Go Wine. Buono … non lo Conoscevo

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Go Wine

di Antonio Di Spirito

Roma è la città d’Italia dove si svolgono il maggior numero di eventi legati al vino, perché sono tanti i produttori che vogliono presentare i loro prodotti ad un pubblico vasto ed appassionato e, possibilmente, in una location elegante.

Fra gli organizzatori più attivi è senz’altro da annoverare l’Associazione Go Wine: più volte l’anno organizza eventi nei prestigiosi saloni del Savoy Hotel. Gli eventi sono a tema, a volte legati ad uno o più territori, altre volte a vitigni. Più volte l’anno presenta questo format legato a vini e produttori che non hanno raggiunto ancora grande diffusione e visibilità, ma sono già ottimi vini.

E non parlo certo del “Fiorduva”, presente a questo evento ed in grandissima forma quest’anno: chi non lo conosce?

E allora ricordiamo alcuni fra i migliori assaggi, fra i produttori presenti all’evento del 20 settembre scorso.

Già da qualche anno l’Azienda Benforte frequenta questi eventi e porta dei vini sempre più convincenti; due i vini più in forma in questo appuntamento: Barbangelo 2017 è un Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore; profumi agrumati, di lavanda e confetti; il sorso è scorrevole ed ampio di sapori e chiude asciutto, leggermente amaricante e con un pizzico di pepe; ancora scalpitante e vivace, con qualche nota un po’ squillante che rientrerà nel coro con qualche ulteriore mese di bottiglia. Il Lucibello 2015 è la versione DOCG Riserva del Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico, ha già raggiunto completezza, un buon equilibrio ed armonicità che lo rendono già godibile.

Cantina Frentana

Non è la prima volta che quest’azienda presenta i suoi vini a Roma, ma questa volta abbiamo potuto godere di due ottimi vini; tra i bianchi ha convinto molto il Costa del Mulino 2017 – Abruzzo Pecorino DOC  con profumi agrumati e di frutta tropicale; al palato è abbastanza concentrato, ma scorrevole sapido e chiude con una lieve e gradevole speziatura; essenziale ed equilibrato in ogni fase.

Il Rubesto è un Montepulciano DOC Riserva 2014 che nel sorso sfodera tutta la sua potenza e la sua bontà: marasca, pepe nero e note affumicate assalgono il naso; in bocca è asciutto e concentrato, succoso e sapido, fresco ed interminabile; chiude con note di cacao e pepe.

Colle Ciocco

Questa azienda è, ormai, una bella realtà, anche se, in verità, si incontra poco. Due i vini più significativi. Tempestivo 2017 – Spoleto DOC: è un trebbiano spoletino in purezza, che rispecchia la tipicità territoriale; il naso è pervaso da frutta gialla, tiglio ed agrumi; al palato è fruttato e sapido, concentrato, ma scorrevole; in chiusura una leggera nota amaricante accompagna una lieve speziatura. Il sorso è armonico ed appagante.

Già da qualche anno i produttori di Sagrantino hanno operato una grossa virata nell’interpretazione di questo vitigno, alleggerendo la grande concentrazione e conferendo molta eleganza e bevibilità. Il Montefalco Sagrantino DOCG 2012 di quest’azienda si pone in una via di mezzo, coniugando concentrazione ed eleganza in un perfetto equilibrio; ha tannini morbidi ed il sorso conserva una vivace freschezza; è armonico, persistente e speziato.

Mantecappone

E’ una vecchia conoscenza; i suoi vini strizzano l’occhio ai profumi ed alla piacevolezza, ma hanno una qualità elevata senza mai uscire dai canoni del varietale e mostrano miglioramenti, magari piccoli, ma ad ogni vendemmia. E non mancano le novità: Muntobe 2017 – Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore nel calice offre profumi classici di agrumi, confetto e mandorla; asciutto e sapido al palato, la sua freschezza è affilata e le note fruttate rendono il sorso molto piacevole. E’ un vino molto equilibrato.

Ergo 2016 – Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore è prodotto da una nuova azienda di Gianluca Mirizzi; le uve sono coltivate in regime biologico e vendemmiate tardivamente; una parte del vino matura in anfora per un anno. Tra i suoi profumi spiccano i fiori bianchi, agrumi, miele di acacia ed una sottile e gradevole nota minerale di idrocarburi; al palato si concede morbido e fresco, ampio di sapori e sapido, lungo ed appagante.

Murales

Tante le etichette proposte, tutte belle e multicolori; i vini sono ben fatti, ma due sono imperdibili. Miradas 2017 è un Vermentino di Gallura DOCG piacevole e complesso; tra i profumi, variegati ed intensi, spicca la mandorla prematura; in bocca è pulito, fragrante, fresco e lunghissimo. E’ un vino molto equilibrato ed elegante.

E, poi, c’è Arcanos 2016 – Cannonau di Sardegna DOCG, lieve eppure intenso, con i suoi profumi che spaziano dai piccoli frutti neri e ciliegia, alla menta, al tabacco, alla macchia mediterranea, alla liquirizia; al palato è morbido e deciso, intenso e sapido, piacevole e potente; la lunga chiusura è caratterizzata da cacao e pepe nero.

Azienda Agricola Raimondo

Qui si incontra una piacevole novità solo da qualche anno sul mercato con un delizioso Cesanese di Affile proposto in due versioni. Il Nemora 2016 è un Cesanese di Affile DOC Superiore molto ben fatto con una struttura snella e scorrevole, dai profumi nitidi di frutta nera e dai sapori ben bilanciati con l’acidità e con tannini morbidi e maturi; il sorso è vibrante, lungo ed elegante.

Il Terrae Vulpis 2015, un Cesanese di Affile DOC, è di fatto la Riserva dell’azienda per le modalità di produzione, anche se il termine Riserva non compare in etichetta; profumi, sapori e struttura sono le caratteristiche già apprezzate nel Nemora, ma al sorso si avverte una finezza di rango superiore.

Un giro in Enoteca è ormai una prassi consolidata: c’è sempre una lunga teoria di produttori e vini fra i quali si trova sempre qualche chicca da riassaggiare.

Il Macchiarossa 2013, un Tintilia del Molise DOP di Claudio Cipressi, è un vino di gran classe: ha profumi nitidi di frutti rossi e neri, accompagnati da bacca di mandorla verde; in bocca è imponente e succoso, fresco e sapido, ha tannini scalpitanti, ma morbidi ed una vivace speziatura finale.

Quartomoro di Sardegna è presente con alcune etichette di ottima fattura. Il BVL – Memorie di Vite 2017 è semplicemente delizioso; il vitigno è il bovale ed è coltivato ad alberello franco di piede in quel di Marrubiu-Terralba; i profumi fruttati si alternano a quelli di macchia mediterranea e di erbe aromatiche; l’ingresso in bocca è sferzante, poi è fruttato e fresco, i tannini sono morbidi e finissimi, il sorso è piacevole e persistente, la chiusura è molto speziata.

Viticoltori del Casavecchia

Di quest’azienda parlo volentieri del Prea 2015Casavecchia Terre del Volturno IGT; offre profumi di piccoli frutti rossi e neri ed intense note minerali; al palato è appena un po’ rustico ed il tannino è intenso, ma è succoso, fruttato e persistente; in chiusura si manifesta una piacevole ed intensa speziatura.

 


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