li festeggiano nel modo migliore, con un pranzo che si farà ricordare. O Cà Bistrò a Nocera Inferiore. Un paio di secoli fa era una locanda un po’ birichina, i pavimenti dell’epoca ancora ce lo raccontano. Tavolata di amici appassionati di cose buone. Ognuno porta una bottiglia del cuore e i brindisi si sprecano. Un agnello e una salsiccia lucana, a me regalati, danno modo a Giovanna di salire in cattedra. Ma prima c’è il carciofo di Carlo Farina, papà di Giovanna e, da buon paganese, maestro indiscusso dell’arte di arrostirli. Lo accompagniamo a due melanzane sott’olio, fatte in casa of course, un salame di nero dei Nebrodi, un coda di volpe irpino a sgrassare.

Si versa, si chiacchiera, si commenta. Il tempo scorre veloce quando si sta bene.

Ma finiti gli sfizi, si inizia a fare sul serio, focaccia calda e soffritto di agnello, potente e delicato, ossimorico piacere, non per palati fru fru.

Arriva Rachele e la tavola ammutolisce. Per le sue sì gradevoli sembianze o per il piatto di candele alla genovese di agnello? Vi lascio nel dubbio. Carne saporita in un manto, fondente, di cipolla. Che ve lo dico a fare.

Ma io aspetto il tagliolino, fatto a mano, col ragù di salsiccia rossa. Matrimonio paganese-lucano che non poteva essere più felice. A me piace il peperone dolce col maiale.

E ancora agnello al forno, alla griglia, pollo alla cacciatora, testa in umido e i contorni della campagna di Carlo. Giovanna non ne sbaglia una, la chiocciola appena conseguita su Osterie d’ Italia mai fu più meritata.

Si beve francese, cilentano, irpino, toscano. Vitigni autoctoni e foresti. Cantine giovani e chi del vino ha fatto la storia. Si ride, si sboccia, si scherza. Buon cibo, buon vino e buona compagnia.

Calzoncelli di castagne ancora caldi, un liquorino. C’è chi prende un caffè.

Per me ancora un carciofo arrostito e un calice di Chateau Lync Bages.

Come??? Il carciofo non fa rima con nessuna altra parola e non si abbina a nessun vino??? Ma che me frega.

Quando sto bene, anche delle regole dell’abbinamento me ne sbatto.

La felicità vera non può essere rinchiusa in dogmi e regolamenti.

La felicità vera vive di luce propria.

 

O Cà Bistrò
Via Papa Giovanni XXIII, 16,
84014 Nocera Inferiore  tel 081 19659814
Prezzo medio 30-40 euro.
Aperto pranzo e cena. Chiuso mercoledì


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